Recensioni — 10/05/2019 at 11:44

Zittire la coscienza, creare “Un nemico del Popolo”

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RUMOR(S)CENA – UN NEMICO DEL POPOLO – TEATRO ARGENTINA – ROMA – Che bello il teatro quando si presenta con la forza semplice di una mimesi politica della realtà. Un teatro capace di costruire un’azione senza farsi irretire più di tanto da moralismi, psicologismi e sfumature che si dileguano al primo sbadiglio, in grado di cogliere il pensiero e farlo passare dalla voce e dai corpi degli attori in scena: dove sanno anche divertirsi e agire coralmente, guardandosi negli occhi.“Un nemico del popolo” è una produzione del Teatro di Roma/Teatro Nazionale, spettacolo tratto da un testo di Ibsen del 1882, e tradotto in italiano da Luigi Squarzina. Massimo Popolizio lo ha diretto ed interpretato al Teatro Argentina nel ruolo del medico Thomas Stockmann insieme a Maria Paiato, attrice straordinaria che recita il personaggio maschile e antagonistico di Peter Stockmann, il fratello sindaco di Thomas. Michele Nani è un solido e divertente nel ruolo dell’affarista “moderato” Aslacksen. In una cittadina dell’estremo Nord Europa, ai grandiosi progetti di sviluppo economico e alle speculazioni legate allo sfruttamento di una sorgente di acque termali, si oppone Thomas, il medico della città e fratello del sindaco Stockmann. In base alle sue analisi e in totale libertà di scienza e coscienza, dichiara pubblicamente – e vorrebbe dichiararlo anche sulla stampa -, che la sorgente è infetta e prima di poterne sfruttare le potenzialità economiche, occorre depurarla profondamente e renderla salubre. La posta in gioco appare subito evidente al sindaco, dotato di intelligenza politica, ma subito dopo anche al resto della città, ai giornalisti, i quali rinunciano a scrivere la verità che pur conoscono. Perfino il ceto medio e moderato che bada agli affari, si tiene distante da ogni sovversivo: la perdita economica secca e onerosa, il danno politico irreversibile, lo sgretolarsi delle prospettive di facile arricchimento. Dopo un primo momento di generale e idealistico da parte di tutti, offrendo l’appoggio al medico scienziato capace di onestà, coraggio, sacrificio, ben presto inducono l’intera opinione pubblica ad acconciarsi alle ben più concrete prospettive economiche del sindaco. Il danno ambientale viene colpevolmente e consapevolmente messo tra parentesi e il medico subirà l’isolamento, verrà contraddetto, messo in minoranza, processato, zittito e dichiarato infine, inevitabilmente, “nemico del popolo”.

 

Nemico del popolo foto di Giuseppe Di Stefano

Una dinamica consueta nel mondo capitalista che Ibsen traduce ed esamina in questo testo aggiungendovi però una riflessione sul funzionamento della democrazia che, vista oggi in prospettiva, appare profetica: la dinamica democratica, nella dialettica tra popolo ed elites (politiche, economiche, culturali), appare minacciata paradossalmente e mortalmente proprio da ciò che può renderla viva ed efficace: il pericolo derivante dal consenso della maggioranza dei cittadini. Un consenso maggioritario che, per il solo e semplice fatto d’esser tale non è necessariamente “giusto”, “lungimirante”, “intelligente”, “colto”, motivato positivamente e quindi portatore di progresso e giustizia per tutti. Una riflessione, insomma, sul potere da sempre una brutta bestia, che non diventa “buono” solo perché democraticamente ottenuto dove è necessario limitarlo sempre e va tenuto sotto controllo dalla cultura diffusa e dalla stessa organizzazione dello stato democratico. Unico elemento che non convince del tutto di questo lavoro è forse il divagare dell’allestimento, soprattutto nei segmenti video e musica, in territori dell’immaginario che esulano dal Nord Europa e arrivano a toccare gli Stati Uniti, laddove la crudezza della partita del capitalismo fu tutta giocata sulla pelle dei più deboli e degli schiavi di colore.

 

Massimo Popolizio Foto di Giuseppe Di Stefano

In ogni caso si tratta di uno spettacolo notevole e, davvero, non è affatto poco. Anzi, in un momento storico avvelenato da populismi, da falsi moralismi, da demagogia, da cattivismo a tanto al chilo, da crudezze verbali esibite e condivise, giocare in questa dimensione aperta e ordinata la partita del teatro colto e politico è già di per sé una bella vittoria.

Nemico del popolo

regia e interpretazione di Massimo Popolizio

Con Maria Paiato e Michele Nani. Tommaso Cardarelli, Francesca Ciocchetti, Martin Ilunga Chisimba, Maria Laila Fernandez, Paolo Musio, Michele Nani, Francesco Bolo Rossini, Dario Battaglia, Cosimo Frascella, Alessandro Minati, Duilio Paciello, Gabriele Zecchiaroli.

Visto al Teatro Argentina di Roma il 24 aprile 2019

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