RUMOR(S)CENA – FIRENZE – Prova attoriale insolita e coraggiosa della Canzone La Ginestra, o il Fiore del deserto di Giacomo Leopardi, da parte di un attore come Mario Biagini, anche regista e pedagogo già allievo di Jerzy Grotowki al Centro Studi di Pontedera (1986-1999) e in seguito con Thomas Richards, erede del pensiero del genio polacco al Workcenter of Jerzy Grotowski, purtroppo chiuso dal 2022. Abbiamo visto in passato, in case private – come Casa Argelli-Taliani, dove Chiara Argelli vive dopo essersi formata come attrice all’Accademia Silvio D’Amico, ora titolare della Libreria Roma a Pontedera – uno spettacolo curato da Mario Biagini. L’ideazione artistica denominata Open Program era una fioritura di esperienze con giovani artisti internazionali in cui la scuola del Corpo-Voce grotowskiana ha avuto nella storia della formazione di artisti in ospitalità usciti dal quel parterre di disciplina ferrea e lucidissima una straordinaria passione e fioritura di talenti. Open Program si è trasformato in lavoro internazionale sul canto e sulle tradizioni etniche delle e sulle parole del corpo-voci internazionali. Mario Biagini ha chiuso quella esperienza per poi fondare lo scorso anno, con altri artisti, l’Accademia dell’Incompiuto. Interprete in a solo (con collaborazione di Felicita Marcelli)della canzone La Ginestra di Giacomo Leopardi, da tempo sviluppata in spazi di Teatri nazionali ed a Settembre ospite dell’Accademia della Crusca nella Villa Medicea sede della Crusca a Sesto Fiorentino, a pochi passi da Firenze.
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Biagini compie una lettura dei passi de La Ginestra in due passaggi. Nel primo attraversa una lettura che raccoglie numerosa trattatistica di critica letteraria che ha indagato e indaga sui passi della canzone (ultima fatica di Leopardi nel 1836, in seguito pubblicata da Ranieri, suo ospite napoletano, quando in città scoppiava epidemia di colera), a commento, mentre nella seconda parte della performance l’attore recita a memoria l’intera Canzone in una escalation di forte immedesimazione col testo che commuove e ne esalta l’attualità. Infatti Biagini dichiara che la lettura e lo studio sulla Ginestra sono scaturiti dai lunghi periodi a cui ci ha costretto e solo pochi anni fa il lock down da Covid.
Biagini ha rispettato una tradizione di interpretazione attoriale di poesia (rari esempi in Italia: Carmelo Bene e Leo de Bernardinis, alcune attrici su Merini). Un sublime dettato, davanti a una platea attenta e con tanti giovani studiosi di somma Letteratura italiana. A seguire una Conversazione fra l’attore con gli accademici: Vittorio Coletti, Claudio Giovanardi ed Enrico Testa, con Paolo D’Achille, direttore dell’Accademia sul linguaggio della Ginestra.
Visto all’Accademia della Crusca di Sesto Fiorentino l’11 settembre 2023