Danza — 23/07/2014 at 12:07

IN-COLUME, Balletto Civile al Volterrateatro. “Le parole del corpo” di Claudia Provvedini

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VOLTERRA – Mercoledì 23 luglio va in scena a Volterrateatro la Creazione originale per La Ferita – Volterrateatro IN-COLUME, realizzata dalla Compagnia di danza Balletto Civile. Ideazione di Michela Lucenti e Alessandro Berti. Regia e coreografia di Michela Lucenti, drammaturgia di Alessandro Berti, disegno luci di Stefano Mazzanti. Creato e interpretato da Balletto Civile. Musiche originali eseguite dal vivo da Julia Kent. Costumi di Marzia Paparini. Con la partecipazione dei giovani allievi del laboratorio condotto da Balletto Civile.

(Francesco Gabrielli) Balletto Civile IN-COLUME
(Francesco Gabrielli) Balletto Civile IN-COLUME

Claudia Provvedini critico teatrale del Corriere della Sera ha curato il volume edito da TitivillusLe parole del corpo” Il Teatro fisico di Michela Lucenti/Balletto Civile. «In questo libro, il primo pubblicato su Balletto Civile, l’autrice rintraccia nella poetica e nella pratica dell’ensemble di Michela Lucenti, nella dialettica dei corpi esposti, le matrici che appartengono alla natura del Teatro, e le evidenzia attraverso riferimenti ai maestri della scena del ‘900, nella visione oggettiva e soggettiva di sette spettacoli. Woyzeck ricavato dal vuoto, Il Sacro della Primavera, Paradise, Col sole in fronte, L’amore segreto di Ofelia, Generale!!, Peso Piuma, hanno costruito nell’arco temporale di una decina di anni il discorso coerente e appassionato di un linguaggio fisico totale che abbrraccia musica, danza e parola».

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«Seguo il lavoro della compagnia da una decina d’anni – scrive nei risguardi del libro, Claudia Provvedini – in tutta Italia. Ho ritrovato in molti momenti delle loro rappresentazioni qualcosa del Teatro che sogno che mi emoziona. E nelle prossime pagine lo “vedo” e lo rivivo quasi in diretta».

«Attraverso l’alfabeto della danza Balletto Civile si sofferma sulla mancanza, sulla debolezza, sull’incertezza, sulla ferita; “sull’indicibile, l’inenarrabile che è una vita diversa, vissuta ai lati, ai margini, nell’ombra, anche quando intimamente convinta: di sé, di tutto, anche allora appartata”, sulla fragilità che né si difende né si calpesta: si testimonia

Oggi a Volterrateatro 23 luglio Carcere di Volterra ore 18.30 

www.volterrateatro.it

 

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