Danza, Teatro — 16/09/2012 at 16:40

Al Teatro dell’Elfo le etoiles della danza incontrano la disabilità

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Quando la danza incontra la disabilità nasce “Dreamtime” festival internazionale di danza senza limiti, che prende il via dal cammino dell’associazione milanese “Viaggiatori dell’Anima” nell’incontro tra danza e disabilità. Nato dalla convinzione che anche un corpo ‘diversamente abile’ possa sperimentare l’espressione di sé, la relazione e la comunicazione oltre le barriere fisiche e sociali, Dreamtime cambia punto di vista sul concetto di diversità, mostrando al pubblico come attraverso l’arte si possa trovare un punto d’incontro tra differenti abilità fisiche, psichiche e sensoriali.

Anche quest’anno saluto con entusiasmo il ritorno di Dreamtime – precisa Roberto Bolle – che ancora una volta riesce a mettere in risalto quella che è l’essenza della danza. Un’arte che esprime emozioni, che esalta l’umanità e la sensibilità di chi la pratica e di chi ne gode. Dobbiamo ripensare il nostro modo di guardare le cose, imparare a vedere oltre le barriere, quelli che venivano considerati limiti si dimostrano in realtà risorse preziose, fonte di nuove ispirazioni, di nuove prospettive da cui guardare il mondo e chi ci sta intorno. Bentornato a Dreamtime che propone fondamentali occasioni di incontro

La V edizione del festival, diretto da Paola Banone, segretaria International Dance Committee IDC-ITI Unesco, è in programma il 22 settembre 2012 presso il Teatro Elfo Puccini di Milano.

Non solo spettacoli e performance, ma anche workshop, mostre fotografiche e video all’insegna della grande danza e del dialogo tra diverse abilità attraverso il movimento.

 E’ ciò che avviene in scena con Corpo Fechado, corpo aberto della Cie M.A.D – Compagnia MixAbility Dreamtime guidata per l’occasione dalla coreografa portoghese Carla Vendramin. Lo spettacolo, che vede in scena artisti e danzatori con diversi gradi di disabilità, è presentato in Prima Nazionale, dopo il debutto ad Avignone e la replica a Londra 2012 per l’IMAF – International migration Art Festival in occasione delle Olimpiadi. Una performance frutto di quattro giorni di residenza con anche danzatori ospiti tra cui la ballerina di formazione scaligera Beatrice Mazzola e con alcuni danzatori della compagnia milanese Fattoria Vittadini.

 Cogliendo l’importanza sociale del progetto, oltre che il valore culturale e artistico, grandi nomi della danza internazionale hanno deciso anche quest’anno di prendere parte a quello che, prima ancora che un festival, è un’esperienza di arricchimento umano.

Madrina del progetto dal settembre 2011 è Anna Maria Prina, già Direttrice della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala per 32 anni.

La prima ballerina scaligera ed étoile internazionale Sabrina Brazzo interpreta la variazione Steel, con la coreografia di Gianluca Schiavoni, e il passo a due La Fenice, coreografia di Massimiliano Volpini, con il marito Andrea Volpintesta, anch’egli ballerino scaligero.

La coppia torna quindi in scena dopo il successo di L’altra metà del cielo con le coreografie di Martha Clarke e i testi di Vasco Rossi che li ha visti protagonisti nei ruoli di Albachiara e Claudio.

L’étoile Marco Pierin interpreta il solo Flourishing, di Donatello Jacobellis e il pas de deux da lui stesso ideato La Chanson De Vieux Amantes con la prima ballerina scaligera Gilda Gelati.

Spazio anche al contemporaneo con Michela Lucenti / Balletto Civile e un estratto del suo nuovo progetto Peso piuma, assolo della coreografa, e il giovane trio friulano Compagnia Bellanda con nè di più nè di meno, spettacolo vincitore del premio per la migliore coreografia a CORTOINDANZA 2012, Cagliari e ora in concorso a Danz’è / Oriente Occidente – Città di Rovereto.

Cogliendo l’importanza sociale del progetto, oltre che il valore culturale e artistico, grandi nomi della danza internazionale hanno deciso anche quest’anno di prendere parte a quello che, prima ancora che un festival, è un’esperienza di arricchimento umano.

La prima ballerina scaligera ed étoile internazionale Sabrina Brazzo interpreta la variazione Steel, con la coreografia di Gianluca Schiavoni, e il passo a due La Fenice, coreografia di Massimiliano Volpini, con il marito Andrea Volpintesta, anch’egli ballerino scaligero.

La coppia torna quindi in scena dopo il successo di L’altra metà del cielo con le coreografie di Martha Clarke e i testi di Vasco Rossi che li ha visti protagonisti nei ruoli di Albachiara e Claudio.

Non manca la formazione, con il workshop Costruire coreografie col gruppo mixability tenuto da Paola Banone e Carla Vendramin, due ore per sperimentare il dialogo tra diverse abilità attraverso il movimento.

Grande evento collaterale in programma a novembre, anticipato però già in occasione della serata all’Elfo, è la mostra sul tema Danza e cibo, energia della vita con gli scatti di Franco Covi che ritraggono grandi étoile internazionali e artisti disabili in alcuni momenti della tournee europea della compagnia Cie M.A.D – Compagnia MixAbility Dreamtime. La mostra ospita anche una sezione di video-danza, di cui alcuni estratti saranno visibili nel foyer del Teatro.

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