Va in scena in prima nazionale al Teatro Sociale di Trento, sabato 10 settembre alle 21, lo spettacolo di danza “Romeo and Juliet”, con l’Apotosoma Dance Company, formazione prestigiosa proveniente dalla Grecia. Il festival Oriente Occidente di Rovereto e Trento, ospita una nuova energica versione di Romeo and Juliet, basata sulle musiche omonime del celebre compositore russo Prokofviev:, dove si possono ritrovare i brani più noti e musicalmente più emblematici.
La compagnia propone una coreografia dalle forti tinte espressive, dagli estremi contrasti fra i corpi, e dalle rincorse audaci tra i segni. Una sorprendente continuità del movimento sulla musica che stupisce per la bellezza inventiva e la ricchezza dell’insieme, nella cura delle catene di intrecci dei gruppi.
L’estrema fisicità richiesta agli interpreti non lascia spazio all’idillio o al sogno, anzi, qui le relazioni sembrano primarie, i contatti veloci, l’amore e la morte assolutamente scambiabili, ugualmente irreversibili. La storia più famosa del mondo non viene dipanata nella sua continuità narrativa, e anche i personaggi non sono accolti in una gerarchia interpretativa riconoscibile e inseguibile dallo sguardo. Qui tutto avviene orizzontalmente, come già nella versione di Mauro Bigonzetti per Aterballetto e gli interventi visivi di Fabrizio Plessi. Anche per Foniadakis, la contemporaneità sembra non avere più tempo, né spazio, da concedere al ritorno dell’antico. Il coreografo greco spiega che «nell’utilizzo di molti e diversi stili di movimento, da figure neoclassiche al burlesque, dalle danze di cabaret alla lotta greco-romana, e cambiando continuamente le sezioni di danza contemporanea, questa versione di Romeo and Julietdiventa un lavoro meno astratto e più un continuo gioco emozionale in cui i corpi si producono in una generosa presenza estremamente virtuosisitica».
Coreografia e direzione artistica Andonis Foniadakis
Luci Eugenios Tzafestas
Musiche Sergei Prokofiev, Julien Tarride, Jeff Buckley
Costumi Athanasios Kolalas, Andonis Foniadakis
Scenografia Athanasios Kolalas
Danzatori Ioanna Toumpakari, Markella Manoliadi, Katerina Spiropoulou, Sandra Grimma, Elena Sgouramani, Kotsifakis Giorgos, Timos Zexas, Taxiarchis Vasilakos, Makhan Jan Anders Kruse, Pierre Magendie
Romeo and Juliet
Apotosoma Dance Company (Grecia)
Sab 10 set / 2011 / h 21
Trento, Teatro Sociale
prima nazionale
www.orienteoccidente.it
biglietteria Teatro Sociale
0461 213862
dal lunedì al sabato ore 16-19
vendita tel. 0464 431660
Coreografia e direzione artistica Andonis Foniadakis
Luci Eugenios Tzafestas
Musiche Sergei Prokofiev, Julien Tarride, Jeff Buckley
Costumi Athanasios Kolalas, Andonis Foniadakis
Scenografia Athanasios KolalasDanzatori Ioanna Toumpakari, Markella Manoliadi, Katerina Spiropoulou, Sandra Grimma, Elena Sgouramani, Kotsifakis Giorgos, Timos Zexas, Taxiarchis Vasilakos, Makhan Jan Anders Kruse, Pierre Magendie
«Tutti guardiamo alla Grecia e ciascuno la sente sua. Ma essa non è di tutti. La Grecia non è tutta sul mare come invece molti se la immaginano: anch’essa ha le montagne e la neve. (…) Il destino del Mediterraneo si è spesso identificato con quello della Grecia.»
Predrag Matvejevic, Breviario Mediterraneo
Questa nuova energica versione di Romeo and Juliet si basa prevalentemente sulle musiche omonime di Prokofviev: vi ritroviamo i brani più noti e musicalmente più emblematici. Dunque, si tratta senz’altro di un lavoro dalle forti tinte espressive, dagli estremi contrasti fra i corpi, e dalle rincorse audaci tra i segni. Su tutto, una spedita e sorprendente continuità del movimento sulla musica che stupisce per la bellezza inventiva e la ricchezza dell’insieme, soprattutto nella cura delle catene di intrecci dei gruppi, e per di più, il tutto quasi in una totale assenza di décor. L’estrema fisicità richiesta agli interpreti non lascia spazio alcuno all’idillio o al sogno, anzi, qui le relazioni sembrano primarie, i contatti veloci, l’amore e la morte assolutamente scambiabili, ugualmente irreversibili. La storia più famosa del mondo non viene dipanata nella sua continuità narrativa, e anche i personaggi non sono accolti in una gerarchia interpretativa riconoscibile e inseguibile dallo sguardo. Qui tutto avviene orizzontalmente, come già nella versione di Mauro Bigonzetti per Aterballetto e gli interventi visivi di Fabrizio Plessi. Anche per Foniadakis, la contemporaneità sembra non avere più tempo, né spazio, da concedere al ritorno dell’antico, se non attraverso le forme del cut’n’mix o del puzzle, che ognuno deve poi saper ricostruire a seconda del proprio genio. Così, nelle parole dello stesso coreografo, è possibile sprofondare nella sintesi migliore di questo lavoro: «Nell’utilizzo di molti e diversi stili di movimento, da figure neoclassiche al burlesque, dalle danze di cabaret alla lotta greco-romana, e cambiando continuamente le sezioni di danza contemporanea, questa versione di Romeo and Julietdiventa un lavoro meno astratto e più un continuo gioco emozionale in cui i corpi si producono in una generosa presenza estremamente virtuosisitica».