VOLTERRA (Pisa) – In attesa che si compiano le opposte e finali versioni epifanico-teatrali dell’ultimo lavoro di Armando Punzo e della Compagnia della Fortezza, Dopo la tempesta. L’opera segreta di Shakespeare, di cui si darà conto a breve, s’arriva a Volterra con quel sentimento decadente e dannunziano che evapora immediatamente nel momento in cui si entra al Teatro Persio Flacco, contraltare aperto, ideale alla concentrazione carceraria che è là e non va dimenticato essere cifra stilistica e utopicamente realistica del VolterraTeatro, giunto alla sua trentesima edizione, con il progetto, foriero e progressivo di intuizioni “La città ideale”: una parte del progetto si squaderna nel ro.ro.ro speciale edito per l’occasione e curato dal dramaturg della “Fortezza”, Rossella Menna, con il ruolo di convogliare a composizione libera, una serie di contributi sul tema chiesti a chi del festival è protagonista. Dunque, molto di quello visto trova in un certo senso il proprio corrispettivo teorico in questi “fogli volanti”.
![Progetto Europeo Pas de Deux Culture Durable Foto di Stefano Vaja](https://www.rumorscena.com/wp-content/uploads/2016/08/Progetto-Europeo-Pas-de-Deux-Culture-Durable-ph.-S.Vaja_.jpg)
Un buon viatico alla comprensione di un festival con l’intenzione di espandere la propria ricerca alla stessa città dell’alabastro, che si dimena tra una conclamata vocazione turistica e la congiunturale crisi economica europea – presente dovunque – e riflessa in una caotica programmazione culturale. Ed anche chi scrive è stato coinvolto nel programma del festival, trovandosi nel duplice ruolo di autore e critico si trova necessariamente a doversi misurare in un ruolo inedito e collocato in una “terra di nessuno” che gli consente di entrare liberamente in argomento. E grazie ad un degno colpo di teatro scova all’improvviso una Volterra testoriana, trovando in ogni angolo del Persio Flacco, il drammaturgo – scrittore lombardo come tanti anni prima si ritrovò a Stoccolma, Ruggero Jacobbi a dover fare buon viso ad uno Strindberg onnipresente.
![Massimiliano Civica I concittadini ideali](https://www.rumorscena.com/wp-content/uploads/2016/08/giorno_2_civica_02.jpg)
E non è solo la sala con le locandine dei melodrammi più rappresentati a far il gioco di Testori, ma sono anche i “Concittadini ideali” di Massimiliano Civica con il loro afflato religioso e civili a collocarsi in un alveo diligentemente testoriano al pari della riscrittura, e qui Giovanni Testori è stato maestro insuperabile nel gioco scenico-linguistico, dell’Amleto di Roberto Latini, prelevata dall’Hamletmachine di Heiner Müller e qui diventata “Amleto + Die Fortinbrasmachine”. Un ribaltamento techno-apocalittico della visione amletica di un mondo in disfacimento attraverso gli occhi del principe di Norvegia, l’invasore Fortebraccio. Lo spettacolo sarà nella prossima stagione del Teatro Litta di Milano e in scena al Festival Bmotion di Bassano del Grappa il 29 agosto.
Massimiliano Civica. I concittadini ideali
Roberto Latini. Amleto + Die Fortinbrasmachine
Visti il 28 luglio 2016 al Volterra Teatro – Teatro Persio Flacco
(in copertina Amleto + Die Fortinbrasmachine di Roberto Latini Teatro Persio Flacco )