Danza — 21/11/2023 at 09:27

La Compagnia americana Ailey II dalle doti energiche ed eleganti danza a Modena

di
Share

RUMOR(S)CENA – MODENA – La compagnia Ailey II, versione più giovane dell’Alvin Ailey American Dance Theatre, nata nel 1974, è universalmente rinomata per aver saputo fondere lo spirito e l’energia di grandi talenti della danza con la passione e la visione creativa di coreografi emergenti, nel rispetto dell’eredità artistica del grande maestro Alvin Ailey. Al Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena la Ailey II ha presentato un programma che ha combinato il rigore di pezzi iconici con una coreografia più recente, portando sul palco l’eleganza, la plasticità, l’agilità e l’energia fuori dagli schemi della compagnia.

Ailey II’s Andrew Bryant and Corinth Moulterie. Photo by Nir Arieli

La serata inizia con Freedom Series, della coreografa Francesca Harper, ex studentessa alla Ailey School, che guida la compagnia dal 2021. Questa coreografia è costituita da una serie di quadri, frammenti di ricordi in cui la coreografa fa emergere la forza espressiva dei ballerini, in perfetta sintonia tra loro, che si sono uniti e dispersi con sfere luminose in mano, felici e immersi nel loro mondo. La colonna sonora è caratterizzata da una miscela di suoni acustici ed elettronici e i costumi sono dello stilista Elias Gurrola

Segue The Lark Ascending, sulla Romanza per violino e orchestra di Ralph Vaughan Williams, un passo a due lirico coreografato nel 1972 da Alvin Ailey  e qui riallestito da Elisabeth Roxas-Dobrich, con costumi di Bea Feitler. In questo balletto i vocabolari moderno e classico si fondono tra loro in modo da far risaltare le abilità tecniche dei ballerini in entrambi gli stili. Quest’opera del repertorio di Alvin Ailey, longeva e importante, incanta il pubblico dal 1972 per il lirismo e la leggerezza del movimento dei ballerini.

Ailey II’s Kali Marie Oliver, Spencer Everett_Photo by Nir Arieli

Il terzo pezzo presentato è The Hunt, coreografato dal direttore artistico Robert Battle e rimesso in scena da Elisa Clark. Questa coreografia del 2001 evocava la brutalità dei cacciatori, la paura della preda, il pericolo e la fatica della caccia, come metafora della complessità della natura umana. Nell’allestimento di Elisa Clark i quattro ballerini hanno mostrato grande coesione ed equilibrio, pur nei ruoli opposti di cacciatore e preda. Ispirato alle arti marziali, è un lavoro atletico e potente, scandito dal ritmo percussivo e presentato da quattro danzatori che sembrano attuare un rituale astratto, dal sapore e tribale ed esplosivo.

Chiude la serata e questa pregevole carrellata nel mondo della compagnia Ailey II Revelations, uno dei capolavori di Alvin Ailey e probabilmente la sua coreografia più vista, scritto nel 1960. Questa coreografia corale, che musicalmente si basa su spiritual afro-americani, gospel e Holy Blues, esplora con fervore i luoghi del dolore più profondo e della gioia dell’anima, rievocando l’epopea afroamericana. Vedere Revelations è un’esperienza molto coinvolgente: la compagnia all’unisono trascina il pubblico nel suo racconto con partecipazione, anche quando esso non canta e balla seduto ai propri posti. Questo classico intramontabile è un omaggio a quella tradizione, nata dai ricordi del coreografo della sua infanzia nel Texas rurale e nella chiesa battista, ma questo balletto trascende le nazionalità e parla di emozioni universali, che rendono l’opera attuale.

Visto il 7 novembre 2023, Teatro Comunale Pavarotti-Freni, Modena

Share

Comments are closed.