Festival(s) — 03/07/2013 at 06:00

Pergine Spettacolo Aperto racconta l’Homo Narrans, dal 5 al 13 luglio. Emma Dante, Alessandro Haber, Rezza&Mastrella, Duccio Demetrio e in prima nazionale Remor

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Il festival più antico e longevo del Trentino compie 38 anni e ritorna a vivere con l’arrivo dell‘Homo Narrans a Pergine Valsugana, dal 5 al 13 luglio. Un festival che propone spettacoli teatrali, performance, installazioni, danza, laboratori. A Pergine si vedranno Alessandro Haber,Rezza & Mastrella, Emma Dante, Duccio Demetrio, e in prima nazionale lo spettacolo della durata di soli 11 minuti, Remor (Res de Res & Artigues)

Homo Narrans, questo il nome scelto per l’edizione 2013 nasce dall’esigenza di raccontare e raccontarsi: per lasciare traccia di sé, per interpretare il mondo e a volte per puro istinto di sopravvivenza. La città di Pergine diventerà crocevia di arti, musica e gesti poetici. Dall’autobiografia al ricamo, dal cibo alla meditazione, dalla danza alla conversazione più folle, gli infiniti modi in cui l’essere umano rappresenta se stesso e tenta di dare un ordine al caos in cui vive saranno messi in scena attraverso un programma che punta a divertire, coinvolgere e far riflettere.

Alessandro Haber in The Fool on the Hill (13 luglio) proporrà un’autobiografia minima di Mark David Chapman, l’uomo che nel 1980 uccise John Lennon. Un flashback nella mente dell’assassino, in un’epoca di sogni condivisi da milioni di fan in tutto il mondo, accompagnato dalle musiche dei Beatles.

 Alessandro Haber

Il corto circuito della narrazione andrà in scena con Fratto_X (5 luglio), il nuovo spettacolo di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, un dialogo irresistibile sull’esistenza in cui chi risponde ha la stessa voce di chi fa la domanda, alla ricerca dell’equazione perfetta seppure assolutamente folle. La narrazione in trappola è rappresentata in “Remor”, prima nazionale dello spettacolo degli spagnoli Res de Res (8 luglio): una performance claustrofobica di 11 minuti all’interno di una cella di 3 metri per 4 dove anche il pubblico avrà un ruolo grazie alle torce date in mano agli spettatori.

Antonio Rezza 

Anche il cibo e i suoi riti si possono narrare secondo Radhouane El Meddeb (Tunisia) che in un originale spettacolo di danza e cucina metterà in scena la preparazione del cuscus (12 luglio). Verdure, spezie e profumi saranno parte fondamentale della performance e lo spettacolo non sarà finito finché tutto non sarà cotto a puntino.

La favola della Bella addormentata è tutta un’altra cosa nelle mani di Emma Dante, che la trasforma ne La bella Rosaspina addormentata (7 luglio), che si addormenta bambina e si risveglia donna cent’anni dopo, all’epoca di Facebook e dei matrimoni gay, dove il principe azzurro è molto diverso dall’originale. La riscoperta della propria storia interiore è invece al centro delle Vie del sé, il programma dei laboratori paralleli al festival, con eventi dall’alba a notte fonda, tra cui un’escursione notturna guidata da Duccio Demetrio docente di Filosofia dell’educazione di Teoria e pratiche autobiografiche all’Università La Bicocca Milano. Il professore universitario e autore di numerose pubblicazioni sulle autobiografie, condurrà con torcia, penna e diario i partecipanti ad un’escursione per raccontarsi, il saluto al sole con i movimenti dello yoga fluido, l’antica cerimonia del tè che diventa danza all’interno di una yurta mongola e  un bagno di gong sotto le stelle.

La bella Rosaspina addormentata regia di Emma Dante 

La rassegna installazioni interattive propone Ciclodramma, un progetto di drammaturgia “a pedali” lungo la pista ciclabile della Valsugana, l’outsider art di Bonaria Manca – una pastora sarda controcorrente che ha ricamato la propria vita sulle sue tappezzerie – e gli esercizi di deriva collettiva Homo ludens. Un programma rigorosamente fuori dagli schemi, secondo la tradizione di un festival nato e cresciuto intorno a uno dei luoghi più dolorosi e significativi di Pergine, l’ex ospedale psichiatrico, e che dal 1976 si è affermato come contenitore di sperimentazione e di produzioni artistiche connesse a vario titolo con la devianza, la marginalità, l’accoglienza del diversità.

Il festival propone in prima nazionale Remor (Res de Res & Artigues), un thriller di teatro danza premiato al Fringe Festival di Edimburgo con il Total Theatre Award come miglior creazione di teatro fisico e visuale. In cartellone lunedì 8 luglio.

 “11 minuti che valgono una vita”

Ideato, eseguito e diretto da Marta Barceló & Joan Miquel Artigues sulle musiche di Joana Gomila e con le scenografie di Jordà & Estelrich, Remor è frutto della collaborazione tra la compagnia degli spagnoli Res de Res – pioniera nell’utilizzo di linguaggio fisico e tecnica circense nell’esplorazione di teatro e danza contemporanei – e Joan Miguel Artigues, noto attore e artista fisico e visuale.

L’intera performance dura soli 11 minuti e si svolge all’interno di una cella ricostruita ad hoc, che rievoca la rappresentazione originale nell’antica prigione di Palma. Le dimensioni ridotte della cella potenziano la relazione tra pubblico e interpreti, tanto più che la performance è guidata dagli spettatori, che muniti di torce, contribuiscono attivamente a creare un intenso e claustrofobico gioco di specchi e rimandi: è il tentativo di ricostruire i pezzi della fine misteriosa di una relazione. Un vero e proprio thriller, vissuto prima che visto, nello spazio angusto di una prigione, che è anche la storia di una liberazione. Una storia scritta sui corpi che viene replicata e rivissuta in continuazione in un tragico sforzo di comprensione. Una storia di amore e solitudine.

Remor regia di Marta Barceló & Joan Miquel Artigues

Pergine Spettacolo Aperto presenta un nutrito calendario di spettacoli teatrali:

7 luglio: Emma Dante in “La Bella Rosaspina Addormentata” rivisita in chiave contemporanea la fiaba della Bella Addormentata nel Bosco”.

6 e8 luglio: Federica Chiusole in “QB?” utilizza i format televisivi di cucina per denunciare il dramma della violenza sulle donne.

12 luglio: Radouane El Meddeb in “Je dance et Je vous en donne à bouffer” mescola arte culinaria e danza per mettere in scena il rito della preparazione del cous cous.

13 luglio: Alessandro Haber in “The Fool on the Hill “ ripercorre i pensieri di Chapman, l’assassino di John Lennon attraverso i classici dei Beatles suonati dal vivo dal quartetto d’archi Savinio.

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