Culture — 22/01/2016 at 21:41

La bellezza divina è sacra a Palazzo Strozzi

di
Share

FIRENZE –  Palazzo Strozzi ospita fino al 24 gennaio 2016 una mostra dedicata alla bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana. La mostra indaga il rapporto degli artisti tra metà dell’Ottocento e metà del Novecento nei confronti dell’arte sacra. Il sacro è lontano dal sentimento religioso e diventa da parte degli artisti ricerca, anche intima, della spiritualità riferita a scene della vita di Cristo o simboli dell’iconografia, come la Madonna.

L’esposizione si compone di diverse sezioni tematiche, che spaziano dalle opere di Domenico Morelli, Gaetano Previati, Felice Casorati, Lorenzo Viani, Gino Severini, Renato Guttuso, Lucio Fontana ed Emilio Vedova fino a Vincent Van Gogh, Jean – François Millet, Edvard Munch, Pablo Picasso, Max Ernst, Henri Matisse. Il percorso inizia con pale di altare di grandi dimensioni, caratterizzate da realismo drammatico in cui la luce divina diventa protagonista come ne La caduta di San Paolo di Domenico Morelli. La seconda sala è dedicata al personaggio di Maria, che alterna la rappresentazione della rosa mystica, quindi di una donna angelicata caratterizzata dalle virtù stilonovistiche – come la Mater purissima di Domenico Morelli – alla rappresentazione più audace che ne dà Edvard Munch, che rappresenta una Madonna sensuale tra eros e tanathos circondata da uno sciame di spermatozoi nella cornice che confluiscono in un feto scheletrico, sintesi della vita e della morte.

Bellezza divina_copertina

La parte centrale della mostra è incentrata su scene della vita di Cristo dall’infanzia alla resurrezione. Diverse sono le interpretazioni dell’annunciazione, sia come momento mistico, ad esempio nell’opera di Philpot in cui l’angelo che richiama il manierismo di Pontormo e di Rosso Fiorentino, si protende verso lo spettatore che è la Vergine sia come una formalità che si deduce dalle figure statutarie e rigide dell’angelo e della Vergine nell’opera di Capogrossi. Tra le scene della vita di Cristo, oltre all’entrata in Gerusalemme viene affrontata l’ultima cena. Interessante è il gioco prospettico creato da Spencer che fa cadere il peso visivo sui piedi degli apostoli, riuniti intorno alla tavola e sulle pieghe delle vesti. Infine molti artisti si sono confrontati con il tema della crocifissione, a partire da Picasso, Guttuso e Van Gogh per arrivare alla Crocifissione bianca di Chagall in cui al Cristo crocifisso con copricapo bianco aggiunge sinagoghe in fiamme e popolazioni in fuga per ricordare la persecuzione degli Ebrei.

Edvard Much - Madonna, 1895
Edvard Much – Madonna, 1895

Il finale della mostra è dedicato al momento della preghiera. Centrale è l’Angelus di Millet, appartenente al realismo francese, che raffigura due contadini che in atteggiamento umile ma carico di forte spiritualità pregano al tramonto, lei con il capo chino e lui con il cappello in mano. La sala raccoglie anche altre interpretazioni della preghiera, dal vecchio di Munch alla donna di Vela, casta anche se seminuda che pronuncia in ginocchio la preghiera del mattino fino alla raffigurazione orientaleggiante che ne restituisce Casorati, che si ispira a Klimt nel tessuto e nel prato.
L’esposizione nasce da una collaborazione della Fondazione Palazzo Strozzi con l’Arcidiocesi di Firenze, l’ex Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Firenze e i Musei Vaticani.

Glyn Warren Philpot - L'angelo dell'annunciazione, 1925
Glyn Warren Philpot – L’angelo dell’annunciazione, 1925

Visitata a Palazzo Strozzi di Firenze il 21 novembre 2015.
“Bellezza divina” tra Van Gogh, Chagall e Fontana
24 settembre 2015 – 24 gennaio 2016
a cura di: Lucia Mannini, Anna Mazzanti, Ludovica Sebregondi, Carlo Sisi.
Da giovedì 21 a domenica 24 gennaio, in occasione degli ultimi giorni di apertura, la mostra sarà eccezionalmente visitabile fino alle ore 23.00, con ultimo ingresso alle ore 22.00.

 

Share

Comments are closed.