musica e concerti — 07/06/2025 at 21:31

Europa Galante: un viaggio musicale tra i capolavori del barocco italiano

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RUMO(S)CENA – BOLOGNA – Europa Galante, sotto la guida esperta di Fabio Biondi, ha offerto una serata interamente dedicata a tre tra le più alte espressioni della produzione concertistica barocca italiana. Un viaggio musicale che ha abbracciato l’eleganza classica di Corelli, l’esuberanza drammatica di Geminiani e la genialità virtuosistica di Vivaldi, restituendone tutte le sfumature con energia, raffinatezza e consapevolezza stilistica.

crediti foto Dino Russo_Bologna Festival

Fondata nel 1990 da Fabio Biondi, Europa Galante è riconosciuta a livello internazionale come una delle formazioni più autorevoli nell’ambito della prassi esecutiva antica. Il gruppo è celebre per la sua capacità di combinare rigore filologico con un’incredibile energia esecutiva, e ha rivoluzionato il modo in cui viene percepito e interpretato il repertorio barocco italiano. Per il concerto bolognese, l’ensemble si è presentato in una formazione da camera calibrata con intelligenza timbrica e dinamica. Fabio Biondi, violino solista e direttore, ha guidato un gruppo composto dai primi violini Fabio Ravasi, Beatrice Scaldini e Matilde Tosetti, che hanno costruito un fronte sonoro variegato, pieno di nuance; i violini secondi, Andrea Rognoni, Silvia Falavigna, Rossella Borsoni, hanno risposto con precisione e agilità. Alla viola, Stefano Marcocchi ha dato spessore armonico e dinamico. Il continuo ha avuto un ruolo determinante: Alessandro Andriani al violoncello ha mostrato prontezza e senso melodico, Patxi Montero ha dato corpo al suono con un contrabbasso morbido e autorevole, Paola Poncet ha cesellato linee di clavicembalo eleganti e mai invadenti, mentre Giangiacomo Pinardi, alla tiorba, ha portato un timbro arcaico, discreto e prezioso.

crediti foto Dino Russo_Bologna Festival

Il concerto si è aperto con tre concerti grossi tratti dall’Op.6 di Corelli, modello assoluto del genere. Il Concerto grosso n.4 in re maggiore ha rivelato sin da subito il tono dell’intera serata: Biondi ha curato le simmetrie interne con chiarezza formale e una flessibilità del tempo musicale sapientemente dosata e sempre controllata. Le parti solistiche, qui affidate allo stesso Biondi, a Ravasi e a Marcocchi, hanno brillato per pulizia e sobrietà, rifiutando ogni tentazione decorativa gratuita. Nel Concerto grosso n.11 in si bemolle maggiore, l’intensità lirica del secondo movimento è stata resa con un suono pieno e caldo: qui Beatrice Scaldini, come primo violino solista, ha saputo scolpire ogni linea con eleganza e una tenuta dell’arco impeccabile. L’ultimo Allegro ha dato spazio a dinamiche serrate, in cui la sezione dei violini ha mostrato una coesione impeccabile. Il Concerto grosso n.8 “fatto per la notte di Natale” ha rappresentato uno dei momenti più emozionanti della serata. La celebre Pastorale finale è stata come una preghiera collettiva, sostenuta con grazia dalla tiorba di Pinardi e dal clavicembalo di Poncet, mentre le linee violinistiche, con Biondi in primo piano, si muovevano con naturalezza, evocando il clima intimo e contemplativo del Natale veneziano.

La seconda parte inizia con il Concerto grosso La Follia di Francesco Geminiani, rielaborazione personale della celebre sonata di Corelli, che ha richiesto ai solisti una dose supplementare di controllo e teatralità. Il continuo cambiamento di affetti e tecniche (scale, arpeggi, staccati, doppie corde) è stato affrontato con padronanza assoluta. Fabio Biondi, ancora una volta protagonista, ha trasformato le variazioni in una drammaturgia progressiva, capace di tenere il pubblico sospeso fino all’ultimo accordo. Da segnalare il dialogo serrato tra violino e basso continuo, in cui Andriani al violoncello ha risposto con espressività e sicurezza, e Pinardi ha aggiunto profondità narrativa con il pizzicato delle corde basse.

La serata prosegue interamente dedicata a Vivaldi. Europa Galante ha dato il meglio di sé. Il Concerto per due violini in la minore op.3 n.8 RV 522 è stato eseguito da Biondi e Andrea Rognoni, in un duello giocoso pieno di brillantezza e precisione. Le frasi si rincorrevano in modo fulmineo, ma mai disordinato. Ravasi ha mostrato un fraseggio nitido e una padronanza tecnica solida, specie nelle agilità del primo e del terzo movimento. Il Concerto per archi in sol minore RV 152 ha messo in luce l’equilibrio della sezione d’archi, con i secondi violini guidati da Rognoni. Il pezzo, meno noto, ha rivelato una sorprendente complessità ritmica che è stata resa con naturalezza. Infine, il Concerto per violino in re maggiore RV 222 ha chiuso il programma con un’autentica dimostrazione di stile e tecnica: Fabio Biondi ha affrontato la partitura con libertà e inventiva, arricchendola di ornamentazioni estemporanee e cadenze personali. Il suo violino ha danzato, sospirato e declamato con una voce sempre distinta, mai standardizzata.

crediti foto Dino Russo_Bologna Festival

A seguito di applausi calorosi e prolungati Fabio Biondi ha regalato un bis carico di significato: il Concerto RV 222, composto da Vivaldi per Chiara, violinista e orfana dell’Ospedale della Pietà, è stato dedicato alle vittime di femminicidio. Un gesto che ha trasformato il concerto in uno spazio di riflessione ribadendo la forza non solo artistica ma anche civile della musica. Europa Galante ha dato prova di come il repertorio barocco, se interpretato con rigore, fantasia e consapevolezza stilistica, possa ancora parlare con freschezza e forza al pubblico contemporaneo.

Visto il 29/5/2025 al Teatro Auditorium Manzoni di Bologna

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