Festival(s) — 19/07/2015 at 09:43

Know Well dietro le quinte, in attesa di diventare “sospeso” e universale

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VOLTERRA (Pisa) – Shakespeare ritorna nella Fortezza di Volterra. Il drammaturgo inglese è stato scelto ancora una volta dal drammaturgo, regista ed attore Armando Punzo, in una sua originale versione dal titolo Know Well,  ideata per inaugurare la 29 esima edizione di Volterra TeatroTragedia onirica didattica con morte innaturale dei protagonisti. Shakespeare ci consegna un’umanità persa nelle sue trame, inconsapevole di questa condizione e impossibilità a trovare una via d’uscita. Se il Bardo è uno degli autori più rappresentativi del canone occidentale e ci ha creato per quello che siamo, vale la pena di mettere tutto in discussione – scrive Punzo nella sua presentazione – di S. non mi interessa il soggetto, ma la sua ombra. Dei suoi personaggi e intrighi che copiano la vita e le danno concretezza, mi interessa il non detto, il mancante, l’aspirazione a un’altra esistenza. (…) I suoi uomini sono rozzi, ancora totalmente in preda all’essere umano ai suoi primordi. È superato. Il suo errore è stato un errore drammaturgico. Ha posto in evidenza, ha dato forma a ciò che lui stesso voleva negare. Gli è mancata quella forza creativa che lo portasse a guardare oltre l’esistente, oltre quello che sembrava l’esistente».

crediti foto di Marco Marzi
crediti foto di Marco Marzi

Sono pensieri dirompenti che Armando Punzo ha meditato a lungo dopo decenni di studio sull’opera omnia di S., cogliendo a suo avviso, le contraddizioni insite nelle opere: « Shakespeare, per essere troppo fedele alla realtà oggettiva dell’uomo, si è smarrito come poeta dell’Altro. Nel tentare una geografia dell’uomo è diventato quella geografia. Non bisogna fermarsi a questo formatore e governatore di anime. Il teatro che ne rispetta la forma ne tradisce lo spirito. Tradire la forma che S. ci ha consegnato è l’unica possibilità che ci è data. Abbiamo bisogno di un Attore (con la A maiuscola, ndr.) in Rivolta (idem) che si faccia autore di una nuova vita, che non si presti, per nessuna ragione al mondo, a ri-rappresentare ciò che ama o non dovrebbe amare – l’uomo immerso in se stesso – sprofondato nella sua esistenza che sua non è, l’uomo nella sua ordinaria follia animale, istintuale e sociale».

Crediti foto di Alessandro Fantechi
Crediti foto di Alessandro Fantechi

Armando Punzo non si limita ad una revisione critica di S. ma si propone fattivamente nell’enunciare un’idea di messa in scena alternativa e originale, scegliendo di farlo al plurale, come condizione d’obbligo, insieme ai suoi attori: «Vogliamo immaginare che S. nello scrivere tutta la sua opera abbia nascosto un altro testo, un metatesto, che non è visibile agli occhi di chi è attratto dalle sue storie. Un testo antidoto alla superficialità della vita descritta e vissuta dai personaggi. Come degli archeologi, cerchiamo tra le sue parole, per far emergere dalla polvere questo nuovo testo. Il testo più improbabile e importante».

crediti foto di Alessandro Fantechi
crediti foto di Alessandro Fantechi

Per farlo sono stati coinvolti oltre 50 i detenuti-attori impegnati in scena, e altrettanti lavorano, sotto la guida delle maestranze, ai costumi, alle scene. I testi di Know Well sono una sintesi di tutta l’opera di Shakespeare, dei suoi personaggi, le atmosfere, le parole dei suoi trentanove testi, dalle tragedie, alle commedie, ai drammi storici. Da molti mesi gli attori hanno letto, studiato, esaminato la drammaturgia, scegliendo estratti dalle sue commedie per farne un collage da portare in scena. Le pareti del carcere tappezzate da fotocopie dove campeggiano titoli, personaggi, elenchi sterminati di scene e nomi, sottolineati, segnati da frecce, colorati, evidenziati con il pennarello. Segno di un serio impegno intellettuale, che denota come il lavoro di Punzo e della Compagnia della Fortezza, non si limita a cercare un testo da recitare, quanto, invece, a dare un’opportunità di studio e di formazione, accolta con entusiasmo e dedizione da parte di tutti i protagonisti. Leggere e studiare in un carcere come l’equivalente di un corso di studi universitario, dove al posto di un esame, qui la materia letteraria e drammaturgica, si trasforma in una rappresentazione teatrale in evoluzione continua e progressiva. Insieme alla sua Compagnia della Fortezza, composta da attori detenuti nel carcere  – che  ospiterà dal 20 al 25 luglio artisti e compagnie teatrali –  tra le più affermate in Italia. Sono gli ultimi giorni di prove per il debutto nazionale di lunedì 20, dove l’impegno organizzativo ed artistico, vede coinvolte un centinaio di persone che lavorano incessantemente da giorni, all’interno dell’istituto penitenziario.

