Va in scena a — 25/01/2012 at 23:37

L’Antigone di Elena Bucci al Teatro Comunale di Casalecchio di Reno

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Va in scena dal 27 al 28 gennaio alle 21 al Teatro Comunale Testoni di Casalecchio di Reno, Antigone una una strategia del rito, da Sofocle. Con Elena Bucci , Marco Sgrosso, Daniela Alfonso, Maurizio Cardillo, Nicoletta Fabbri, Filippo Pagotto, Gabriele Paolocà. Progetto, elaborazione drammaturgica di Elena Bucci e Marco Sgrosso. Regia di Elena Bucci con la collaborazione di Marco Sgrosso drammaturgia sonora Raffaele Bassetti e Elena Bucci, disegno luci Maurizio Viani – suono Raffaele Bassetti , costumi Nomadea e Marta Benini – datore luci e direzione tecnica Davide Cavandoli, direttore di scena e capo macchinista Giovanni Macis, produzione CTB, Teatro Stabile di Brescia. In collaborazione con Le belle bandiere e il sostegno del Comune di Russi.

Antigone è una tragedia di Sofocle, rappresentata per la prima volta ad Atene alle Grandi Dionisie del 442 a.C. L’opera appartiene al ciclo di drammi tebani ispirati alla drammatica sorte di Edipo, re di Tebe, e dei suoi discendenti. Altre due tragedie di Sofocle, l’Edipo re e l’Edipo a Colono, descrivono gli eventi precedenti, benché siano state scritte anni dopo.

Se un’opera si può definire capolavoro nel momento in cui è in grado di superare il proprio tempo per assumere valori sempre nuovi, l’Antigone di Sofocle è di diritto tra i più grandi capolavori teatrali mai scritti. Nella versione che la compagnia di Ravenna, Le belle bandiere ha tratto dalla celebre tragedia, vengono esaltate le due figure contrapposte di Antigone, emblema della ragione del cuore, e di Creonte, incarnazione della ragion di stato. Lo scontro tra i due personaggi e tra le due opposte filosofie che essi rappresentano manifesta il limite delle rispettive visioni del mondo e l’inconciliabilità degli opposti, che li condanna ad una inevitabile sconfitta.

Il pubblico assiste ad una veglia per Antigone e Polinice, una sorta di rito avvenuto in una notte buia attraversata da fasci di luce e bagliori che illuminano la scena. La relazione tra movimento e danza, suono cantato e recitato, maschera e volto, punta a ricreare quella vibrazione interiore che viene prima della ragione o della parola, ma che è in grado di smuovere ed emozionare lo spettatore. Gli artisti mantengono intatti i nuclei tematici dell’originale sofocleo, ma puntano a reinventare il linguaggio in modo da arrivare efficacemente al pubblico del terzo millennio.

Il coro indossa abiti contemporanei e maschere grottesche, mentre si muove a piccoli passi su una scena quasi completamente spoglia, utilizzando un dialetto siciliano che ricrea la forza evocativa di un rito arcaico.

Gli attori della compagnia Le belle bandiere hanno iniziato la loro formazione artistica qualche decennio fa con Leo de Berardinis e negli anni si sono affermati grazie alla loro capacità di rileggere i maggiori autori di ogni tempo (tra gli altri Goldoni, Pinter e Ibsen) utilizzando un linguaggio teatrale vicino alla sensibilità del nostro tempo. La messinscena arriva a coniugare antico e moderno e dà vita ad una lettura fedele e allo stesso tempo innovativa nella quale il nucleo originale viene mantenuto, ma arricchito di suggestioni, specchi di interiorità e scarti di immaginazione.

 

Villa Mazzacurati – PerAsperA Festival

28 gennaio, ore 17

Incontro con Elena Bucci e Marco Sgrosso

Incontro con Elena Bucci e Marco Sgrosso

In occasione dello spettacolo Antigone una strategia del rito Intervengono Coordinano Claudio Longhi e Silvia Mei

Intervengono Coordinano Claudio Longhi e Silvia Mei

Nell’ambito del progetto In Contemporanea

8 incontri a cura di Laura Mariani

Bioetica, democrazia, eroismo, fede, utopia. Il mito di Antigone colpisce ancora oggi su materie che la crisi dei valori e l’antipolitica rendono inderogabili.

Le Belle Bandiere di Bucci-Sgrosso, per la prima volta alla prova con questa tragedia, recuperano l’arcano verbo di Sofocle per costruire una comunità nell’atto teatrale che si origina dal rito tragico. Una drammaturgia che reinventa la danza del coro, la musica del melos ditirambico e il canto, nella tenzone di Creonte e Antigone: la legge contro la coscienza, il logos contro la corporeità, la ragione contro l’invasamento che porta all’olocausto disperato di un’icona romantica.

Elena Bucci e Marco Sgrosso apriranno un dialogo con Claudio Longhi e Silvia Mei, che sfondi la dimensione scenica, guardando alla filosofia della persona, alle teorie femministe e alla filologia teatrale, per tornare alle strategie rituali messe in atto dall’ensemble, volte a ricreare l’humus fertile e ricettivo dell’antica polis. Attraverso gli umili ma risonanti mezzi dell’attore e del teatro.

 

Info e prenotazioni: info@teatrocasalecchio.it 051/573040 www.teatrocasalecchio.it

 

 

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