RUMOR(S)CENA – BOLZANO – «“Il social più antico del mondo” è il titolo delle Stagioni 2025/2026 del Teatro Stabile di Bolzano (TSB): uno slogan che evoca la valenza sociale del teatro, un rito collettivo che non ha perso la sua forza vitale nel corso dei secoli». Toni Servillo è il protagonista di “Oedipus Rex”, opera-oratorio che unisce le musiche di Igor’ Stravinskij al libretto che Jean Cocteau ha tratto da Sofocle. Lo spettacolo inaugura la stagione del TSB 2025/26 e presentato in esclusiva al Teatro Comunale di Bolzano, nasce dalla coproduzione tra Teatro Stabile di Bolzano e L’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Donato Renzetti (dal 9 al 12 ottobre con un’anteprima il 7). Il cast è composto da Magnus Vigilius (Edipo), Katharina Magiera (Giocasta), Matheusz Ługowski (Creonte/Il Messaggero), Anthony Robin Schneider (Tiresia) e Saverio Fiore (Il Pastore). Il coro dell’Ensemble Vocale Continuum è diretto da Luigi Azzolini. Un evento speciale nato dalla collaborazione tra la Fondazione Haydn e il Teatro Stabile di Bolzano, una delle opere più celebri del Novecento: Edipo Re di Igor Stravinskij.

Toni Servillo guida il pubblico con la sua voce narrante attraverso la tragica storia di Edipo: dall’esilio dalla famiglia all’amara consapevolezza di aver ucciso il padre, fino alle drammatiche conseguenze di quell’atto. La composizione di Stravinskij ancora attuale: un mito greco adattato in francese dall’amico poeta Jean Cocteau e poi tradotto in latino per assomigliare a un’opera sacra. La scelta ibrida tra opera e oratorio – un brano lirico senza movimento scenico – conferisce all’opera un’intensità gelida e drammatica. La sua architettura musicale attinge coraggiosamente alla musica sacra barocca e al sinfonismo romantico, pur mantenendo gli ossessivi schemi ritmici che rivelano la modernità del compositore e il suo inconfondibile spirito russo. Uno spettacolo poliedrico che riesce a essere magicamente rigoroso, austero, coerente e senza tempo, come solo una vera tragedia antica può essere.


Edipo re è un’opera – oratorio di Igor Stravinskij , composta per orchestra, oratore, solisti e coro maschile. Il libretto , basato sulla tragedia di Sofocle , fu scritto da Jean Cocteau in francese e poi tradotto dall’abate Jean Daniélou in latino; la narrazione, tuttavia, è eseguita nella lingua del pubblico. L’Edipo re fu scritto verso l’inizio del periodo neoclassico di Stravinskij ed è considerato una delle opere più significative di questa fase della carriera del compositore. Aveva pensato di ambientare l’opera in greco antico , ma alla fine decise per il latino: nelle sue parole “un medium non morto ma trasformato in pietra”.

ATTO 1 – Il narratore saluta il pubblico, spiegando la natura del dramma a cui stanno per assistere e ambientando la scena: Tebe è afflitta da una pestilenza e gli uomini della città la piangono a gran voce. Edipo , re di Tebe e conquistatore della Sfinge , promette di salvare la città. Creonte , cognato di Edipo, torna dall’oracolo di Delfi e declama le parole degli dei: Tebe ospita l’assassino di Laio , il precedente re. È l’assassino che ha portato la peste sulla città. Edipo promette di scoprire l’assassino e di cacciarlo. Interroga Tiresia , l’indovino, che inizialmente si rifiuta di parlare. Adirato per questo silenzio, Edipo lo accusa di essere lui stesso l’assassino. Provocato, Tiresia finalmente parla, affermando che l’assassino del re è un re. Terrorizzato, Edipo accusa Tiresia di essere in combutta con Creonte, che ritiene ambisca al trono. Con un cenno del coro, compare Giocasta .
ATTO 2 – Giocasta placa la disputa dicendo a tutti che gli oracoli mentono sempre. Un oracolo aveva predetto che Laio sarebbe morto per mano di suo figlio, quando in realtà era stato assassinato dai banditi all’incrocio di tre strade. Questo spaventa ulteriormente Edipo: ricorda di aver ucciso un vecchio a un incrocio prima di arrivare a Tebe. Arriva un messaggero: il re Polibo di Corinto, che Edipo crede essere suo padre, è morto. Tuttavia, ora si scopre che Polibo era solo il padre adottivo di Edipo, che in realtà era un trovatello . Arriva un anziano pastore: era stato lui a trovare il piccolo Edipo sui monti. Giocasta, rendendosi conto della verità, fugge. Alla fine, il messaggero e il pastore dichiarano apertamente la verità: Edipo è il figlio di Laio e Giocasta, assassino di suo padre, marito di sua madre. Distrutto, Edipo se ne va. Il messaggero riferisce la morte di Giocasta: si è impiccata nelle sue stanze. Edipo irrompe nella sua stanza e si cava gli occhi con lo spillo. Lascia Tebe per sempre, mentre il coro dapprima sfoga la propria rabbia, per poi piangere la perdita del re che amava.
Anteprima – 7 ottobre ore 19 Teatro Comunale di Bolzano
dal 9 al 12 ottobre al Teatro Comunale di Bolzano
Incontro introduttivo allo spettacolo con Toni Servillo e il Maestro Donato Renzetti 8 ottobre alle ore 19 al Teatro Comunale di Bolzano
https://www.haydn.it/en/orchestra




