Festival(s) — 15/05/2018 at 18:57

L’opera musicale Curon/Graun di OHT e Orchestra Haydn a Drodesera

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DRO (Trento)SUPERCONTINENT² è il titolo della 38esima edizione del festival DRODESERA che si svolgerà come di consueto  a Centrale Fies, dal 20 al 28 luglio 2018; La direzione Artistica è di Barbara Boninsegna, e la co-curatela di Filippo Andreatta.Si tratta di un vero e proprio sequel dell’edizione 2017, pensato per sviscerare e raccontare al pubblico tematiche legate al territorio, ai confini che si sciolgono immaginando un altrove, percorrendo mappe, cambiando scenario ancora una volta, come in una carte du tendre nella quale abbiamo assegnato toponimi. In quest’anno di residenze artistiche, produzioni e progetti, Centrale Fies non ha smesso di porsi domande incendiate dalla scorsa edizione. Come si organizza lo spazio attorno a un centro propulsore di immaginari e pensieri liminali e laterali? Dove finiscono le narrazioni minori? I confini sono linee immaginarie, possono le nuove pratiche artistiche spostarli, ridefinirli, annullarli?

 

©OHT Curon_Graun foto Fpro.it

In programma il 12 giugno la preview della 38esima edizione di DRODESERA con l’opera di teatro musicale Curon/ Graun di OHT con l’Orchestra Haydn , a cui si accederà direttamente da una delle piste ciclabili più belle del Trentino, quella tra il lago di Garda e la Valle dei Laghi.

OHT  si  confronta  per  la  prima  volta  con  il  teatro  musicale  ispirandosi  alla  musica  di  Arvo  Pärt  e  un  ambiguo  rapporto  col  paesaggio.  In  scena  è  ritratto un  paese  affogato,  dove  il suono  della  campana  -tipico  dello  stile tintinnabuli di  Pärt fa  emergere  con  veemenza  le  forze  invisibili  del  paesaggio  alpino. Lo  spettacolo  parte  dai  rintocchi  fantasmi  del  campanile  per  congiungere lo  spettatore  a una  rinnovata  struttura  narrativa  del  teatro  musicale.  Una  narrazione  rallentata,  i  cui  parametri  non  sono  familiari  e  rientrano  nel  dominio  del  sacro  caratteristici  del  compositore estone  e  che  invitano  il  pubblico  ad  adottare  nuovi  criteri  rispetto  a  quelli  generalmente accettati  e  conosciuti.  Così  l’evacuazione  coatta  del  piccolo paese  di  Curon  diventa  l’espediente  narrativo  per  riavvicinare  il  teatro  alla  sua radice più profonda, quella di comunicare attraverso l’immobilità e il silenzio.

 

©OHT Curon_Graun foto_Fpro.it

A seguire il 7 luglio l’opening di una mostra antologica di Giovanni Morbin, artista concettuale che negli ultimi anni ha condotto una ricerca sulla natura di forma e immagine concretizzata da atomizzazioni di oggetti comuni come ideale riordino artistico del mondo.

A dare il via al festival dal 20 al 22 luglio sarà la sesta edizione di LIVE WORKS Performance Act Award la piattaforma dedicata alla performance art nella quale Centrale Fies continua a rinnovarsi stravolgendo le regole dei premi, trasformando i selezionati in vincitori e la giuria in board curatoriale network utile al lavoro dell’artista e a seguire, fino al 28 luglio, una programmazione artistica capace di restituire la ricerca contemporanea sul teatro e sulle arti performative.

 

 

Il romanzo ambientato a Curon

 

Marco Balzano Resto qui Enaudi

Candidato Premio Strega 2018 vincitore del Premio Campiello 2015

La storia del lago di Resia e del paese di Curon

Lago di Resia Val Venosta

“… Presso il Passo Resia si trovavano tre laghi naturali: il lago di Resia, il lago di Curon (anche detto lago di Mezzo) e il lago di San Valentino alla Muta. Con la costruzione di una grande diga nel 1950 i tre laghi vennero unificati provocando la completa sommersione dell’antico centro abitato di Curon che venne trasferito più a monte.

La costruzione della diga causò non poche polemiche fra gli abitanti del posto che tentarono di rivolgersi addirittura al papa per scongiurarne la realizzazione. Purtroppo ogni tentativo fu invano e le acque dei tre laghi presto sommersero 163 case e 523 ettari di terreni coltivati. Fra questi vi era anche un’antica chiesa del ‘300, a testimoniarlo è il suo campanile che ancora oggi emerge dalle acque del lago di Resia.”

fonte www.suditirol.com

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