Festival(s) — 05/05/2018 at 00:06

Trasparenze Festival di Modena: “il Teatro è un’esperienza collettiva”

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Non MODENA –  La sesta edizione di Trasparenze Festival di Modena, in programma dal 10 al 13 maggio al Teatro dei Segni, e in altri spazi artistici della città è diretto dal direttore artistico Stefano Tè, il quale spiega l’importanza dell’azione pensata come frutto di un pensiero ragionato: «il Teatro è un’esperienza collettiva che obbliga ad una relazione costante con l’utopia, come luogo di cittadinanza e del dialogo tra comunità stratificate e allo stesso tempo tra pratiche artistiche diverse. L’edizione 2018 apre il progetto triennale del Teatro dei Venti per la promozione del teatro quale strumento di integrazione e di coesione sociale. Questo tempo ci obbliga a riflessioni da artigiani, per per riscoprire chi siamo e quale mondo vogliamo. Ci appartiene un teatro intriso di vita, di presente, che assorbe dolori e colori, delusioni e speranze e restituisce orizzonti e visioni. In uno spazio dove la differenza e la mescolanza diventano ricchezza, dove nuove e vecchie narrazioni si fondono. Dove la fragilità non è mercificabile ed il valore non sta nel prezzo delle cose. Tutti gli artisti che partecipano al Festival sono stati chiamati a entrare in relazione con una comunità stratificata, con progetti in ambito sociale, col contesto urbano, con chi frequenta i luoghi del quotidiano. Per proporre un Teatro che non vuole essere spettacolo ma che vuole diventare punto di riferimento per la comunità e per questo lancia sfide continue all’immobilismo del presente».

 

 

 

Il festival apre il 10 maggio con lo spettacolo della compagnia Teatro dell’Argine con i detenuti del Carcere di Castelfranco Emilia, “Il palazzo incantato”; “El viatge de la vergonya” in prima nazionale del gruppo spagnolo Nafrat Collectif; la performance partecipativa “” della compagnia Dynamis, lavoro selezionato tramite la Chiamata pubblica per gli Spazi Urbani con l’Esito della residenza artistica della compagnia senegalese Takku Ligey. L’11 maggio la performance di danza “Barbecho Urbano”, prima nazionale degli spagnoli Natxo Montero. Teatri Mobili: un Bus e un Camion dall’11 al 13 maggio con spettacoli adatti per tutta la famiglia, “Manoviva” della compagnia Girovago e Rondella e “Antipodi”, Dromosofista. L’11 maggio l’esito del Progetto HO(ME), workshop con gli abitanti del quartiere a cura di Giselda Ranieri, Anna Serlenga e Rabii Brahim, progetto selezionato con la Chiamata Pubblica per gli Spazi Urbani; lo spettacolo Reqiuem for Pinocchio della Compagnia Levidelfool in Carcere a Modena. “Domino” della compagnia Teatro Nucleo. TVATT, una produzione di Etérnit e Teatraltro . Sabato 12 maggio esiti dei Laboratori con artisti della scena contemporanea che hanno curato progetti in ambito sociale:“Poem of you, whoever you are”, Simona Bertozzi con i richiedenti asilo del Gruppo Marewa, “PASTÊLA! La memoria del cibo” del Teatro delle Ariette, esito del Laboratorio con gli ospiti della Casa Protetta San Giovanni Bosco.

 

Dynamis Oberdan

 

Natxo Montero danza

 

 

“Ekstase – indagine sulla durata. Estratti” della compagnia BlakSoulz, progetto di danza selezionato con la Chiamata per gli Spazi Urbani. Al Cajka Teatro “BLINK”, esito del Laboratorio del danzatore Daniele Albanese con il Gruppo l’Albatro, il progetto di Teatro e Salute Mentale del Teatro dei Venti. Chiara Guidi al Carcere di Modena con “Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia di Dante” e i detenuti attori nella lettura del Canto V del Purgatorio. “Barbecho Urbano”, spettacolo di danza della compagnia Natxo Montero; “El viatge de la vergonya”, di Nafrat Collectif; la seconda edizione dei Cantieri, il progetto di micro-residenza artistica e di riflessione sulla creatività contemporanea che quest’anno ha coinvolto le compagnie bologninicosta, Cantiere Artaud e Generazione Disagio. Il 12 maggio Fattidifesta: la festa per il decennale di fattiditeatro al Muzik OFF con il Djset di Industria Indipendente. Domenica 13 maggio al Teatro Storchi l’incontro “Che arte sarà?” nel quale artisti, operatori teatrali, critici e istituzioni dialogheranno intorno a proposte e idee per una pratica di teatro sociale del futuro.

 

Leviedelfool Requiem for Pinocchio foto Guido Mencari

L’incontro è organizzato da Teatro dei Venti, Teatro Ebasko, Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna in collaborazione con ERT – Emilia-Romagna Teatro Fondazione e ATER – Associazione Teatrale Emilia-Romagna. L’introduzione è affidata a Claudio Longhi, Andrea Porcheddu e Gerardo Guccini per poi proseguire con i gruppi di lavoro che si divideranno in tavoli di lavoro per elaborare proposte inerenti regia, drammaturgia, lavoro attorale e organizzazione nell’ambito del teatro sociale.

Il Festival termina il 13 maggio alle ore 21.00 al Teatro dei Segni con “Ubu Re”, del Teatro dei Venti, diretto da Stefano Tè, realizzato in collaborazione con il Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna, al quale prendono parte i detenuti della Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia e del Carcere di Modena.

 

Nafrat-Collectif

 

 

Ubu Re foto Chiara Ferrin

I luoghi del Festival

Teatro dei Segni e Area Festival (Via S.G. Bosco, 150) • Carcere Sant’Anna, Casa Circondariale di Modena (Strada Sant’Anna, 370) • Carcere di Castelfranco Emilia (Via Forte Urbano 1 – Castelfranco Emilia) • Centro Storico di Modena • Čajka

teatro di avanguardia popolare (via della Meccanica, 19)

Il 6 giugno in Piazza Roma andrà in scena “Moby Dick”, anteprima nazionale del nuovo spettacolo di strada del Teatro dei Venti.

 

Il Festival è realizzato dal Teatro dei Venti in collaborazione con ATER – Associazione Teatrale Emilia-Romagna e con Teatro Ebasko, nell’ambito del Progetto Andante.

Informazioni e iscrizioni: convegno@trasparenzefestival.it

345 6018277

Ufficio Festival

Via San Giovanni Bosco 150, Modena

Programma completo e aggiornamenti su www.trasparenzefestival.it

 

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