Recensioni — 13/11/2018 at 17:29

Gobbo a mattoni: le memorie di una casa del popolo

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RUMOR(S)CENA – GOBBO A MATTONI – POGGIO A CAIANO (Firenze) – Nello spettacolo “Gobbo a mattoni” realizzato nell’ambito del progetto “RitrovArci, viaggio nella storia delle case del popolo”, un percorso di interviste e di video condotte da parte di Massimo Bonechi nel 2015, il protagonista è la casa del popolo, di cui si festeggia il cinquantennale prima che vengano definitivamente chiusi i battenti. Nella cultura toscana il circolo non è soltanto un bar, ma appunto la casa del popolo, dove tutti possono sentirsi persino meglio che a casa propria. Dal progetto è nata una drammaturgia scritta da Riccardo Goretti e messa in scena da Massimo Bonechi con una struttura a monologo in cui vengono di volta in volta presentati i personaggi che hanno alimentato la lotta comunista tra le pareti ingiallite dal fumo del “circolo Arci”. Seduto al tavolo da gioco, il protagonista “Sindachino”, un po’ Mario Cioni del film “Berlinguer ti voglio bene”, ricorda per l’ultima volta, con uno sfogo nostalgico, le vicende ed i suoi compagni di una vita: “Krusciovve”, il suo compare storico, due volte sindaco del paese, passato da PCI a PDS a DS a PD a Nonvotante; “Dumenuti”, che da ragazzo faceva l’attore nel teatro e da vecchio s’è rovinato col videopoker e “La Madonnina”, Marigia Martinelli, madonnina nell’aspetto e bestemmiatrice incallita. In quest’ultima sera di gioco al circolo non si presenta nessuno. Sindachino però non molla e allora racconta, facendo un solitario con un mazzo di carte “mancamentato”, quello storico usato negli anni, in cui c’è un buco: manca infatti la carta del gobbo a mattoni. Come in tutte le tradizioni consolidate il mazzo non si cambia, e quando il barista avvisa Sindachino che è arrivata l’ora di chiudere, il protagonista sa che ci sono rimaste due cose da dire e da fare. I discorsi di Sindachino e le sue memorie non sono incentrati soltanto sulla sua vita personale, ma esprimono i valori di una comunità locale che per anni si è riconosciuta in un luogo e le idee di una generazione rimasta bloccata tra il desiderio del futuro ed il ricordo del passato.

 

 

“Che poi comunque “aspettare” l’è un conto… “aspettare qui nei’ mi’ circolino” l’è un attro conto. Vi torna? Qui mi sento a casa. Meglio che a casa! Non per nulla la chiamano “La casa dei popolo” no? Oddio, la chiamavano… ora si chiama… boh, come si chiama ora? Circolo. Eh, infatti. Ma prima l’era la Casa dei Popolo…”

Visto al Circolo ARCI Becagli di Poggio a Caiano il 28 febbraio 2018

Gobbo a mattoni
regia di Massimo Bonechi
drammaturgia di Riccardo Goretti
con Riccardo Goretti e Massimo Bonechi
vincitore della sezione “Monologhi” al Festival Inventaria di Roma (2017)

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