Danza — 17/11/2023 at 10:18

Le Sacre du Printemps: un’immersione nella ricerca delle origini dell’essere umano

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RUMOR(S)CENA – REGGIO EMILIA – È andato in scena al teatro Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia Le Sacre du Printemps del collettivo Dewey Dell, fondato nel 2006 da Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Vito Matera, e dal musicista Demetrio Castellucci. Questo balletto, come evidenzia il titolo, prende ispirazione da quell’opera innovativa e visionaria creata all’inizio del Novecento dal fondatore dei Balletti Russi Sergej Djagilev, in cooperazione col coreografo Nijinskij, per dare vita scenica alla musica di Igor Stravinskij, un’opera dirompente ancora oggi. Il collettivo Dewey Dell, ideatore del progetto coreografato da Teodora Castellucci e, attento a tematiche antropologiche, ha fatto sua la lezione epica del maestro russo da cui è partito per immergersi nella ricerca delle origini dell’essere umano, scavando in profondità il tema antico proposto al pubblico da Igor Stravinsky nel 1913.

È così che ha penetrato anche l’universo animale e quello vegetale e portato in scena l’eterno ciclo della vita, il sottile confine esistente tra nascita e morte. L’originario tema del sacrificio di una vita umana per la rinascita della natura è così sfociato nell’idea di una rigenerazione anche per il nostro pianeta. In una scenografia immersa in chiaroscuri ambigui, fatta di antri cupi, ha immerso cinque danzatori con costumi stravaganti e immaginari, ispirati al regno di organismi antichi e simbolici: muffe, spore, esseri viventi fondanti la vita a partire dalla morte di altre forme viventi, insetti. Ha creato una grotta di cemento in cui si muove un bruco enorme prima della metamorfosi in farfalla, una caverna, uno spazio arido reso vivo dalle visionarie figure colte alla sprovvista, confuse, terrorizzate, che si susseguono nello spettacolo e che danno forti segnali di vita.

La morte è una presentata accogliente, è un invito alla vita. La celebrazione del mistero della primavera, della rinascita violenta alla vita, avviene attraverso un cataclisma: la primavera è celebrata come potenza tellurica. La musica di Stravinsky, con tutta la sua potenza e fascinazione, incornicia e poi si intreccia ai suoni originali di Demetrio Castellucci, composizioni ispirate dai canti monodici della tradizione folklorica lituana in dialogo con l’armonia dei temi ispirati al folclore russo e ad atmosfere arcaiche. Dewey Dell con questa lettura scenica riporta alla natura il mistero ancestrale della vita.

La ricerca coreografica di Teodora Castellucci rimanda ad enigmatiche immagini della storia dell’arte e ai comportamenti del regno animale. La compagnia cesenate, che si è contraddistinta fin dalla sua fondazione per scene sperimentali, si conferma ideatrice di un teatro di movimento visionario nel quale il gesto ha la stessa importanza delle luci, dei costumi, delle scene.

Visto il 3 novembre 2023 al Teatro Cavallerizza, Reggio Emilia

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