musica e concerti — 31/05/2025 at 14:30

“In Memoriam Antonio Pedrotti”, Thomas Dausgaard e l’Orchestra Haydn, dal concerto alla televisione su RAI 3

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RUMOR(S)CENA – BOLZANO – TRENTO – Dedicato ad Antonio Pedrotti: “Un trentino sul podio”, direttore d’orchestra scomparso il 15 maggio del 1975 che dal 1960 fino al 1973 diresse stabilmente l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento dove lasciò un segno indelebile offrendo la sua straordinaria professionalità, “capacità di controllo e suprema eleganza, le sue qualità riconosciute; calmo sicuro, imperturbabile, laborioso. Nel carattere di Pedrotti uomo e artista c’è lo stare lontano dall’esibizione di sé. Misura e chiarezza, comprensione delle partiture nuove sono le doti più evidenti” (Giuseppe Calliari dal programma di sala del concerto del 13 maggio a Bolzano, il 14 maggio a Trento, e infine, il 15 scorso a Merano con la direzione di Thomas Dausgaard) che ha diretto il concerto “In Memoriam Antonio Pedrotti” con un programma alquanto suggestivo e ricco di stimoli: Arvo Pärt – Silouan’s Song, Edvard Grieg  – Peer Gynt op. 23: Suite – e di Jean Sibelius la Sinfonia n.5 in mi bemolle maggiore, op. 82. Prima versione e prima esecuzione italiana.

crediti foto Fondazione Haydn

Un’occasione unica per poter ascoltare i tre impaginati prescelti e di rara esecuzione ma densi di suoni preziosi e rarefatti: una particolare versione della Suite Peer Gynt di Edvard Grieg, la prima esecuzione italiana della Sinfonia n. 5 di Jean Sibelius che fu composta nel 1915 (trattasi di una prima versione), e Silouan’s Song per orchestra d’archi di Arvo Pärt, tra i compositori più emblematici odierni, e autore di uno studio artistico – creativo responsabile di aver cambiato in modo sostanziale la stessa concezione della genesi e natura della musica. Thomas Dausgaard è l’attuale direttore ospite principale dell’Orchestra Haydn. Nel cinquantesimo anniversario della scomparsa del compositore e direttore d’orchestra originario trentino, il concerto eseguito a Bolzano, Trento e Merano, ha offerto un ascolto che saputo catturare l’attenzione del pubblico come poche volte accada a teatro.

Un ascolto che potremmo definire meditativo e riflessivo. La particolarità che ha suscitato in primis è stata la scelta del Direttore di abbinare la Suite Peer Gynt di Edvard Grieg con Silouan’s Song per orchestra d’archi di Arvo Pärt, senza soluzione di continuità, con la scelta singolare ma molto suggestiva di non intervallare tra una composizione e l’altra di una breve pausa. Il risultato molto apprezzato (tra lo stupore inziale del pubblico e della critica) è stato quello di poter ascoltare un processo continuo, fluido senza stacchi, ma capace di dialogare tra gli stessi professori d’orchestra e arrivare al cuore di tutti i presenti. Potenza della musica, dei due compositori e di una volontà artistica che in questo Direttore trova la sua massima espressione. Un’esplorazione di suoni che arrivano dall’Europa del Nord poco frequentati.

crediti foto Fondazione Haydn

Nel 1874 il drammaturgo Henrik Ibsen affidò a Edvard Grieg l’incarico di comporre le musiche di scena per il suo Peer Gynt in fase di allestimento a teatro che debuttò al l Teatro Nazionale di Oslo nel 1875.  Grieg scelse di estrarre dai 23 pezzi che racchiudono l’intera opera due Suites sinfoniche e Thomas Dausgaard ha saputo sintetizzare le due versioni. Il risultato scaturito ha saputo convincere tutti all’unisono. Suono magistralmente plasmato e coeso tra le varie sezioni orchestrali, capaci di accogliere il dettato del loro Direttore, in risposta ad una condivisione d’intenti che l’Haydn sta dimostrando sempre più, nella ricerca costante del “fare musica insieme” di abbadiana memoria. Anche Silouan’s Song, una delle opere strumentali di Arvo Pärt e basata su un testo scritto di religioso: San Silvano del Monte Athos, un mistico cristiano di origine russa nato nel 1866. Il compositore ne ha tratto un contesto sonoro ascetico, spirituali. Una coloritura di suoni che crea una relazione che lega il suono al colore di rara bellezza compositiva. Una tavolozza timbrico-cromatica in continuo e incessante scorrere fino al suo epilogo finale. Rarefazione del suono nell’atmosfera dove è necessario restare in silenzio per interminabili secondi.

crediti foto Fondazione Haydn

 I pensieri di Silvano sono stati raccolti e pubblicati in un libro dal figlio spirituale, l’archimandrita Sofronio, con il quale il compositore estone ha avuto anche contatti personali. Proprio a Sofronio, fondatore del Monastero di San Giovanni Battista in Inghilterra, Pärt dedicò la sua opera per orchestra d’archi, che riporta il sottotitolo “L’anima mia anela al Signore…”. In un contesto sonoro ascetico, profondamente suggestivo, il Canto di Silvano ha avuto la sua prima esecuzione a Rättvik, in Svezia, nel luglio 1991 al Festival Musica al Lago Siljan, dove Arvo Pärt era impegnato come compositore in residenza. C’era molta attesa per la prima esecuzione in Italia della versione della Quinta Sinfonia di Jean Sibelius. Lo stesso compositore si dedicò a farne successivamente due revisioni e definire la sua partitura: «come se Dio avesse fatto cadere dei pezzi di mosaico dal pavimento del suo palazzo celeste, e mi avesse chiesto di ricostruirlo».

L’ascolto offerto dall’Orchestra che ha eseguito 110 anni dopo la prima esecuzione diretta dallo stesso Sibelius, è una di quelle occasioni irripetibili, suscitando un notevole interesse tra chi ha avuto la fortuna di esserci ( sia a Bolzano che a Trento, per chi scrive, scegliendo di ascoltarlo due volte di seguito, come a volte accade nel tentativo di memorizzare il più possibile un suono così particolare), cercando di rintracciare i prodromi di una Sinfonia che rivela sonorità inedite, forse a tratti ancora grezze, in via di rielaborazione, ma già rivelatrici di una maturità straordinaria del grande compositore finlandese. Acclamazione finale del pubblico di entrambi i concerti. Musica da conservare!

crediti foto Fondazione Haydn

Domenica 01 giugno andrà in onda alle ore 9 della mattina su RAI 3, la puntata di “ANTONIO PEDROTTI, ALLE RADICI DELLA MUSICA TRENTINA”, all’interno del programma TV “TAPIS ROULANT” e in replica, domenica sera, sul canale 808 del Digitale Terrestre alle 22.30. L’inizio dell’omaggio ad Antonio Pedrotti è previsto  tra le 9.10 e le 9.20.

A questo link è possibile vedere la trasmissione in diretta domenica mattina in tutta Italia: https://raibz.rai.it/streaming_tv.php?lang=it

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