crediti foto di Alessandro Fantechi
crediti foto di Alessandro Fantechi

Nel Teatro Renzo Graziani una cella di tre metri per nove in cui da 27 anni nascono, miracolosamente, i lavori di Armando Punzo, e soprattutto il famoso “campino”, lo spazio esterno in cui andrà in scena questo nuovo spettacolo, una creazione originale per Volterra, in prima nazionale. Il caldo afoso di questo mese di luglio dalle temperature mai registrate da decenni, il sole cocente che infonde il suo calore sul cortile palcoscenico della Fortezza, non ha mai fatto desistere lo sforzo collettivo di tutti, uomini e donne capaci di restare per ore in piedi durante le prove. Capacità di sopportazione fisica e mentale temprata da anni di esperienza e affiatamento tra Punzo e la sua squadra tecnica e gli attori, uomini di diverse nazionalità ed estrazione sociale, a cui si aggiungono gli agenti di polizia carceraria e la direzione dell’istituto di pena, coinvolti attivamente per dare vita alla creazione artistica. Nei laboratori ricavati da celle di detenzione dismesse, è tutto un risuonare di martelli e trapani, falegnami, carpentieri, aiuti scenografi, costumiste alla macchina da cucire, truccatrici. Quello che accade normalmente in un teatro qui assume un’importanza superiore, un valore aggiunto.

crediti foto di Marco Marzi
crediti foto di Marco Marzi

Ad accompagnare in scena gli attori e la recitazione, ancora una volta, risuoneranno le musiche composte da Andrea Salvadori autore di melodie e litanie commoventi. Un duo artistico capace di suscitare attraverso la musica nuove idee per una scena teatrale, e viceversa, in una continua osmosi creativa in cui ogni elemento determina e si lascia determinare dall’altro. Desdemona, Otello, Re Lear, Riccardo III, e altri personaggi, tra cui alcuni bambini, si aggirano indossando i costumi disegnati dalla fervida creatività di Emanuela Dall’Aglio, facendo memoria dei propri testi, o cercando un gesto, una azione, con l’aiuto di maestranze artistiche e professionisti del teatro, arrivati da tutta Italia per prendere parte ad un processo di creazione artistica senza paragoni. Le prove di Armando Punzo sono in fase conclusiva intento a comporre quadri visivi e micro-scene da ricomporre definitivamente il giorno del debutto. La squadra di scenografi diretta da Silvia Bertoni e Alessandro Marzetti, la coppia artistica che ha vinto l’Ubu per il miglior allestimento scenografico dello spettacolo, Santo Genet Commediante e Martire della Fortezza, sta completando la nuova scenografia pensata come una micro-opera architettonica composta da croci di legno che incombono sulla scena.

Marco Piras , crediti foto di Alessandro Fantechi
Marco Piras , crediti foto di Alessandro Fantechi

Per allestire la messa in scena sono stati chiamati anche venti collaboratori artistici esterni e la partecipazione straordinaria di alcuni bambini che da qualche anno sono – unico caso al mondo – entrano nella Fortezza, coprotagonisti degli spettacoli di Punzo, tra cui il più piccolo: Marco Piras, scelto dal regista per rappresentare la purezza dello sguardo di fronte all’umanità di Shakespeare. La squadra tecnica sta predisponendo anche altri spazi del carcere per ospitare gli spettacoli del festival Volterra Teatro, il primo festival al mondo che ha saputo trasformare un carcere in una cittadella teatrale. E il titolo dato al festival 2015 è “La città sospesa”, dove l’immagine che la rappresenta, è un enorme macigno incombente, sospeso nello spazio che minaccia di piombare a terra. Simbolica metafora per rappresentare la Fortezza medicea come luogo sospeso. Una città sospesa, ovvero “una città colta nell’atto di interrompersi, di ritirarsi dalla scena della vita quotidiana ……” La città del Teatro è dentro la Fortezza e sta per aprire le sue porte al mondo.

