Danza, teatro danza — 29/06/2014 at 10:04

Un milione di alberi sacri e nessun dio

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TORINO – La banda Puccini di Nichelino suona Mozart, il pubblico da weekend ritrova il senso della comunità tra la fagianaia sabauda e gli alberi a perdita d’occhio. Ma da destra arriva senza far rumore un grosso trattore, un bestione di macchina: porta nel becco della gru una ruota attorno alla quale è avvolto un uomo in completo elegante.

Immagine centrale della performance itinerante “Un milione di alberi sacri e nessun dio” al festival Stupinigi Fertile, quel duo, generato da cerchi concentrici di azioni, squarcia emotivamente l’evento creato da Francesco Gabrielli, attore danzatore, e Marzia Migliora, artista visiva. Prima, infatti, c’era stata l’ambientazione fisica degli spettatori partecipanti, guidati in processione da un Esiodo dialettale nei campi della cascina Vicomanino, tra ricordi di copiose famiglie contadine e nuove strategie per l’irrigazione.  Quasi subito però a capo della lunga fila di gente si impone un inquietante officiante (Marzia Migliora), sorta di monatto con campanaccio, presagio oscuro.

Comunque, l’uomo sulla ruota viene slegato dalla macchina-dio padre e mette in danza la sua rivolta con la leggerezza calligrafica di Gabrielli e sugli impulsi elettronici di Luca Andriolo. Riapparirà poi in piena campagna, mostro a sua volta, con protesi da cannone in testa e infine – dopo una carezza di madre Natura che già aveva cantato in latino – si lancerà come creatura nuda a ricominciare una vita possibile tra “un milione di alberi sacri”.
Quanto al dio, c’è in controluce al tramonto o nelle ombre della sera sia quello del mito pagano della lotta con Prometeo, sia quello cristiano in versione pop, inclusa una dichiarazione registrata di locali apparizioni della Madonna. La dialettica serrata tra fatica quotidiana e desiderio di assoluto, tra peso della coscienza e richiamo della terra si scioglie dopo circa un’ora dietro all’ultima guida: i fiati e gli ottoni liberatori della banda Puccini. Una performance complessa, originale eppure concretamente intrisa di storia dei luoghi.

 

Francesco Gabrielli (crediti foto di Alessandro Esposito)
Francesco Gabrielli (crediti foto di Alessandro Esposito)

visto il 28 giugno 2014  al festival Stupinigi Fertile (Torino)

 

 

Stupinigi Fertile
Parco di Stupinigi c/o Cascina Vicomanino
Francesco Gabrielli e Marzia Migliora
Un milione di alberi sacri e nessun dio
Performance

La scrittura dell’opera, che si radica nella cultura contadina, prende vita dal dialogo degli artisti con allevatori, agricoltori e altre persone incontrate a Stupinigi. La drammaturgia si sofferma sul legame ineluttabile e contraddittorio tra l’uomo la terra e l’ingovernabilità degli eventi naturali. I quadri performativi si susseguono sullo sfondo di pioppeti, campi coltivati, un’antica fagianaia e una casetta di legno celeste. Cinque performer e una banda musicale di quarantacinque elementi accompagnano gli spettatori in un percorso itinerante tra evocazioni e dati reali riguardanti le attività agricole del territorio.

Con la partecipazione di: Compagnia Teatro di Castalia / Teatro Superga, Banda “Giacomo Puccini” di Nichelino, Azienda Agricola Avattaneo e  B&B La Dimora di Artemide

In scena: Luca Andriolo, Roberta Cortese, Francesco Gabrielli,
Marzia Migliora, Davide Pedrini
Sound design “Onda d’urto”: MINUS (Minus & Plus)
Montaggio audio “Una sfera di luce”: Alessandro Esposito

 

 www.stupinigifertile.it

 

 

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