Festival(s) — 24/09/2012 at 20:24

Romaeuropa Festival 2012 lancia l’appello: “All that we can do, tutto quello che noi possiamo fare”

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All that we can do, tutto quello che noi possiamo fare, è l’invito che il Romaeuropa Festival rivolge al pubblico, sensibile all’urgenza della creazione artistica protagonista di una società che cambia. Europa, Asia, America, Oceania, Africa si incontrano sui palcoscenici del 27° Romaeuropa Festival diretto da Fabrizio Grifasi e presieduto da Monique Veaute. Danza, teatro, musica, cinema, incontri con gli artisti, arti visive e sfide tecnologiche. Un programma di 43 spettacoli dal 26 settembre al 25 novembre. 9 prime italiane, 1 prima europea e 5 prime assolute

Akram Khan inaugura Romaeuropa 2012 il 26 settembre al Teatro Argentina con Desh (rassegna Metamondi). Refuse the hour di William Kentridge (Metamondi), con la danzatrice  Dada Masilo, e Birds with skymirrors del coreografo Lemi Ponifasio. Soprattutto l’anguria per la regia di Massimiliano Civica e Quicksand, scrittura a più voci di quattro drammaturghi Gian Maria Cervo, Marius von Mayenburg, Albert Ostermaier, Rafael Spregelburd, che affrontano insieme il tema, spinoso, del rapporto tra sicurezza e libertà degli individui.

L’universo letterario esonda sulla scena negli spettacoli di ricci/forte Imitationofdeath ispirato al mondo di Chuck Palahniuk, di Kornél Mondruczó Disgrace sul romanzo omonimo di J. M. Coetzee, Città di Ebla con The dead che rimanda all’ultimo racconto dei The Dubliners di James Joyce, e ne Il rimedio della Fortuna dell’ensemble Sentieri selvaggi e il duo di videoartisti Masbedo, con Fanny Ardant come voce narrante (Metamondi)

Ospite storico del Festival, Bill T. Jones torna a Romaeuropa per festeggiare il trentennale della sua compagnia fondata con Arnie Zane: due gli spettacoli in programma, 30th anniversary program (Metamondi) con i Solisti dell’Orchestra Roma Tre e la sua nuova creazione Story/Time che conclude idealmente il programma Cage del Festival. Due donne coreografe affrontano i riti e le smanie della vita quotidiana, Sasha Waltz propone uno dei suoi classici Travelogue I – Twenty to Eight, mentre Constanza Macras presenta il suo recentissimo Here/After.

La più importante compagnia di danza israeliana, Batsheva Dance Company diretta dal coreografo Ohad Naharin, presenta due spettacoli, Deca dance 2012 e Sadeh 21. Figura apicale della danza italiana, Virgilio Sieni con il suo ultimo lavoro, De Anima, mentre dalla Spagna arrivano per la prima volta in Italia le nuove proposte di Daniel Abreu, Animal e Muriel Romero e Pablo Palacio con Stocos.

 La musica contemporanea con l’omaggio a Philip Glass e L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Fondazione Musica per Roma, in Viva! otto concerti con la musica nuova dall’Italia curati da Pino Saulo e la redazione di Battiti/Rai Radio3 (Tumble, In Zaire, Hobocombo, Mombu, Nicola Ratti, Luminance Ratio, BeMyDelay, Squadra Omega), e il ciclo di quattro appuntamenti al Brancaleone con la musica elettronica e la musica dance di Sensoral

 Il focus dedicato a John Cage in occasione di un triplo anniversario, 100 anni dalla nascita, 20 dalla morte, 60 dalla sua partitura più celebre –4’33’’–: la personalità del compositore statunitense che ha più influenzato la musica mondiale stimola nuove creazioni, come Danza del coreografo Rui Horta, l’esecuzione di suoi storici brani in due concerti al Palladium, con gli ensemble Contempoart e Per John Cage, un ciclo di film, video e riprese di performance –curato da Marco Maria Gazzano– dove emerge la collaborazione di Cage con Nam June Paik e il movimento Fluxus 

Ispirata a Cage è la nuova creazione <age> di Francesca Pennini, presentata nell’ambito di DNA-danza nazionale autoriale, rassegna dedicata alla nuova coreografia italiana curata da Anna Lea Antolini, con performance di Riccardo Buscarini, Giorgia Nardin, Daniele Ninarello, Annalì Rainoldi, Alessandro Sciarroni, Francesca B. Vista, Moritz Zavan.

Digital Life 2012 – Human Connections

alla ex GIL di Trastevere si declinano i linguaggi della creatività digitale e delle sue fertili connessioni con le tecnologie più avanzate, attraverso le installazioni site specific di giovani artisti italiani: Apparati Effimeri, Filippo Berta, Francesca Montinaro, Noidealab, Overlab-project, Daniele Puppi, Quiet Ensemble.

al MACRO Testaccio, l’esposizione intorno al rapporto tra arte visiva, arte digitale, performing arts e fotografia.

Il corpo, come luogo molteplice, punto di contatto con l’altro, spazio di indagine sui legami perduti, oggetto di maniacali attenzioni, persecuzioni e fobie, è al centro della ricerca di Marina Abramovic’, Vito Acconci, Ciriaca+Erre, Paola Gandolfi, Mike Kelley, Katarzyna Kozyra, Masbedo, Lech Majewski, Bruce Nauman; come soggetto coreografico e musicale, nelle installazioni di Merce Cunningham-OpenEndedGroup, Jan Fabre, William Forsythe, Bill T. Jones–OpenEndedGroup, Christian Marclay, Piero Tauro, Paul Thorel, la natura, nei suoi aspetti onirici o cataclismatici, nelle opere di Thierry De Mey, e Ryuichi Sakamoto/Giuseppe La Spada, la tecnologia Shilpa Gupta, Nam June Paik, Zbig Rybczynski

Il programma completo è pubblicato su www. romaeuropa.net

  06 45553050

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