Culture — 02/05/2012 at 17:36

Presentazione di “Le fondamenta dell’impero, monologo inservibile a un attimo dal crollo”. Quinta Parete e Rumor(s)cena allo Spazio OFF di Trento

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Venerdì 4 maggio alle 18 presso lo Spazio OFF di via Venezia 5  a Trento viene presentato il libro ‘Le fondamenta dell’impero, monologo inservibile a un attimo dal crollo’, prefazione di Sergio Pierattini tratto dall’omonimo monologo che nel tempo ha disegnato l’identità artistica della compagnia fin dalla sua nascita. Durante l’incontro  saranno letti alcuni estratti da Enrico Lombardi, interprete di Umberto, il protagonista del libro/monologo teatrale. L’incontro  sarà moderato da Roberto Rinaldi, direttore e fondatore del sito web di critica teatrale www.rumorscena.it che festeggia in questi giorni il suo primo anno di attività on line.

 

 

 

 

 

 

Maggio 2012 Rumor(s)cena compie un anno di vita. La prima uscita pubblica è avvenuta a Trento nello stesso mese del 2011.  ll 4 maggio alle 18 allo Spazio OFF di via Venezia 5 a Trento, l’occasione di celebrare il primo anno di vita. Oltre 400 tra presentazioni, recensioni, interviste dedicate alla scena del teatro contemporaneo. 400 buoni motivi per festeggiare insieme. Rumor(s)cena ha viaggiato per centinaia di migliaia di chilometri, Si è seduto su decine di poltrone di velluto rosso nei teatri di tutta Italia. Ha conosciuto direttori artistici, registi, attori, musicisti, artisti, amici, pubblico e appassionati. E soprattutto nuovi amici. Il compleanno è l’occasione per parlare, ancora una volta, dello stato della critica e della cultura teatrale in Italia.

 

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti. Al termine dell’evento sarà offerto un aperitivo

 

LA COMPAGNIA QUINTA PARETE

 

La compagnia Quinta Parete nasce nel 2007 dall’incontro tra Enrico Lombardi, Fadia Bassmaji, Luca Balbarini Giancarlo Corcillo. Lo spettacolo di esordio è Le Fondamenta dell’Impero, con la regia di Fadia Bassmaji e in scena Enrico Lombardi tratto da un racconto di Luca Balbarini, con le musiche originali per fisarmonica di Giancarlo Corcillo.

L’anno successivo la performance itinerante Pezzi di te -Titolo provvisorio- con Marianna Esposito e la regia di Fadia Bassmaji. Nel 2010 la compagnia vince la menzione Speciale al Premio Scenario Infanzia con il suo primo spettacolo di teatro ragazzi E mantenne la parola da Il barone rampante di Italo Calvino, letture per tre attori e un palo cinese con la drammaturgia e regia di Flavio D’Andrea, in scena con Enrico Lombardi e Silvia Di Landro.

Dal 2007 la Quinta Parete firma la direzione artistica dello Status Quo Festival, un luogo di confronto nato per riflettere sul contemporaneo attraverso il linguaggio teatrale, la letteratura e le arti visive.

Fin dalla sua fondazione, sono Enrico Lombardi e Fadia Bassmaji, a dare l’impronta alla compagnia. Il loro percorso di formazione non accademico e condiviso è da sempre fatto di incontri con maestri con cui nel tempo hanno allacciato collaborazioni e costruito progetti. Dal 2009 entrano nel gruppo di ricerca italiano della poetica sensoriale di Enrique Vargas e Il Teatro de Los Sentidos presso il Centro Culturale Il Funaro di Pistoia e dal 2010 con Maria Consagra hanno creato il progetto di formazione annuale L’attore: un corpo, una voce, un mestiere. Anche l’incontro con Isadora Angelini e Luca Serrani, Bruno Stori, Maurizio Cardillo e i Babilonia Teatri è per la compagnia importante.

Questo percorso professionale così eterogeneo ha permesso alla compagnia di esplorare molteplici linguaggi senza legarsi univocamente allo sviluppo di un particolare genere teatrale.  La costruzione degli spettacoli è frutto di un lavoro collettivo dato dall’insieme delle esperienze che ogni individualità al suo interno intende approfondire.  Collaborano con la compagnia: per “Pezzi di te – TITOLO PROVVISORIO” Marianna Esposito, attrice e regista; per “E mantenne la parola” Flavio D’Andrea, dramaturg e attore e Silvia Di Landro, artista circense.

 

Le fondamenta dell’impero, testo di Luca Balbarini, con Enrico Lombardi, musiche di Giancarlo Corcillo, regia Fadia Bassmaji, prodotto da Compagnia Quinta Parete

 

Il mondo negli ultimi anni è cambiato radicalmente: queste trasformazioni, frutto di un complesso insieme di cause, rappresentano il punto d’arrivo di un lungo processo storico e invitano a guardare all’intero sistema da una nuova prospettiva. Il mondo a cui si fa riferimento è quello della borghesia, classe dominante della modernità, che grazie a un’incredibile forza egemonizzatrice, ha saputo affascinare e coinvolgere tutto il tessuto sociale. Se la rivoluzione francese del 1789 ha rappresentato l’ascesa simbolica di questa classe sociale, gli eventi dell’11 settembre 2001 hanno mutato il corso della sua storia. La borghesia reduce dalle ceneri dell’11 settembre si trova a dover considerare elementi inaspettati e imprevedibili: l’allargamento del mercato a livello globale, le nuove potenze asiatiche e gli scontri con l’oriente, l’accelerato sviluppo della tecnologia, il fenomeno terrorismo, la scarsità di risorse disponibili. Ecco quindi una nuova Storia che nasce: e quando così accade, diventa possibile raccontare quella appena conclusa. Il monologo che nel tempo ha disegnato l’identità artistica della compagnia, è riproposto in una nuova e ironica versione per onorare l’occasione dell’uscita del libro. Sono Sergio Pierattini, importante drammaturgo italiano e Francesco Zarzana autore e giornalista a fare da padrini alla compagnia Quinta Parete in questa avventura editoriale. Dello spettacolo scrive Sergio Pierattini, “Umberto ricorda il protagonista di A serious man dei fratelli Coen e appare dalle prime battute sopraffatto da un destino che sembra divertirsi a seminare la sua esistenza d’incidenti e fastidi; pietre d’inciampo di una vita che potrebbe altrimenti felicemente scorrere serena…” Umberto è un uomo contemporaneo, medio, che non ha mai avuto bisogno di niente e di nessuno: tutto ciò che possiede se lo è guadagnato grazie al proprio merito. Nessuna etica alla base del suo mondo: egli crea e distrugge secondo i suoi personalissimi scopi e sopra ogni cosa c’è il successo dato da un lavoro che fagocita la vita. Le fondamenta dell’impero è uno spettacolo immaginario ma non troppo, che mette lo spettatore di fronte alla sua verità e si insinua come un tarlo per ribaltare le certezze della realtà fondendola con la fantasia, con i desideri, con le ossessioni dei nostri tempi. Le fondamenta della nostra esistenza cedono, traballano, smottano, a noi la scelta: scomparire sotto le macerie o lottare per risanarle.

 

 

 

 

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