Recensioni — 24/05/2016 at 15:01

Thyssen: la perdita del lavoro e della propria identità

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PERUGIA – Di lavoro si può morire?: Sì, può succedere. La perdita del lavoro può provocare una perdita della propria identità? Sì, anche questo, ma cosa c’entrano una piscina, un costume da bagno e delle paperelle di plastica con tutto questo? Nello spettacolo Thyssen, di e con Carolina Balucani diretta da Marco Plini, queste cose apparentemente così distanti tra di loro, si fondono dando vita a un’esperienza teatrale forte e coinvolgente.

THYSSEN Carolina Balucani 1

In Thyssen convergono due vicende che riguardano la Thyssenkrupp, la multinazionale dell’acciaio più importante d’Europa, con circa 190.000 dipendenti nelle sue varie sedi e filiali sparse nel mondo. Nel 2007, nello stabilimento Thyssenkrupp di Torino, scoppiò un terribile incendio che costò la vita a sette operai (quell’incidente ha dato luogo a un procedimento penale), che si è concluso solo pochi giorni fa, con la conferma in Cassazione delle condanne nei confronti di sei dirigenti e manager dell’azienda; riconosciuti responsabili dei reati di omicidio colposo, omissioni di cautele antinfortunistiche e incendio colposo aggravato. Nel 2014, per evitare la messa in atto di un piano industriale per la Acciai Speciali Terni (AST) – di proprietà della Thyssenkrupp dal 1994 – che tra le altre cose prevedeva più di 550 licenziamenti, il governo, i lavoratori e i sindacati si accordarono con l’AST per un piano più “morbido” che non contemplava licenziamenti ma che portò comunque a una riduzione del personale della fabbrica di 290 unità, grazie a un bonus di 80.000 euro lordi pro capite, offerto dall’azienda in cambio dell’esubero volontario (che consiste nel rinunciare volontariamente al proprio lavoro in luogo di un incentivo in denaro).

THYSSEN Carolina Balucani 4La protagonista di Thyssen è un’ex operaia dell’AST che, dopo aver scelto l’esubero volontario, ha deciso di “consumare” il bonus in una vacanza senza fine, trascorrendo tutte le sue giornate in piscina, in compagnia di un nutrito gruppo di paperelle (sono 290, proprio come i lavoratori che hanno accettato l’esubero). Carolina Balucani, giovane attrice e performer umbra, offre al pubblico un’interpretazione vibrante, emozionante e appassionante: immersa nell’acqua di una vera piscina montata sul palcoscenico del Teatro Morlacchi di Perugia, con la sua voce e le sue azioni fisiche, mette in mostra in modo straordinariamente tangibile e credibile, la profonda sofferenza e il grande disagio di una persona, che insieme al lavoro, ha perso pure la sua identità e la sua storia di individuo, fino a scivolare in uno stato allucinatorio nel quale, la fine del lavoro, viene raccontata come se fosse la fine traumatica di una lunga storia d’amore. Molto toccanti anche i riferimenti alla vicenda dell’incidente di Torino e ai suoi sette morti, rappresentati da altrettante paperelle che la protagonista è costretta a far «giocare all’incendio» su ordine del custode della piscina (che gli spettatori non vedono e non sentono mai: presente solo nelle parole dell’attrice). Con Thyssen la Balucani e Plini hanno realizzato uno spettacolo commovente e difficilmente dimenticabile, ben costruito e altrettanto ben performato, delirante e al tempo stesso lucidissimo, che suscita un grande pathos emotivo mettendo in scena una situazione paradossale e assurda per raccontare il grande malessere di chi non ha più un’occupazione e l’immenso dolore per chi, a causa di un incidente sul luogo di lavoro, non ha più una vita.

Thyssen, visto al Teatro Morlacchi di Perugia martedì 10 maggio 2016

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