Festival(s) — 02/09/2012 at 14:41

A Short Theatre è tempo di “West End” dove la “fine infinita dell’occidente” cerca un senso dello stare in scena oggi.

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Settembre 2012 Roma, un buon motivo per seguire Short Theatre. Dal 5 al 22 settembre è un “West End”, che nella comprensione in lingua italiana sta a significare occidentali alla fine. La fine infinita dell’occidente – che, appunto, non finisce mai. A detta degli organizzatori, Short Theatre “quest’anno è una possibilità di riflessione e un’occasione di ricerca sullo stato della rappresentazione e la sua crisi; una raccolta di sguardi e visioni al centro della trappola della narrazione che riproduce inesorabilmente il sistema e la sua critica. È un luogo, e un tempo anche, che accoglie una comunità composita di attori, registi, performer, spettatori, operatori, studiosi. Cerca di offrire un diritto di cittadinanza temporanea, spesso negata, ad alcuni percorsi artistici legati alla drammaturgia contemporanea, alle sue derive post-organiche e post-drammatiche, alla scrittura scenica in tutte le sue declinazioni più o meno contaminate di generi e formati, alla ricerca di un senso dello stare in scena oggi.”

Intenzionalità capaci di raccogliere idee, temi e strategie, curate da AREA06, nell’arco di dieci giorni di programmazione, prima al Teatro India (dal 5 all’8 settembre), a seguire a La Pelanda (dall’11 al 15 settembre), per terminare il 22 settembre al Teatro Argentina con la dimostrazione del lavoro diretto dal regista e scrittore argentino Rafael Spregelburd, maestro della ventunesima edizione dell’Ecole des Maîtres, l’atelier internazionale itinerante di formazione teatrale avanzata fondato da Franco Quadri nel 1990 e promosso in Italia dal CSS Teatro Stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, e la collaborazione del MIBAC. Short Theatre West End conta 46 presenze tra artisti e compagnie, di cui 16 stranieri, 14 prime nazionali, 9 spettacoli, 10 performance, 6 spettacoli di danza, 3 concerti-spettacoli. Un percorso urbano, una lettura. Tre installazioni, 10 incontri, 3 workshop, 4 djset.

In Factory Matteo Latino

 La sezione Teatro ospita il Teatro Sotterraneo con Homo Ridens esperimento sul pubblico di Roma (Teatro India, 5 settembre), il vincitore del Premio Scenario 2011 Matteo Latino con Infactory (Teatro India, 8 settembre), Compagnia Capotrave e Pierfrancesco Pisani con il secondo studio di Misterman con Alessandro Roja, il Dandi nella miniserie Romanzo Criminale (La Pelanda, 11 settembre), Punta Corsara con Petitoblok (La Pelanda, 12 e 13 settembre), i Teatri di Vita e L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi di Copi con Eva Robbins (Teatro India, 5 e 6 settembre), il Teatro della Tosse con Generazioni componibili (Teatro India, 6 e 7 settembre), Le belle bandiere con Autobiografie di ignoti di e con Elena Bucci (Teatro India, 7 settembre) e Claudio Morganti con il progetto Una lettura del Woyzeck (Teatro India, 8 settembre).

Teatri di Vita L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi

La sezione Danza propone il non-sense e l’ironia di Bis di Ambra Senatore e Antonio Tagliarini (Teatro India, 6 settembre) si contrappongono alla possibilità di rivolta di un corpo immerso nell’ordine, Fake For Gun No You di Kinkaleri (Teatro India, 6 e 7 settembre). Sono cinque i movimenti necessari per liberarsi di Bela Bartok nel lavoro di Immobile Paziente, ispirato al quartetto d’archi (La Pelanda, 13 e 14 settembre) e una composizione bizzarra di espressioni corporee No tengo Dinero di Cristina Rizzo (La Pelanda, 15 settembre).

La compagnia Pathosformel presenterà due sue creazioni nella sezione Perfomance tra un allenamento di basket ininterrotto in An afternoon love (La Pelanda, 11 settembre) e corpi privati di fisionomia in La prima periferia (La Pelanda, 12 settembre). Si ispira all’arte contemporanea Voce di Paolo Musìo e Thorsten Kirchhoff (La Pelanda, 11 settembre) mentre ha una matrice letteraria Your girl di Alessandro Sciarroni (La Pelanda, 12 settembre) su Madame Bovary.

Your girl (Alessandro Sciarroni)

Tra gli artisti stranieri, si esibiscono due outsider della scena contemporanea, agli antipodi come espressione linguistica: Franko B con il provocatorio mondo onirico ispirato ai giochi dei bambini nella performance I’m thinking of you (Teatro India, 5 e 6 settembre) – l’artista curerà anche il workshop Chi sei tu?, e l’irriverente e imprevedibile Leo Bassi con Utopia ispirato al mondo della finanza (La Pelanda, 11 settembre).

Pensato come un’invasione della città in cui il pubblico diventa protagonista, Missione Roosevelt di Tony Clifton Circus (12 e 13 settembre) è un gioioso percorso urbano. L’unico mezzo di trasporto da utilizzare consentito: una sedie a rotelle.

Diviso in tre parti, tre momenti di dialogo con e tra il mondo teatrale, W. 3 atti pubblici di Motus prevede la succesione di un Atto-assemblea tra operatori teatrali: Where; un Atto-solitario tra regista e performer: When; un Atto-corale nel confronto fra performer e pubblico: Who (La Pelanda, 14 e 15 settembre).

Adishatz  Alain Monot

 Il concerto recitato Pulp dedicato a Bukowski del trio PAD (Teatro India, 6 settembre) e l’installazione 8 di Bluemotion, un vero e proprio accampamento al Teatro India il 7 e 8 settembre. Dedicato ai Mattia Bazar, all’album Tango nell’anniversario della pubblicazione, il concerto-performance di Mauro Sabbione Nel fango di Rabelais (La Pelanda, 11 settembre).

 Rumor(s)cena consiglia:

Teatro India – mercoledì 5 settembre ore 20. Nell’ambito di TransARTE

 Vivarium Studio (France)  L’effet de Serge.  Ideazione, direzione e scene Philippe Quesne, con Gaëtan Vourc’h, Isabelle Angotti, Rodolphe Auté, Cyril Gomez-Mathieu, e ospiti del luogo. Musica di André Prévin, Gillian Hills, Howe Gelb, Sophia Loren, Wagner, John Cage,The Patriotic Sunday, Sparklehorse, Colleen, Antoine Duhamel, Willy Deville, Arnold Goland, Abbc, Vic Chesnutt, Led Zeppelin, José Feliciano. Produzione Vivarium Studio.

 L’effett de Serge © Martin Argyroglo

 Nel suo appartamento, un personaggio di nome Serge rappresenta ogni domenica ai suoi amici performance da 1 a 3 minuti con minimi effetti speciali. Scritto per l’attore Gaëtan Vourc’h, L’Effet de Serge si interroga sul solo come forma attraverso il sottile rapporto con la questione della performance. In questo nuovo lavoro, Philippe Quesne va avanti nel suo progetto di scrittura scenica che coinvolge arte, musica e sperimentazione.

 

 Info 060608; 06 49385619 www.shorttheatre.org; info@shorttheatre.org

 

 

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