Danza — 16/06/2016 at 21:29

Cromosoma X: danza e teatro in ricordo di Giordana

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CATANIA – Ci sono temi che sono difficilissimi da trattare a teatro: bruciano sulla carne viva di persone vive, storie che la finzione artistica può anche attraversare in tutta la loro tragicità, ma che difficilmente può portare in scena, senza che quanto si produce appaia inadeguato a rispecchiarne il dolore. Chi potrebbe mai oggi – oggi più che mai -, permettersi il lusso di parlare ad esempio con leggerezza, con sciatta superficialità o anche persino con onesta, ma alla fine sostanzialmente gratuita, retorica, di una piaga quale si presenta oggi il femminicidio? Occorre davvero essere un po’ folli per affrontare una tematica del genere senza temere di cadere, nel migliore dei casi, nella retorica. Occorre essere coraggiosi, lavorare sulla forma, scegliere la via più difficile e fare opera di pura finzione per poter dire la verità, perché al contrario in casi, e con argomenti come questi, qualsiasi semplificazione retorica (anche in buona fede e motivata da nobili motivi di denuncia culturale, sociale o politica) in quanto tale, implicherebbe un livello di menzogna inaccettabile.

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Questo è quanto viene da pensare vedendo “Cromosoma X”, uno spettacolo a metà tra danza e teatro, ideato, diretto e interpretato dalla giovane danzatrice Simona Miraglia (in scena con l’attrice Rossana Bonafede e il danzatore Lorenzo Covello) che ha debuttato il 4 e 5 giugno scorsi, nello spazio danza di Scenario Pubblico a Catania. Si tratta di uno spettacolo ispirato alla storia di Giordana Di Stefano, una danzatrice di Nicolosi in provincia di Catania, uccisa appena ventenne nel 2015 con più di quaranta coltellate dal suo ex fidanzato.  Simona Miraglia non si è fatta condizionare dalla retorica (sia pur comprensibile e legittima di fronte a tanta ferocia), ed ha saputo creare la finzione scenica con equilibrio e sorprendente sapienza, elaborando dati di realtà: un amore sognato e poi andato a male, una ossessione di possesso, malata, infantile, omicida; le denunce per stalking, la sottovalutazione e i ritardi nelle misure di sicurezza e precauzione. E ancora le discussioni, gli avvocati, l’ esasperazione di una causa civile per l’affido d’una bimba, il tentativo di riappropriarsi di una vita normale, la possibilità impaurita di un nuovo amore. Le urla, i pedinamenti, i messaggi, le minacce, le umiliazioni, l’irrompere della violenza, le coltellate, e gli elementi mostruosi dell’ immaginario maschile (maschile si badi bene, non banalmente maschilista o machista); ovvero il senso di possesso della donna, l’orgoglio, l’incapacità infantile di gestire la frustrazione per un abbandono o una separazione. Il tutto in un denso percorso che parte con un monologo teatrale (interpretato con rigore e comica leggerezza da Rosanna Bonafede), per ricostruire poi per segni e allusioni coreografiche, la quotidiana “normalità” della violenza maschile, e arrivare, infine, a illuminare del tutto la tragedia di Giordana, trascrivendone in danza, non tanto gli accadimenti esterni, quanto il senso profondo e l’inaccettabile crudeltà.

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“Cromosoma X” di Simona Miraglia | collettivo SicilyMade. Coreografia e regia di Simona Miraglia, interpreti Rossana Bonafede, Lorenzo Covello, Simona Miraglia. Produzione FC@PIN.D’OC Co-produzione: IN ARTE, Festival I ART In collaborazione con il collettivo SICILY MADE Con il contributo di: Mibact, Regione Sicilia Assessorato al turismo sport spettacolo. Crediti fotografici:Lorena Giardina

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