Danza — 10/10/2025 at 08:18

“Cyclic Elements”, Sabine Raffeiner, Alps Move al Puccini di Merano

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RUMOR(S)CENA – MERANO – (Bolzano) – Sono i quattro elementi ovvero Terra, Acqua, Aria e Fuoco, ad aver ispirato la nuova coreografia di Sabine Raffeiner, danzatrice, coreografa e regista meranese che sul palcoscenico del rinnovato Teatro Puccini di Merano, appena riaperto lo scorso 29 agosto, ha presentato in prima nazionale il suo “Cyclic Elements”.  La performance è stata presentata nell’ambito di Alps Move, il festival di teatro danza sudtirolese nato nel 2025 da un ‘idea del Collettivo Danza Alto Adige, il cui scopo ormai da vent’anni, è quello di dare voce alla scena contemporanea e il teatro sperimentale. Ogni anno, infatti, il festival propone spettacoli e performance con coreografi e danzatori di origine altoatesina, in parte trasferitisi all’estero alla ricerca di una carriera nella danza e in parte rimasti in provincia. Grazie a questo progetto si è creato un vero e proprio network tra gli operatori della danza che lavorano all’estero e quelli rimasti sul territorio.

Giulia Manica Hugo Olagnon crediti foto Karlheinz Sollbauer

Pur partendo da un tema molto basico, i quattro elementi hanno già in passato stimolato molti coreografi a creare balletti sugli elementi della natura, la Raffeiner è riuscita con grande sensibilità a catturare l’attenzione del pubblico attraverso una danza coinvolgente e a tratti ipnotica durante la quale i corpi di tre danzatori, due uomini e una donna, si confondono o si sincronizzano con le immagini proiettate nell’efficace video creato per l’occasione da Christian Lang. Ecco, dunque, che le immagini diventano a loro volta il quarto corpo danzante, ovvero la terra dalla quale fioriscono a rallentatore piante e fiori, interagendo con gli elementi “viventi” sul palco.  L’Acqua, interpretata con passione e ottima padronanza tecnica, dalla bolzanina Giulia Manica, proveniente dalla “È danza” di Elisa Darù, dapprima balla di fronte agli altri due elementi come se li stimolasse ad iniziare a muoversi attraverso la ripetitività dei gesti, poi dà vita ad un assolo intenso e trascinante per la sua potenza espressiva e carica emotiva, tra immagini di gocce d’acqua che cadono nell’acqua illuminate dal disegno di luci di grande effetto realizzato da Julian Marsoler e dalla stessa Raffeiner.

Francesca Ziviani Cloe Beillevaire crediti foto Karlheinz Sollbauer

Mirco Maccagnani , rigorosamente vestito di bianco, interpreta l’aria alternando movenze delicate a momenti di esplosione di energia e forza, come una brezza delicata che man mano aumenta l’intensità fino a diventare un forte vento. Il Fuoco di Hugo Olagnon, ballerino francese di origine sarda, è scoppiettante e sensuale ma devastante e pericoloso nella sua continua lotta contro l’aria e l’acqua. Di grande energia e profondità i momenti in cui i tre danzatori interagiscono tra di loro attraverso un contatto fisico continuo e circolare, durante il quale ognuno di loro cerca di sopraffare l’altro.

Sabine Raffeiner, che è insegnante di danza modern contemporary jazz e coreografa dal 1986 nella Scuola di Balletto ASV Arabesque di Merano, ha realizzato oltre 25 produzioni e spettacoli a Merano, Bolzano, Milano e Bergamo ed è stata anche vincitrice del concorso “Premio Fersen alla regia 2016” per la regia del pezzo di teatro danza “Ho dei bei piedi”.

crediti foto Karlheinz Sollbauer

Nella seconda parte della serata nell’ambito del Festival Alps Move, è stata presentata anche la performance intitolata “Etat sauvage” creata da Francesca Ziviani, ballerina di origine meranese da anni apprezzata artista a Parigi che si è formata tra Roma, Montpellier e il Conservatorio Nazionale Superiore di Musica e Danza di Lione. Nel corso degli anni ha collaborato con numerosi coreografi importanti come Yoann Bourgeois e Jean Claude Gallotta. Lo stato brado, selvaggio che la Ziviani mette in scena, fa riferimento ad una natura ancestrale, primordiale , in cui le donne sono vivono ancora in uno stato animalesco, camminano ancora a quattro zampe, lottano con le altre per conquistare una preda. In scena una sorta di alter suo alter ego ovvero la danzatrice Chloè Beillevaire e un batterista percussionista che suona musica dal vivo. Il trio dà vita ad una esperienza sensoriale intensa, dove i corpi cercano di liberarsi dalle costrizioni sociali per ritrovare una fisicità istintiva e arcaica. La stessa batteria diventa materia viva, un’ondata di suoni che le attraversa e le trasforma. Il pubblico ha accolto con calorosi applausi entrambe le performance di Alps Move.

Foto Manica, Olagnon, Maccagnani crediti foto Karlheinz Sollbauer

Visto al Festival di Teatro Danza Alps Move domenica 5 ottobre al Teatro Puccini di Merano

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