Danza, teatro danza — 02/12/2015 at 18:40

Forbidden destination: una storia a lieto fine

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CATANIA – In “Forbidden destination,Giovanni Scarcella – danzatore e coreografo siciliano che da anni vive e lavora a Bruxelles – ci racconta una storia, ne avverti il respiro narrativo (prima, oltre che teatrale) e alla fine sei persino felice di come finisce. La si potrebbe raccontare così questa coreografia, vista in scena per la prima volta a Catania, nello spazio danza di Scenario Pubblico.  Il problema è capire come funziona questa dinamica, capirne il principio costitutivo, capire se ci sono una “fabula” e un “intreccio” –  come direbbero gli studiosi di narratologia –  e, infine,  quale possa essere la loro dialettica. Non è qualcosa di esattamente facile a spiegarsi; perché in tutta evidenza il coreografo e i danzatori, che qui con lui, hanno riscritto e realizzato questo lavoro (la sua prima apparizione risale al 2013),  Stellario Di Blasi e Valeria Zampardi (straordinaria), sembrano essere ben consapevoli, che la danza contemporanea, è parente stretta più della poesia e/o delle arti figurative e performative, rispetto alla narrativa e al teatro di parola.  Sanno agire abilmente, disseminando, nel dispiegarsi dello spettacolo, tutta una serie di oggetti, di gesti e di segni che lasciano intravedere la cornice di una storia, la possibilità che  accada, in cui magari un uomo e una donna si confrontano con la fluidità (con la liquidità ricordando Baumann che viene citato nella presentazione del loro lavoro), dell’esistenza contemporanea. Si confrontano e si confondono, dialogano, si perdono e si ritrovano, giocano con le loro vite passate, presenti e future, con i cartoni e da questi riprendono suoni e movenze, sfiorano il dramma e il patetico, per poi  risalire, con straniante rapidità, lungo le vie dell’ironia e della comicità. È lo spettatore che deve dare un senso a quei gesti, riempire questa cornice narrativa e potenziale, utilizzare i materiali allusivi, per costruire e tradurre in esperienza ciò che vede. Inutile dire che si tratta di un approccio rischioso per la danza, come per qualsiasi altro tipo di creazione artistica; tuttavia ci sembra che il rischio primario di questo tipo di creazioni, ovvero l’afasicità assoluta, venga in questo caso superato efficacemente,  proprio grazie alla solidità dei due interpreti in scena e alla fertile concretezza della cornice narrativa che viene suggerita al pubblico.

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Visto a Scenario Pubblico di Catania il 21 novembre 2015

Direzione artistica: Giovanni Scarcella. Creazione e interpretazione: Valeria Zampardi, Stellario di Blasi. Creato e interpretato anche da: Raffaella Pollastrini. Musiche: Lilith/Godspeed you! black emperor. Luci e scenografia: Yoris Van den Houte. Co-produzione: Théâtre Marni, les Brigittines, Studio Garcia Lorca, Danscentrum Jette, Centre chorégraphique de Roberto Zappla (I), Centre culturel O_Barco, Sao Paolo (Br), Festival Anima Furci, Furci Siculo (I), Itinerario Festival, Cesena (I). Con il sostegno della “ Fédération Wallonie-Bruxelles, Service de la Danse” e con il sostegno di Grand Studio Bruxelles”. Giovanni Scarcella è Artista Associato a Scenario Pubblico CZD/ Centro di Produzione della Danza per il triennio 2015-2017.

 

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