musica e concerti — 15/11/2021 at 10:37

Orfeo ed Euridice: emozioni e poesia con George Petrou sul podio e la regia di Nicola Berloffa

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RUMOR(S)CENA – TEATRO LIRICO – CAGLIARI – Una raffinata versione dell’Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck in cartellone fino al 20 novembre al Teatro Lirico di Cagliari per la rassegna Autunno in Musica 2021 ripropone la celebre fabula del viaggio del leggendario aedo, sceso agli inferi per riportare alla vita l’amata sposa. Sul mito del cantore capace di ammansire le belve con la sua arte e di muovere a pietà i signori dell’Olimpo, sul suo amore sfortunato per la bella ninfa e il tentativo di sottrarla alla morte, vanificato dall’ultimo sguardo, il compositore tedesco innesta la sua riforma dell’opera seria, proseguita con Alceste e Paride ed Elena, semplificando l’azione drammatica, eliminando le astruserie e rompendo le convenzioni per affidare alla musica nonché al talento e alla bravura degli interpreti l’espressione più viva e sincera dei sentimenti.

Orfeo ed Euridice è un’opera di rara esecuzione, malgrado il successo iniziale, dal debutto con il contralto Gaetano Guadagni (noto per le sue capacità di attore, perfezionatosi in Inghilterra alla scuola di David Garrick) nel ruolo del protagonista, fino alla fine del Settecento, poi nel corso dell’Ottocento con l’introduzione delle voci femminili e la riproposizione in chiave moderna a cura di Hector Berlioz e infine con le varie edizioni novecentesche, tra cui quelle dirette da Arturo Toscanini. Nell’Isola dopo la storica rappresentazione al Teatro Massimo nel 1962, con Oralia Dominguez, Bruna Rizzoli e Renata Ongaro e la direzione di Herbert Albert, è stata interpretata all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari nel 1989 da Bernadette Manca di Nissa, Francesca Patané e Lucietta Bizzi con la direzione di Reynald Giovaninetti sulla base della partitura viennese, riproposta anche in forma di concerto nel 2010 al Teatro Lirico con Marina De Liso, Elisabetta Scano e Susanna Carboni e la direzione di Filippo Maria Bressan.

Orfeo ed Euridice crediti foto di Priamo Tolu

La rivoluzionaria tragédie opéra su libretto di Ranieri de’ Calzabigi eseguita per la prima volta a Vienna il 5 ottobre 1762 e poi, dopo la prima italiana a Parma nel 1769 con il soprano castrato Giuseppe Millico, rappresentata in una nuova edizione, adattata al gusto francese, con libretto tradotto e ampliato da Pierre Louis Moline e una nuova orchestrazione, oltre all’aggiunta di musiche e di parti danzate, a Parigi nel 1774, ritorna nel capoluogo dell’Isola nel nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari. Sul podio alla guida dell’orchestra e del coro della Fondazione cagliaritana il maestro George Petrou – direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica della Radio Greca e direttore artistico dell’Internationale Händel-Festspiele di Göttingen – specializzato nel repertorio barocco, che ha privilegiato l’edizione Ricordi del 1889, in cui sono presenti le danze del debutto parigino e la nuova orchestrazione proposta da Berlioz, mentre il libretto è in italiano e sono stati reinseriti materiali della prima partitura viennese, in una forma ibrida entrata ormai nella prassi, che ben corrisponde al gusto e all’estetica contemporanea. (Il maestro del coro è Giovanni Andreoli.)

Orfeo ed Euridice crediti foto di Priamo Tolu

In scena il mezzosoprano Victória Pitts nel ruolo di Orfeo (si alterna a Caterina Dellaere), Theodora Raftis (soprano) è Euridice (in alternanza con Francesca Sassu) mentre Amore è interpretato dal soprano Silvia Frigato (e da Giulia Della Peruta): un cast internazionale e una doppia compagnia di canto per il capolavoro di Gluck che richiede, oltre a una tecnica impeccabile per interpretare le incantevoli arie e gli intensi recitativi, una grande capacità espressiva per non tradire quell’apparente e ricercata “semplicità” così densa di pathos. Il dramma di Orfeo, la sua tristezza che sconfina nella disperazione, la gioia e il timore per l’ardua impresa, il dolore della perdita che si fa rimorso, infine la felicità che risplende nell’inno all’amore risuonano in musica, come l’inquietudine di Euridice, strappata al sonno eterno e ora respinta, o così crede, da colui che ama, culminante in canto, appassionato e struggente, venato d’amarezza. Figura irreale ed eterea, Amore compare sulla scena, qui circondato da bianche corolle, per portare i suoi messaggi gentili, dapprima consolando ed esortando Orfeo poi restituendo il respiro della vita all’affascinante Amadriade dopo la catastrofe, e cambiando così il finale della storia.

Una mise en scène elegante ed essenziale restituisce il tono aulico della vicenda, tutta imperniata sui sentimenti: un sistema di pedane scorrevoli e fondali cangianti disegnato da Aurelio Colombo sottolinea i vari passaggi di un racconto per quadri e evoca la dimensione del viaggio, la regia di Nicola Berloffa (suoi anche i costumi dove la temperie settecentesca si sposa all’universo senza tempo della poesia) punta sulla sobrietà dei gesti che racchiudono un tormento interiore e sulla solennità delle folle, a contrasto con le danze delle furie, i riti del compianto e le composizioni neoclassiche delle coreografie create da Luigia Frattaroli, per narrare una favola ai confini tra vita e sogno, fantasia e realtà. Una atmosfera rarefatta e sospesa, con pochi segni scenici – il sepolcro accanto a cui si inginocchia Orfeo, i fiori di Amore, le cupe fiamme degli inferi e la porta dell’Ade, un cimitero di lapidi e obelischi, l’“orrida spelonca” dove inizia il periglioso ritorno, infine il tempio – a suggerire, più che luoghi terreni, misteriosi paesaggi dell’anima.

Orfeo ed Euridice crediti foto di Priamo Tolu

Orfeo ed Euridice segna il ritorno dell’opera al Teatro Lirico di Cagliari con il cento per cento dei posti in platea e nelle gallerie: tra i crudi accenti di verità e le arie virtuosistiche il capolavoro di Gluck regala la atmosfere incantate e stranianti di un antico mito e infine, prima dei lunghissimi e meritati applausi che hanno accolto la prima, con l’apparizione salvifica di Amore, la speranza di una rinascita in una imperitura armonia.

Visto al 12 novembre 2021

Per saperne di più: www.teatroliricodicagliari.it

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