musica e concerti, Recensioni — 23/09/2025 at 17:34

Il Pomo d’Oro, Anastasia Kobekina, e la musica nutrimento dell’anima

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 RUMOR(S)CENA – MERANO – (Bolzano) – Sul palcoscenico della sala grande del Kursaal di Merano lo spazio a disposizione delle grandi orchestre sinfoniche che si sono alternate durante il Südtirol Festival Merano, giunto alla sua 40ª edizione, non è stato necessario, nel caso del concerto del Pomo D’Oro con la violoncellista Anastasia Kobekina, occuparlo integralmente. Lo spazio fisico. A riempirlo di emozioni e suggestioni bastava l’ensemble degli undici musicisti veri artisti musicali in formazione a semicerchio, rigorosamente in piedi.  Una sola seduta: Anastasia Kobekina di giallo vestita, sorridente e un talento fuori dal comune, dotata di un’energia espressivo – artistica coinvolgente autrice di un travolgente esecuzione per una serie di congiunzioni astrali che solo la musica riesce a creare.

crediti Damian Pertoll

Il programma di sala prevedeva un impaginato ricco e corposo: il Concerto per violoncello, archi e b.c in re minore RV 405 di Antonio Vivaldi, la Sinfonia n.5 Op.1 di Giuseppe Antonio Brescianello, il Concerto per violoncello, archi e b.c in sol minore RV 416 di Vivaldi, il Concerto per violoncello in la minore Wq. 170 di Carl Philipp Emanuel Bach, “​Suite Italienne” di Igor Stravinsky (nell’arrangiamento di B. Wallfisch) e il Concerto per violoncello in La minore H.432 di Carl Philipp Emanuel Bach, la Suite Italienne” di Igor Stravinsky (nell’arrangiamento di B. Wallfisch).  Musica nutrimento dell’anima. Il suono del Pomo D’Oro sa nutrirla a dovere, alimentandola con profonda sensibilità artistica che sapientemente ha diffuso a sostegno della mirabile prestazione della solista al violoncello. Anastasia Kobekina (a piedi nudi, scelta anticonvenzionale) emana un carisma e una tecnica talmente impeccabile da suscitare nel pubblico una vera e propria ovazione. Suona così appassionatamente da esprimere anche visivamente il coinvolgimento e la concentrazione nel far “cantare” il suo strumento.

crediti Damian Pertoll

Versatile riesce a spaziare dal repertorio barocco a quello contemporaneo, da Vivaldi a Stravinsky senza soluzione di continuità, vivacizzando ogni nota dello spartito, posto sul leggio senza poi seguirlo. La capacità di eseguire a memoria è mirabile e permette di concentrarsi ancora più intimamente sul brano scelto. Singolare osservare che i musicisti (almeno in parte da parte di chi vedeva il leggio) di utilizzare degli iPad al posto del tradizionale spartito a fogli. Segno di modernità pur mantenendo il rigore necessario nell’esecuzione musicale che Il Pomo D’Oro possiede e ha saputo dimostrare ampiamente. La ricchezza della ricerca timbrica si notava in tutti gli strumentisti esaltata, ampliata ed enfatizzata dal violoncello. Virtuosismo e tecnica allo stato puro, lirismo e un’incalzante dinamica tra la solista e i singoli musicisti uniti da una forza travolgente applaudita a lungo al termine del concerto. Si segnala la particolarità vivace della Sinfonia nr. 5 di Brescianello, la cui opera in stile tardo barocco ha suscitato un interesse particolare nel pubblico sempre attento e colto come sempre accade al Südtirol Festival Merano.

Visto e ascoltato il 19 settembre 2025 al Südtirol Festival Merano

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