Culture — 08/04/2016 at 01:09

Alessia Messina e i suoi soggetti inconsapevoli

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“Per maestri ho avuto i miei occhi”. Con questa citazione di Michelangelo Antonioni Alessia Messina definisce il senso più intimo dell’essere fotografa.

 

 

Alessia Messina_Soggetti inconsapevoli_locandina

Alessia Messina nasce a Palermo il 24 giugno 1983 in una famiglia numerosa, la seconda figlia dopo il maggiore Fausto di trentacinque anni. A Palermo nella zona di Mondello vive fino all’età di ventuno anni quando decide di partire per motivi di lavoro, con direzione Firenze.  Attualmente vive a Signa a pochi chilometri dal capoluogo toscano. Da quattro anni si dedica alla fotografia, completamente autodidatta: a maggio 2014 fa la sua prima mostra incentrata sul bianco e nero a colori, i lavori artigianali e i soggetti inconsapevoli. Nel 2015 ha partecipato al contest artistico “Immagini nella mente” del Comune di Lastra a Signa finalizzato a stimolare la riflessione creativa del territorio attraverso varie forme di arte. Con la fotografia “Riflessi a testa in giù” (Lastra a Signa, aprile 2014), l’artista si è aggiudicata il primo premio e la possibilità di allestire una mostra personale, “Soggetti inconsapevoli”, che conta diciassette fotografie (quindici in bianco e nero e due a colori), visibili dal 9 aprile al 23 aprile nella Biblioteca Comunale di Lastra a Signa.

Prima dell’inaugurazione abbiamo incontrato Alessia Messina per farci raccontare la sua passione e chi sono i suoi “Soggetti inconsapevoli”.

Nata e cresciuta a Palermo, quale ricordo conserva della sua infanzia?

<<Sono cresciuta a Palermo dove ho vissuto le più calde e assolate estati della mia vita. I ricordi più belli sono sicuramente quelli legati alle giornate di mare in estate, dove a refrigerarmi era soltanto il gelato che mi comprava la nonna>>.

Alessia Messina

Da bambina sognava già di fare la fotografa?

<<No, il mio grande sogno era di diventare un’attrice famosa e di andare ad Hollywood. Poi ho sognato di fare la regista, ovviamente sempre ad Hollywood. Per prendermi in giro mio fratello mi ha regalato anche una statuetta degli Oscar per scherzo. Da grande però mi sono resa conto che fin da piccola avevo maturato, inconsapevolmente, la passione per la fotografia, perché mio padre aveva una bellissima reflex e forse, in qualche modo, ho preso ispirazione da lui>>

Quando pensa a Palermo, cosa rappresenta oggi per lei questa città?

<<Come ogni città del Sud è passionale e anche molto caotica. Per me è sempre la “mia” città, anche se ormai da più di dieci anni non la vivo più nel quotidiano. Una città che sa farsi “odiare” perché ti costringe ad andare via, ma che sa accoglierti come se non te ne fossi mai andato>>.

Come ha scoperto la passione per la fotografia?

<<Fotografare mi è sempre piaciuto, quattro anni fa circa ho pubblicato delle fotografie e mi sono resa conto che riuscivo a trasmettere qualcosa, riuscivo a parlare con le immagini. Fotografare per me è raccontare un’emozione, cogliere l’attimo perfetto e provare a fermarlo>>

Alessia Messina_Divenire
Alessia Messina_Divenire

Quali generi fotografici preferisce praticare?

<<Amo molto la street photography, e ultimamente mi sono avvicinata allo still life. Il mio soggetto preferito sono i “soggetti inconsapevoli”, i protagonisti della mia mostra attuale. In sintesi le persone colte in momenti “distratti” della loro vita, che riescono a trasmettermi qualcosa nei loro -qui e ora-. Tra i miei scatti preferiti: i bambini dentro le bolle d’aria, la ragazza con le cuffie “fermata” su un autobus di Londra e il bambino tra gli schizzi di acqua>>

Qual è il volto che da alle sue due città, Palermo e Firenze con la fotografia?

<<Firenze e Palermo sono le città della mia vita, ma hanno due volti molto diversi. Palermo è una città di mare e allegramente rumorosa, potrei raccontarla con una fotografia di Monte Pellegrino vista dal mare e di uno “stendino” dei panni legato ad una finestra, perché là “ci si arrangia”. Firenze è una città d’arte. Per me è una fotografia scattata in un pomeriggio d’estate dal Piazzale Michelangelo, avvolto in una calda luce arancione. Nel momento in cui scattavo c’era un musicista di strada che suonava e la scalinata che porta al piazzale era piena di turisti, che ammiravano la cupola del Duomo e il Ponte Vecchio. Una scena perfetta>>

Alessia Messina_Fermo immagine
Alessia Messina_Fermo immagine

Nelle sue fotografie compaiono spesso corde, nodi, lucchetti: perché la colpiscono questi soggetti?

<<Mi fanno pensare ai legami e a quello che rappresentano nella vita delle persone.>>

Nella serie “la rivincita di una reflex” ha scelto la macchina fotografica come modella.

<<Questa serie è un omaggio alla fotografia e a quello che significa per me: la reflex rende protagonisti gli altri, ma in realtà, se ci pensi, è lei ad essere la vera protagonista>>

Alessia Messina_Riflessi a testa in giù
Alessia Messina_Riflessi a testa in giù

Alcuni suoi scatti sono dedicati alla food photography: ama la cucina e pensa che sia una forma di arte?

<<Assolutamente sì, amo cucinare e penso che quando la cucina è fatta con passione e dedizione può diventare una forma d’arte>>,

Quando viaggia come racconta la sua esperienza?

<<Amo viaggiare, scoprire usi e costumi nuovi, e cerco di raccontare i paesi che visito cogliendo qualche particolarità. Le foto della mostra sono anche foto di viaggi: dai tram gialli di Lisbona, agli autobus rossi di Londra, fino ai pescatori portoghesi sulla spiaggia>>

Alessia Messina_Slow motion
Alessia Messina_Slow motion

In poche parole cosa è per lei la fotografia?

<<La fotografia è passione pura, una costante di questi anni che mi ha permesso di esprimermi e di tirare fuori una sensibilità che ho, ma che spesso resta invisibile forse per timidezza. È la mia ancora di salvezza nei momenti tristi ma anche la compagna più fidata in quelli felici>>

(crediti fotografici di Alessia Messina)

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