CATANIA – La nuova produzione “Romeo e Giulietta 1.1” di Zappalà Danza, vista nello spazio di Scenario Pubblico è una rilettura a distanza di dieci anni esatti di “Sfocature dei corpi”. A danzare, allora erano Daniela Bendini e Wei Mei Poon, ovvero i due artisti che hanno caratterizzato il momento iniziale e felicissimo della produzione di Roberto Zappalà. Oggi on stage ci sono, invece, Maud De la Purifcation e Antoine Roux-Briffaud, due danzatori splendidi e capaci di inquietare, capaci di far vibrare di senso ogni gesto e ogni segmento di corpo, capaci di comunicare ogni pulsione interiore di quanto costruiscono (non eseguono) nella coreografia. Le musiche (fondamentali nell’economia dello spettacolo) sono dei Pink Floyd, John Cage e Prokofiev, ed è inutile dire quanta forza e straniata potenza sappiano diffondere; i frammenti testuali (alcune battute tratte dal film di Woody Allen “Harry a pezzi”) sono curati di nuovo da Nello Calabrò, storico dramaturg della compagnia.
![foto di Serena Nicoletti](https://www.rumorscena.com/wp-content/uploads/2016/10/2-romeo-e-giulietta-1.1.-2016.jpg)
Non deve far mistero, nel recensire uno spettacolo così importante, sapere che si tratta del primo passo di un progetto chiamato “Antologia” nel contesto del quale l’artista intende riprendere tutti i suoi spettacoli precedenti: l’idea è dovuta al fatto che nel frattempo, Zappalà Danza, è diventata una realtà di tale rilievo nazionale e internazionale, da necessitare di un repertorio vivo, con un numero elevato di spettacoli “pronti” da portare in scena nelle molte tournée che gestisce ormai in tutto il mondo. Poi certo, questa nuova e fortunata necessità Roberto Zappalà, la interpreta a modo suo e la trasforma in opportunità creativa, ripercorrendo e attraversando con nuova maturità e consapevolezza, le partiture coreografiche realizzate nei lavori precedenti.
![foto di Serena Nicoletti](https://www.rumorscena.com/wp-content/uploads/2016/10/4-romeo-e-giulietta-1.1.-2016.jpg)
È così che ritorna anche in questo lavoro, la riflessione su quella visione sfocata che le distanze tra individui creano reciprocamente: distanze mai esatte che gli sguardi governano e attraversano e che i sentimenti definiscono nel tempo denso delle occasioni e delle relazioni. Accade anche per il mito di Romeo e Giulietta, l’archetipo fecondo di quell’amore contrastato e tormentato, di quell’amarsi, eppure non potersi vedere altrimenti che in modo contrastato, “sfocato”. Ciò che maggiormente caratterizza questa nuova versione – è appunto – questa sfocatura, realizzata non come elemento scenico, atmosfera vaga e nebbiosa, oggetto o situazione esterni alla relazione, bensì, in una scena spoglia e al contempo nitidissima, come cifra interna della danza, partitura segreta eppure vitale della relazione tra personaggi, tra danzatori e con il pubblico.
Coreografia e regia, luci e costumi di Roberto Zappalà. Musiche di John Cage, Sergei Prokofiev, Pink Floyd. Interpreti, Maud de la Purification, Antoine Roux-Briffaud. Testi a cura di Nello Calabrò. Direzione tecnica, Sammy Torrisi. Management Maria Inguscio. Crediti fotografici Serena Nicoletti.
Una produzione di Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza – Centro di Produzione della Danza, in coproduzione con Orizzonti Festival. Fondazione, in collaborazione con “Le Mouvement Mons” Festival (Belgio). Con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Regione Siciliana Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo