La nuova Stagione del Teatro alla Scala di Milano e la defezione di Daniele Gatti

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RUMOR(S)CENA – MILANO – La notizia ha suscitato stupore al momento della conferenza stampa della nuova Stagione 2025/26 di Opera, Balletto e concerti del Teatro alla Scala, distraendo l’attenzione della stampa quando Daniele Gatti, in predicato di diventare il nuovo direttore musicale succedendo a Riccardo Chailly, ha disdetto tutti gli appuntamenti previsti per la prossima stagione. Dato per favorito, motivo della sua reazione è stata la nomina di Myung-Whun Chung come nuovo direttore musicale. Daniele Gatti avrebbe dovuto dirigere al Piermarini l’opera Pelléas et Mélisande. Alla conferenza stampa sono intervenuti il sindaco di Milano e presidente della Fondazione Teatro alla Scala Giuseppe Sala, il sovrintendente e direttore artistico Fortunato Ortombina,il direttore musicale Riccardo Chailly, il direttore del Corpo di Ballo Frèdéric Olivieri. La nuova stagione propone grandi produzioni ma anche nuove creazioni, insomma una programmazione pensata per pubblici diversi con l’obiettivo che tutti i milanesi e gli ospiti della città possano dire di essere stati alla Scala. Per il Balletto, come Direttore di compagnia, Frédéric Olivieri ha pensato una stagione per il pubblico, ma anche per le potenzialità delle forze artistiche in organico; con questa Stagione si dimostreranno le abilità degli artisti del Balletto scaligero, nel confronto e nell’incontro con una grande varietà di stili e visioni creative, e con i grandi titoli del repertorio. Sette programmi, nove titoli: tante proposte.

Riccardo Chailly crediti foto Brescia e Amisano © Teatro alla Scala

Tra le novità assolute il rimontaggio de “La Sagra della primavera” di Pina Bausch. Lo ha annunciato il direttore del Balletto, da poco di nuovo alla guida della Compagnia Scaligera, che ha fatto veramente un piccolo prodigio, considerati i tempi stretti in cui si è trovato a programmare la nuova stagione. Pina Bausch ha legato il suo nome alla Scala solo una volta, nel 1983, con il suo Tanztheater Wuppertal in Kontakthof. Da allora mai c’è stata altra possibilità: questa prima è dunque un momento importante per la Scala, per la Compagnia e per il pubblico, per mantenere, trasmettere e assorbire la potenza artistica di una produzione che non può rimanere solo in video, ma va vissuta dal vivo

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Wayne McGregor’s Chroma, The Royal Ballet (Edward Watson, Mara Galeazzi), Royal Opera House, London, Photo credit ©ROH_Bill Cooper, 2010

Tra le novità anche l’arrivo di Ohad Naharin e Christopher Wheeldon, che arriva alla Scala per la prima volta, avendo il Corpo di Ballo scaligero presentato in prima nazionale nel 2005 Polyphonia, ma al Teatro Arcimboldi. Entra nei programmi del Ballo scaligero anche il nome di Jean-Christophe Maillot, la visione artistica di questo coreografo che si è molto evoluta stilisticamente in questi anni.Verrà presentato un suo lavoro molto profondo e delicato, un genere di balletti importante da avere in repertorio, e che in alcune recite vedrà in scena la nostra étoile Roberto Bolle. Novità ma anche continuità: torna la firma di Wayne McGregor, con cui da tempo Frédéric Olivieri aveva inaugurato una collaborazione, proseguita poi in maniera costante: tornato alla direzione del Ballo, ha voluto invitarlo subito in questa prima sua stagione. Ed è uno dei pezzi più rappresentativi di McGregor, che mette la Compagnia in una straordinaria dinamica, coordinazione, musicalità e potenza: Chroma, mai presentato in Italia, aprirà un nuovissimo trittico che prosegue con la prima nazionale di Dov’è la luna di Maillot, più riflessivo e intimistico, e si chiude in maniera dirompente con Minus 16 di Ohad Naharin: grandissimo autore che ha portato sempre avanti la sua idea di stile e la sua cifra assolutamente unica e riconoscibile, dote abbastanza rara. La novità a serata intera è davvero un’avventura: Alice’s Adventures in Wonderlanddi Wheeldon, coreografo corteggiato da tanto tempo ma impegnatissimo su progetti differenti, interessantissimi, anche di musical, tutti pluripremiati.

