Biennale di Venezia, Cinema — 22/10/2018 at 10:35

“A Star Is Born” a metà tra il documentario e il road movie con Lady Gaga

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RUMOR(S)CENA – AL STAR IS BORN – MILANO – Jackson Maine, una rockstar internazionale, incontra casualmente in un pub Ally, cameriera con il sogno di diventare una cantante famosa. L’unico limite della ragazza è il suo aspetto estetico, considerato dalle etichette poco adatto per il mondo dello spettacolo. Jackson se ne innamora perdutamente e fa di tutto pur di vederla brillare come una stella sul palcoscenico ma, una volta realizzati i sogni di Ally, sarà lui a pagarne le conseguenze. “A Star Is Born” è il terzo remake dell’omonimo film del 1937. La pellicola rappresenta sia l’esordio alla regia per l’attore e produttore Bradley Cooper che quello come attrice per la pop star Lady Gaga. La trama è simile a quella originale ma con qualche variazione sui protagonisti, nella prima e seconda versione attori mentre nelle ultime due cantanti. Il film è stato presentato nella scorsa edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia ed è stato accolto positivamente da parte della critica e del pubblico, che hanno omaggiato il cast con una standing ovation di ben diciotto minuti a fine proiezione.

 

Semplicità e naturalezza sono gli aggettivi che potrebbero descrivere la pellicola. La semplicità portata sul grande schermo da Lady Gaga che, priva di trucco, riesce a mettersi a nudo davanti ad una telecamera per la prima volta senza sentirsi fuori posto o non all’altezza del ruolo da interpretare. La pop star regala un’interpretazione essenziale, in cui non trova posto il superfluo, l’unica costante è la centralità dell’anima e dei sentimenti. Tutta la narrazione scorre con naturalezza, l’amore tra i protagonisti nasce e viene alimentato giorno dopo giorno in maniera del tutto genuina senza mai forzature, elemento caratteristico che rende un film quasi un documentario sulla vita dei due amanti. Ma, pur essendo a metà tra il documentario e il road movie, “A Star Is Born” trova posto anche per momenti drammatici e sentimentali, che donano al film tante sfaccettature e diversi piani narrativi. Ad amplificare la profondità degli eventi c’è la fotografia di Matthew Libatique che passa dal verde bottiglia al rosso fuoco, l’uomo gioca molto con i colori cercando di esaltare l’interiorità dei personaggi e del mondo che li circonda. Le tonalità accese incorniciano i volti e spesso li sovrastano occupando totalmente il campo visivo, per poi scomparire e ridare corpo ai veri protagonisti.

 

Pochi piani sequenza ma diversi movimenti di macchina caratterizzano la regia di Cooper. Memorabili sono alcuni primi piani che il regista utilizza sia su se stesso che sul personaggio di Lady Gaga. Inquadrature capaci di scavare all’interno dei loro occhi e del loro cuore riuscendo a restituire allo spettatore un’idea di realismo puro. Inoltre anche la performance canora di Bradley Cooper è una nota inaspettata ma totalmente positiva. Jack e Ally sono della stessa sostanza, entrambi sono stelle, ma in momenti diversi della loro breve esistenza. Per ogni stella che inizia a brillare di luce propria, Ally, c’è ne sempre una che lentamente viene coperta dall’ombra, Jack, e che destinata ad eclissarsi si prepara per il gran finale, alla caduta a picco verso il basso fino allo schianto e all’autodistruzione definitiva. A Star Is Born è un intreccio narrativo in cui musica, sogno e amore viaggiano sui binari della vita. La vera forza del film è data dal montaggio sonoro e dagli interpreti, rivelati perfettamente connessi a loro personaggi, che hanno reso possibile la realizzazione di un prodotto innovativo nonostante la sceneggiatura non originale.

 

 

 

Visto al Cinema Anteo di Milano il 13 ottobre 2018

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