Recensioni — 16/10/2019 at 12:13

L’Europa vista da Marte e quando fa la Diva, tra passato e presente

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RUMOR(S)CENA – L’EUROPA SU MARTE – LA DIVA EUROPA – TSB – BOLZANO – È un modo sui generis per riflettere sulle carenze e le magagne dell’Europa contemporanea quello che ci offre Europa cabaret, uno spettacolo costruito “a otto mani” da due drammaturghi, Roberto Cavosi e Michele De Vita Conti, autori rispettivamente di L’Europa su Marte e La Diva Europa, e da due registi, Serena Sinigaglia per l’uno e Carlos Martín per l’altro testo. Irriverente e surreale la performance, e nonostante la bipartizione strutturale presenti una sua coerenza interna, si configura nella prima parte come una narrazione parodistica di alcuni momenti storico-culturali salienti che hanno segnato il cammino del nostro continente; nella seconda parte come una messa a fuoco paradossale di problematiche e situazioni legate all’attualità.

MoniQue Foto 2019 – Monique Condini Europa Cabaret
EUROPA CABARET

La produzione è internazionale nata dalla collaborazione tra il Teatro Stabile di Bolzano, Vereinigte Bühnen Bozen, Patronato Municipal Artes Escénicas y de la Imagen e il Teatro del Temple di Saragozza con un cast multilingue, di cui fanno parte Fabio Bussotti, Milutin Dapcevic, Rufin Doh, Balbino Lacosta, Maria Pilar Perez Aspa, Marcela Serli, Karin Verdorfer, Sandra Zoccolan, testimoni della molteplicità delle anime europee. Alla bravura e versatilità degli attori è affidato un ritmo incalzate, costruito su un vortice di situazioni e personaggi che si succedono a ritmo frenetico con tempi tecnici molto stretti. La scenografia, disegnata da Maria Spazzi, che richiama un paesaggio lunare antirealistico, è condivisa. Variopinti e immaginifici sono i costumi creati da Katarina Vukcevic, mentre le luci di Gerardo Buzzanca e le colonne sonore curate da Roberta Faiolo giocano un ruolo chiave nella fisionomia brillante e parodistica dello spettacolo.

 

MoniQue Foto 2019 – Monica Condini Europa Cabaret

Nell’’Europa su Marte, alle divinità dell’Olimpo greco, miti fondanti della nostra civiltà, si affiancano personaggi storici (Robespierre, Caterina d’Aragona, Eichmann, Papa Silvio Piccolomini), filosofi e letterati (Kant, Dante, Andrea Chenier, Tommaso Moro, Enrico VIII), mentre in La Diva Europa figura dominante è un Cristo più umano che divino, interprete delle contraddizioni di un’Europa che stenta a trovare un equilibrio condiviso e a stabilizzarsi su posizioni etiche alte. Come richiederebbe per esempio la spinosa questione dei migranti che qui viene tragicomicamente risolta con la deportazione dei richiedenti asilo nell’inospitale Groenlandia.
L’insieme è piacevole e nella sua voluta leggerezza sortisce allo scopo prefisso di mettere a fuoco problemi e criticità, contraddizioni e atteggiamenti meschini. Non mancano tuttavia momenti in cui lo spettacolo indulge troppo a un andamento farsesco. E va anche detto che alla ridda di episodi e personaggi un taglio qua e là avrebbe giovato evitando un effetto accumulo talvolta defatigante.

Visto al Centro Culturale Trevi di Bolzano  l’11 ottobre 2019

 

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