Svetlana Lunkina Harrison James Artists of the Ballet – Photo by Karolina Kuras. Courtesy of The National Ballet of Canada

A questa programmazione si aggiunge anche per il 2026 il Gala Fracci, alla sua quinta edizione; a ogni Stagione permette di rendere omaggio alla danza nel nome della grande étoile. Non mancheranno ovviamente anche i balletti del repertorio classico ovvero le riprese di La Bella addormentata e Don Chisciotte di Nureyev e Giselle di Yvette Chauviré, balletti patrimonio della Scala, dei suoi danzatori e delle platee internazionali in cui sono stati negli anni presentati come biglietto da visita della Compagnia.

crediti MaximWaratt courtesy Batsheva Dance Company

La nuova Stagione dell’Opera si apre invece con un’opera dura, scabra, che aggredisce lo spettatore e lo stringe in un nodo di violenza e disperazione. Scritta da Šostakovič nel 1934 e ispirata alla celebre novella di Leskov, Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk suscitò due anni dopo il debutto l’intervento censorio della Pravda, forse di pugno dello stesso Stalin, trasformandosi in un manifesto non solo della condizione femminile, ma anche della libertà dell’arte di fronte al potere. A cinquant’anni dalla scomparsa del compositore, Riccardo Chailly la porta alla ribalta del 7 dicembre con la regia di Vasily Barkhatov: una proposta che apre in modo insolito e coraggioso una programmazione fatta di grandissimi titoli. Previsto anche il doppio ciclo completo del Ring des Nibelungen diretto da Alexander Soddy e Simone Young, già tutto esaurito in abbonamento.

Turandot crediti Brescia e Amisano © Teatro alla Scala

Nel mese di aprile ricorre il centenario della prima esecuzione assoluta di Turandot, avvenuta alla Scala con la direzione di Arturo Toscanini: l’opera torna in scena diretta da Nicola Luisotti nell’allestimento pensato da Davide Livermore nel 2024 per il centenario della morte del compositore. Un debutto particolarmente atteso è quello di Romeo Castellucci, uno dei maggiori registi europei che approda alla Scala con Pelléas et Mélisande di Debussy, opera particolarmente adatta alla sua concezione di teatro simbolico e visionario. Dirige Maxime Pascal, brillante protagonista della nuova generazione della direzione d’orchestra francese al suo terzo titolo scaligero.

davide Livermore crediti foto Brescia e Amisano © Teatro alla Scala

È alla sua prima volta alla Scala anche Alessandro Talevi, cui è stata affidata la responsabilità di una nuova produzione di Nabucodonosor con il direttore musicale Riccardo Chailly sul podio e Anna Netrebko e Luca Salsi nel cast. Myung-Whun Chung torna per la prima volta nella buca scaligera dopo l’annuncio della sua nomina a successore di Chailly come direttore musicale con Carmen, un titolo che non ha mai diretto alla Scala e che verrà presentato nel nuovo allestimento di Damiano Michieletto in coproduzione con il Covent Garden e il Teatro Real di Madrid.

Nicola Luisotti crediti foto Brescia e Amisano © Teatro alla Scala

È francese anche l’ultima nuova produzione della Stagione, Faust di Gounod con il debutto del regista Johannes Erath, la coppia formata da Marina Rebeka e Vittorio Grigolo in palcoscenico e il ritorno in buca dopo dodici anni di uno dei direttori italiani più apprezzati nel mondo, Daniele Rustioni. Le riprese sono invece tutte dedicate a grandi titoli del melodramma italiano: oltre a Turandot, Lucia di Lammermoor diretta da Speranza Scappucci con Rosa Feola protagonista nell’elegante spettacolo di Yannis Kokkos e la storica Traviata firmata da Liliana Cavani con Nadine Sierra diretta da Michele Gamba. Completa la Stagione la nuova produzione dell’Elisir d’amore per il Progetto Accademia, con altri due importanti debutti, quello di Marco Alibrando sul podio e di Maria Mauti alla regia.

il programma completo della Stagione 2025/26 del Teatro alla Scala

https://www.teatroallascala.org/it/stagione/2025-2026/index.html

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