Recensioni — 22/02/2019 at 08:31

La comica distopia del“New magic people show”

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RUMOR(S)CENA – NEW MAGIC PEOPLE SHOW – NOTO. Non bisognerebbe dimenticare mai che il teatro, o almeno quello di noi europei, è prima di tutto e semplicemente l’arte degli attori in cui la scrittura autorale è messa a servizio della professionalità e della forza interpretativa di chi recita. Senza attori non c’è e non può esserci teatro. “New Magic people show” di Teatri Uniti è uno spettacolo in cui quattro straordinari attori reggono e governano tutto: storia, motivi comici, colori, gesti, ritmi, capaci unirsi in un affiatato ensemble. Si tratta di un lavoro che ha debuttato nel 2007 della  storica compagnia napoletana che ha ripreso, rinnovato e rimesso in scena, dimostrando con piena evidenza di parlare del nostro presente, di divertirci e inquietarci. Il testo è tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Montesano e sulla scena recitano Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano Saltarelli.

foto Fabio Esposito

La regia è collettiva. Un divertentissimo cabaret politico e distopico, condotto con ritmo vertiginoso e con una lingua che ricalca, o almeno ci prova, quella cosa mostruosa e volgare che è diventato l’italiano di buona parte dell’intrattenimento televisivo e dei social media. Ed ecco che i quattro interpreti, con solido mestiere (forse con un eccesso di sicurezza e automatismo) lasciano scorrere senza soluzione di continuità figure, riti e miti che affollano e strozzano il nostro quotidiano: l’acquisto compulsivo e rateizzato di beni e oggetti inutili, la crescita economica ridotta a chiacchere, imbroglio e vano desiderio molto più della realtà. La volgarità della ricchezza mal digerita, di una borghesia che non ha più nemmeno un briciolo di cultura per gestire il suo denaro e poi l’ossessione per i telefonini. Il sesso banalizzato e reso sterile, la cattiveria esaltata come virtù anche nell’educazione dei bambini. Nessuna speranza facile, soprattutto nessuna consolazione a buon mercato, nessuna virtù salvifica: solo la realtà, per quanto mostruosa e
distorta. Gli attori si divertono e fanno divertire, involvono giustamente nella comicità diretta e fisica la struttura profondamente colta del testo recitato, ma la denuncia arriva forte e chiara: che perfida follia ci ha conquistati? Che mondo stiamo costruendo?

 

Visto il 2 febbraio 2019, nel Teatro Comunale “Tina Di Lorenzo” di Noto.

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