crediti foto di Alessandro Fantechi
crediti foto di Alessandro Fantechi

Compagnia della Fortezza
SHAKESPEARE. KNOW WELL | creazione originale per VT | prima nazionale
primo studio
drammaturgia e regia Armando Punzo
scene Alessandro Marzetti, Silvia Bertoni, Armando Punzo
costumi Emanuela Dall’Aglio
musiche originali e sound design Andrea Salvadori
aiuto regia Laura Cleri
movimenti Pascale Piscina
assistente alla regia Alice Toccacieli
video Lavinia Baroni
aiuto scenografo Yuri Punzo
collaborazione drammaturgica Giacomo Trinci, Lidia Riviello
collaborazione artistica  Adriana Follieri, Daniela Mangiacavallo, Pier Nello Manoni, Marco Mario Gino Eugenio Marzi, Debora Mattiello, Francesco Nappi, Marta Panciera, Luisa Raimondi, Francesca Tisano, Carolina Truzzi
assistenti stagisti Giulia Amodio, Elisa Betti, Carla Buscemi, Giulia Guastalegname, Simone Liberati, Andrea Mautone, Veronica Pastorino, Emanuele Vignozzi.
foto di scena Stefano Vaja
organizzazione generale Cinzia de Felice
coordinamento Domenico Netti
amministrazione Isabella Brogi
curatrice Rossella Menna
collaborazione amministrativa Giulia Bigazzi
direzione tecnica Carlo Gattai, Fabio Giommarelli
light designer Andrea Berselli
suono Alessio Lombardi
con Armando Punzo
e gli attori della Compagnia della Fortezza Salvatore Altieri, Vincenzo Aquino, Bledar Arapaj, Aniello Arena, Yosmeri Armas Castilla, Mohammad Arshad, Pasquale Avallone, Saverio Barbera, Rosario Campana, Pierangelo Cavalleri, Antonio Cecco, Tauland Cenollari, Giuseppe Centamore, Ivan Chepiga, Ismet Cuka, Bardhok Cuni, Pierluigi Cutaia, Gianluigi De Pau, Marco Di Muro, Fation Dine, Nicola Esposito, Giovanni Fabbozzo, Alban Filipi, Pasquale Florio, Giuseppe Giella, Pasquale Giordano, Heros Gobbi, Nunzio Guarino, Lotfi Hajahned, Noureddine Habibi, Mokhtar Hafsi, Vladimir Ibaj, Arian Jonic, Ibrahima Kandji, Nasser Kermeni, Andrea Kondi, Marco Lauretta, Carmelo Dino Lentinello, Wei Lin, Luca Lupo, Matteo Macchiarelli, Gentian Makshia, Antonino Mammino, Angelo Maresca, Benedetto Marino, Fatmir Marku, Gianluca Matera, Gaspare Mejri, Raffaele Nolis, Tarek Omezzin, Edmond Parubi, Anton Pernoj, Luciano Petraroli, Antonio Pilato, Alessandro Praticò, Armando Principe, Ciprian Putanu, Hamadi Rezeg, Michele Salerno, Alvaro Sapana, Danilo Schina, Vitaly Skripeliov, Vincenzo Sorio, Nizar Talbi, Lucian Tarara, Massimo Terracciano, Domenico Tudisco, David Tuttolomondo, Fabio Valentino, Alberto Vanacore, Alessandro Ventriglia, Sinan Wang, Tony Waychey, Qin Hai Weng, Antonio Zambo, Moncef Ziadi

dal 20 al 25 luglio 2015 ore 15

Fortezza Medicea Volterra

prima nazionale 

info festival Carte Blanche – Centro nazionale Teatro e Carcere di Volterra

0588 80392     info@volterrateatro.it

www.volterrateatro.it

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