Recensioni — 10/05/2023 at 09:58

“Lady Grey” di Will Eno una riflessione sull’identità e sulla sensibilità femminile

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RUMOR(S)CENA – CATANIA – Intrigante, feroce, spiazzante, attuale, divertente. Sono tanti gli aggettivi che possono meglio identificare il monologo “Lady Grey. Con le luci sempre più fioche” dell’autore americano Will Eno, ritenuto uno dei migliori drammaturghi statunitensi in attività, già finalista Pulitzer 2005 per la sezione teatro, andato in scena il 28 e 29 aprile al Piccolo Teatro della Città di Catania, con la regia di Marco Maccieri.

Prodotto da Centro Teatrale MaMiMò  Teatro Piccolo Orologio e Teatro Nazionale di Genova e premiato al Roma Fringe Festival 2022 come miglior spettacolo, miglior Attrice e con il Premio della Stampa, “Lady Grey” è un lavoro che, con finalità introspettive, pone una profonda riflessione sull’identità e sulla sensibilità femminile, grazie all’interpretazione di Alice Giroldini che, sul palco, interrogandosi, svelandosi, si confronta con il pubblico coinvolto con delle precise e spiazzanti domande/riflessioni.

In scena la suadente Alice Giroldini, nei panni di una misteriosa signora in grigio, con un microfono, aspetta il pubblico per iniziare una sorta di conferenza, ma in realtà il suo è un modo strano, intrigante, per raccontarsi al mondo, partendo proprio dal ricordo di un compito che doveva svolgere da ragazzina a scuola, ovvero il “Mostra e Dimostra”, cioè portare in classe qualcosa di importante e rappresentativo di sé (un oggetto, un animale domestico, una foto) e poi parlarne all’insegnante ed ai compagni di banco.

foto di Nicolò Degli Incerti

La misteriosa Lady Grey non ha nome, non ha età e si presenta come la fidanzata di un uomo con la camicia azzurra e con diversi nomi, gioca magicamente con il linguaggio, trasforma una storia in un’altra e trasporta tutti nel tempo, da una identità, da una personalità, all’altra. Muovendosi con scioltezza sul palco, tra silenzi, luci soffuse e profonde esclamazioni, prende alla lettera il compito della maestra portando qualcosa di sorprendente, esplicitando se stessa, mettendosi a nudo, manifestando diverse identità femminili e chiedendo anche al pubblico di mettere a nudo la propria anima.

La protagonista è sicura, attenta nei suoi movimenti e si racconta al pubblico, parlando di infanzia, di amori ma anche di altre donne. Emergono così diverse identità, tante storie. Ed in questo suo raccontarsi e mostrarsi, il pubblico ha un ruolo importante in quanto viene scrutato, interrogato, pungolato, provocato ad intervenire dalla protagonista che, però, sa di non poter mai ricevere una risposta. Alla fine, tra silenzi e luci basse, sarà proprio Lady Grey a svelarsi, oltrepassando il muro della realtà/finzione, facendo emergere i segreti profondi ed inconfessabili delle tante identità che spesso nascondiamo dentro. Tutto sempre alla ricerca della propria identità.

La pièce – una sorta di teatro verità in circa 50 minuti – risulta un monologo teso e complicato, feroce e divertente, che mette in luce la disinvolta ed empatica Alice Giroldini abile a confrontarsi con i propri segreti ed a pungolare quegli spettatori che, alla fine le tributano meritati applausi. Attenta ai particolari del testo di Will Eno ed alla personalità dell’interprete la scorrevole e tagliente regia di Marco  Maccieri.

Visto il 28 aprile al Piccolo Teatro della Città di Catania

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