Danza — 29/03/2023 at 09:41

Asylum di Rami Be’er e la Kibbutz Contemporary Dance Company

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RUMOR(S)CENA – RAVENNA – Al teatro Alighieri di Ravenna Rami Be’er  e la Kibbutz Contemporary Dance Company, ha presentato la sua ultima creazione Asylum,  che affronta da un punto di vista esistenziale un  tema attuale e internazionale: lo status di rifugiato, l’immigrazione, il destino del richiedente asilo. Con un’opera intrisa integralmente di forza e a tratti di crudezza il coreografo fa riflettere  sul tema di patria e  identità, aspetti intrinseci  allo status di rifugiato assieme all’estraneità e alla nostalgia. Esprimere attraverso il movimento il desiderio di casa di chi ha perso la propria identità e patria, spingendo sempre al limite fisico  della danza gli interpreti è ciò che la Kibbutz Contemporary Dance Company  ha fatto con vibrante energia. Rami Be’er con Asylum scuote il palco affrontando i problemi del mondo danzando. Con i suoi ballerini eccezionali, il coreografo sviluppa immagini e storie toccanti di disumanità, disperazione e speranza.

Asylum Rami Be_er Hi-Res Photos Eyal Hirsch

I ballerini sembrano strappare direttamente dal loro fisico parti di esso, con  gesti e mimica facciale molto espressivi.  Infondendo ad ogni movimento grande potenza, si perdono, sembrano dover attingere ad ogni fibra per sopravvivere e trovare l’inaspettata nuova forza. Il livello tecnico è travolgente. I temi su cui si basa questa coreografia sono fondamentali per ogni essere umano, ovunque  nel mondo ed in ogni tempo. La ricerca di identità, il confronto con l’estraneità, l’oppressione, la discriminazione, il dominio, l’anelito alla libertà, fanno parte dell’esperienza esistenziale umana di tutti i tempi. Asylum è una straordinaria composizione coreografica che assomma tutti questi aspetti senza sfociare mai nell’ovvio o nel cliché.

Asylum Rami Be er Crediti di Udi Hilman

È una pagina di danza sensuale, in cui pulsa lo spirito dei tempi, senza nessun idillio, nessuna dolcezza. Marce di gruppo furiose e disperate evolvono in smorfie grottesche.  I confini tra buono e cattivo sono fluidi. Le mani si muovono verso l’alto e intorno al corpo mimando un cuore ostentato, che  batte, ma per chi batte, e a chi appartiene? A nessuno, da nessuna parte: quasi nessuno ha già trovato il proprio asilo. Passi a due meravigliosamente intricati e ruvidi in cui uomo e donna non vanno mai a lungo in sincronia nella stessa direzione intercalano i passi corali. Sentimenti permanentemente contraddittori, violenza e tenerezza, desiderio di vicinanza e fuga, trascinano i corpi. Nessun conforto, nessuna pace è possibile. Sempre di corsa. Nessun asilo è raggiungibile, pare affermare il coreografo, da nessuna parte. Rami Be’er della Kibbutz Contemporary Dance Company è diventato un coreografo significativo per affrontare culturalmente i grandi conflitti del mondo e trasformare la serata in un’esperienza di danza che difficilmente tocca così uno spettatore.

Asylum Rami Be er Crediti di Udi Hilman

  Visto il 4 marzo 2023 al teatro Alighieri di Ravenna

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