Spettacoli — 03/01/2020 at 11:08

La comicità è donna: il Cabaret delle Ragazze al Massimo di Cagliari

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RUMOR(S)CENA – TEATRO MASSIMO – CAGLIARI – Tra risate e applausi il “Cabaret delle Ragazze”, firmato LucidoSottile in collaborazione con GiULiA (Giornaliste Unite Libere Autonome), conquista il pubblico del Teatro Massimo di Cagliari. Sbarca nell’Isola il “format” dedicato all’ironia al femminile promosso dall’Accademia del Comico diretta da Claudio Zucca e Sonja Collini, tra caustici e irriverenti monologhi, dialoghi scoppiettanti e canzoni “a tema”. Sotto i riflettori le Lucide – Tiziana Troja e Michela Sale Musio con i loro alter ego, le ineffabili e inarrestabili Tanya e Mara, scatenate fanciulle del Bronx in chiave “kasteddaja”, con il loro colorito slang e la loro visione della realtà, modellata sulle leggi del “branco” e nella lotta per la sopravvivenza nelle periferie metropolitane.
Sul palco artiste come Michela Giraud (dalla ribalta di Colorado e Comedy Central a La Televisione delle Ragazze, accanto a Fiorello in Viva RaiPlay!, in tournée con l’esilarante “Michela Giraud e altri animali”), Cristiana Maffucci – la donna “innamorata di se stessa” (già vincitrice del Premio Alberto Sordi nel 2011 e del Premio Walter Chiari nel 2012, “rivelazione” di Italia’s Got Talent 2017) e l’eclettica Laura Formenti (attrice e cabarettista, spazia da spettacoli come “Niente panico, Arturo” e “360 gradi di rabbia” di Semsudin Sem Gegic, “Baby” e “Volevo cambiare il mondo” a Comedy Central, Colorado Cafè e Belo Horizonte Cabaret).

Cabaret delle Ragazze Tanya e Mara foto di Elena Santucci

Riflessioni (surreali) intorno all’idea di avere (o meno) un figlio con Velia Lalli, prima stand-up comedian in Italia e volto noto del piccolo schermo, da Colorado a Zelig, conduttrice e autrice per Sky Comedy Central e storia di una “vocazione” con Luce Pellicani (ZeligTv, Premio della Critica al Festival di Cabaret di Martina Franca 2018) che fornisce una sua versione del catechismo tra improbabili inni e inviti al rispetto reciproco (ma senza esagerare, con l’auspicio che la “chiamata” per certuni non tardi ad arrivare), oltre a una moderna traduzione della simbologia della pagliuzza e della trave. Annalisa Dianti Cordone (“Scqr” su Comedy Central, “Il Boss dei Comici” su La7 e “Tu si che Vales” su Canale5, vincitrice nel 2017 del festival “Facce di Bronzo” e Premio Perla al festival di cabaret “Amore Mio” di Maratea) affronta la questione sempre attuale delle toilettes per signore, tra peripezie e acrobazie che mettono a dura prova corpo e spirito, svelando il mistero della solidarietà tra amiche.

Nel ruolo delle presentatrici, oltre alle Lucide, si alternano Sonja Collini e Laura Formenti, mentre l’attrice e cantante Manuela Bollani, già ospite a Cagliari del Family Festival con “C’era una volta”, propone alcune delle sue canzoni, da una cover sulla regina dei test di caduta (non più “Bocca di Rosa” ma “Mani di m…”) alla generosa disinvoltura di una che “La dà” (come se non fosse sua) smentendo ogni fiabesco o “romantico” cliché.
Tiziana Troja e Michela Sale Musio – seducenti e scintillanti padrone di casa, nonché artefici dell’evento «perché è necessario, obbligatorio e indispensabile dar voce alle comiche e sostenere i nuovi talenti» – si concedono brevi “siparietti” oltre alle incursioni nelle vesti di Tanya e Mara, e superata l’impasse iniziale dovuta a un problema tecnico, lo spettacolo procede in un susseguirsi di brevi e brillanti “one woman show”.

Cabaret delle Ragazze Laura Formenti – Luce Pellicani foto di Elena Santucci

 

 

 

Ospiti “a sorpresa” all’inizio della della serata le giornaliste Susi Ronchi, Roberta Celot e Alessandra Addari in rappresentanza della rete GiULiA (Giornaliste Unite Libere Autonome) che si batte con competenza e determinazione contro le discriminazioni e la violenza di genere nella società, a partire dal linguaggio dei media, attraverso convegni, lezioni, giornate di studio, concorsi, conferenze e spettacoli – come “La conosci Giulia?”, recentemente in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC. Un preludio “serio” per sottolineare l’importanza di iniziative come il “Cabaret delle Ragazze” per ristabilire gli equilibri e combattere pregiudizi assurdi, rivendicando il talento e la libertà d’espressione delle donne (come degli uomini) in tutti gli ambiti, compresi l’umorismo e la satira.

Temi (e toni) “scatologici” e variazioni sull’amore (o la sua mancanza) fanno parte del “classico” repertorio da stand-up comedy all’italiana, anche sul versante femminile, tra divagazioni erotiche, desideri e frustrazioni, appuntamenti al buio che si alternano agli altri impellenti bisogni fisiologici e ambigui indizi sull’età a partire dal menarca, in una scrittura che punta sull’effetto comico – o grottesco – e su un lato presumibilmente infantile del pubblico – oltre che sull’empatia. La “singletudine” – passata, presente o futura – fa pendant con le molteplici delusioni, frutto (in parte) di una “coazione a ripetere” di sapore masochistico, che caratterizza le amanti infelici e – inevitabilmente – il pd (in uno dei rari riferimenti alla politica, accanto alla (ir)resistibile ascesa di insospettabili leader) mentre preoccupa in senso lato l’involuzione della società, a causa di un fenomeno diffuso e ben noto – da “La prevalenza del cretino” teorizzata da Carlo Fruttero e Franco Lucentini al saggio di Carlo M Cipolla in “Allegro ma non troppo”. Nella versione cabarettistica l’analisi si fa meno sofisticata, più diretta e immediata, come una tragica “folgorazione”: tra le battute e le allusioni e provocazioni “erotiche” esplicite fino alla pornografia, in nome di una pretesa (e auspicabile) eguaglianza dei sessi affiorano spunti di riflessione sulle contraddizioni del presente e sulle umane debolezze.

 

Cabaret delle Ragazze ManuelaBollani foto di Elena Santucci

Successo annunciato (e quasi sold out al botteghino) per il “Cabaret delle Ragazze” al suo debutto in Sardegna: una formula vincente che rivela quanto possa essere ricco e sfaccettato l’universo della comicità “al femminile” e conferma – caso mai ce ne fosse stato bisogno – che anche le donne sanno ridere e far ridere, sdrammatizzare e non prendersi troppo sul serio e come (nonostante secoli di “sottomissione” e “silenzio”, o forse proprio in virtù di questo) abbiano saputo affinare le armi dell'(auto)ironia.

 

Visto al Teatro Massimo di Cagliari il 21 dicembre 2019

 

foto di copertina di Luisa Deias

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