Danza — 25/08/2013 at 11:26

Il Festival “Oriente Occidente” cambia rotta e guarda alla danza del Nord e del Sud Europa

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Da sempre votato alla contaminazione tra i generi e alla esplorazione dei diversi linguaggi della danza che si intrecciano nei vari paesi, in rapporto ai cambiamenti i politici ed economici in atto, il Festival Oriente Occidente, arrivato alla sua trentatreesima edizione,  quest’anno cambia rotta guardando alla danza del Nord e del Sud Europa, immaginando di tracciare un percorso comune in cui tessere in libertà trovino un ordine che provi a restituirci il senso di un «noi».

 

Oriente Occidente dunque, che si avvale della inossidabile direzione artistica di Paolo Manfrini e Lanfranco Cis,  si svolge ormai da diversi anni in diversi spazi teatrali e non tra Rovereto e Trento dal 29 agosto all’8 settembre  in particolare all’Auditorium Melotti di Rovereto e al Teatro Sociale di Trento proponendo undici spettacoli, di cui dieci prime nazionali, di paesi del vecchio continente, alla scoperta di quanto propone il panorama della coreutica europea.
Il Festival prende il via dal centro dell’Europa con la produzione franco-tedesca Monchichi di Sébastien Ramirez, risultato della contaminazione di generi e culture. Producendosi in una danza contemporanea fortemente ispirata alla cultura hip-hop, Sébastien Ramirez  Hyun-Jung Wang, sua compagna d’arte e di vita, si confrontano con l’interculturalità e le differenze delle loro origini, alla ricerca di un punto d’incontro.

Tero Saarinen (foto di Marita Liulia)

A rappresentare il Nord, seguirà la Compagnia finlandese di Tero Saarinen, coreografo dallo stile originale che prende spunti dal balletto classico, dalla danza contemporanea e dal Butoh, creando “opere d’arte totali” di forte impatto visivo. Debutta a Oriente Occidente con Hunt eGaspard.

La prima coreografia, che lo vede in scena in un assolo, reinterpreta col linguaggio contemporaneo La sagra della primavera di Stravinskij, di cui ricorre il centenario della prima rappresentazione avvenuta a Parigi. La seconda, con cinque danzatori in scena, è creata sulla composizione per piano Gaspard de la nuit di Maurice Ravel.
La Repubblica Ceca è presente con la compagnia 420People di Václav Kuneš, che propone le due produzioni Small hour e Wind-up, quest’ultima realizzata in collaborazione con il musicista e performer israeliano Amos Ben-Tal.
Immancabile il flamenco con Rocío Molina, ballerina e coreografa, considerata dalla critica internazionale la più importante interprete di flamenco di oggi. Al Festival porterà Vinática.

 

Torna quindi a Rovereto la russa Tatiana Baganova, coreografa principale del  Provincial  Dance Theater di Yekaterinburg, vincitrice di numerosi premi per il teatro e per la danza in patria e all’estero. In programma due spettacoli – Wings at Tea e Sepiasintesi tra musica, danza, luci, costumi ed espressività degli attori, in cui si avvertono gli apporti tecnici e stilistici di metodi di varie scuole europee e americane.

Si ispira alla tragedia greca Medeas lo spettacolo della Lituania, coreografato e scenografato da Birute Letukaite, direttrice dell’Aura Dance Theatre.

Oriente Occidente include anche l’Italia con la Compagnia Indaco di Laura Boato, vincitrice della scorsa edizione del concorso coreografico Danz’è. Presenta la coproduzione del festival On the market, progetto articolato in tre quadri – Incarnation, Beauty, Artche si interroga su come il «mercato» entri nelle vite delle persone, filtrando e modificando l’apparire delle cose. Appuntamento da non perdere quello in programma per il 5 settembre con Il Cullberg Ballet. Plateau effect è il titolo della coreografia che Jefta van Dinther ha creato per il Cullberg Ballet di Stoccolma, una performance che intende disorientare e sfidare il pubblico attraverso un lavoro volto ad approfondire i processi di percezione e di contaminazione dei sensi.

 

Un grido si leva dalla Grecia lacerata dalla crisi. La fisicità forte ed esplosiva della compagnia RootlessRoot di Atene caratterizza lo spettacolo-manifesto Kireru, parola giapponese che significa scoppio, sfogo, esplosione. Testimonia un’improvvisa perdita di razionalità e invoca l’urgenza di una nuova identità, che germogli dalle macerie di una cultura occidentale orfana delle sue certezze.

Dalla Norvegia la compagnia nazionale di danza contemporanea Carte Blanche presenta la sua nuova creazione Not Here/Not ever del coreografo tibetano Sang Jijia. Audace incontro tra le culture norvegese e del Sud-Est asiatico.

Chiude Oriente Occidente ancora la Russia con The Crone, un mix di danza, teatro, cartoon, comix e video del Kinetic Theatre di Mosca, coreografato da Alexander Pepelyaev. Direttore di uno dei primi teatro-studio indipendenti del periodo della Perestroika, Pepelyaev ha lavorato nel circo, in televisione, in teatri moscoviti e all’estero, finché nel 1994 ha dato vita al progetto di “the kinetic theater” portando in scena una serie di lavori sperimentali.

 

Nel suo percorso attraverso i punti cardinali, il Festival, come di consueto, proporrà anche la sezione Linguaggi dal titolo “Emergenza Europa, il solco tra Nord e Sud e il rischio implosione” con il contributo di studiosi, giornalisti, economisti, scrittori.

Tutti gli spettacoli e gli appuntamenti del festival su www.orienteoccidente.it

 

Programma degli spettacoli

giovedì  29 agosto

Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21

SÉBASTIEN RAMIREZ E HONJI WANG

COMPANY SÉBASTIEN RAMIREZ (Francia Germania)

Monchichi

prima nazionale

venerdì 30 agosto

Trento Teatro Sociale ore 21

TERO SAARINEN

TERO SAARINEN COMPANY (Finlandia)

Gaspard, Hunt

prima nazionale

sabato 31 agosto

Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21

VÁCLAV KUNEŠ

420PEOPLE (Repubblica Ceca)

Small hour, Wind-up

prima nazionale

 

domenica 1 settembre

Trento Teatro Sociale ore 21

ROCÍO MOLINA

ROCÍO MOLINA COMPANY (Spagna)

Vínatica

prima nazionale

lunedì 2 settembre

Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21

TATIANA BAGANOVA

PROVINCIAL DANCES THEATRE (Russia)

Wings at tea, Sepia

prima nazionale

martedì 3 settembre

Trento Teatro Sociale ore 21

BIRUTE LETUKAITE

AURA DANCE THEATER (Lituania)

Medeas

prima nazionale

 mercoledì 4 settembre

Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21

LAURA BOATO

INDACO (Italia)

On the market

prima nazionale e coproduzione del Festival

giovedì 5 settembre

Trento Teatro Sociale ore 21

JEFTA VAN DINTHER

CULLBERG BALLET (Svezia)

Plateau Effect

prima nazionale

venerdì 6 settembre

 Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21

LINDA KAPETANEA E JOSEF FRUCEK

Rootlessroot (Grecia)

Kireru

prima nazionale

sabato 7 settembre

Trento Teatro Sociale ore 21

SANG JIJIA

CARTE BLANCHE (Norvegia)

Not here not ever

prima nazionale

domenica 8 settembre

Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21

SASHA PEPELYAEV

KINETIC THEATER (Russia)

The Crone

prima nazionale

 

 

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