Teatro, Teatrorecensione — 25/11/2015 at 22:49

Intransito: La dolce ala della giovinezza

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GENOVA SESTRI PONENTE –  Un cielo cangiante saluta la seconda edizione di Intransito, la rassegna di teatro under 35 promossa dal Comune di Genova in collaborazione con il Teatro Akropolis, l’Associazione La Chascona e Officine Papage. Una manifestazione che ha raccolto un pubblico vasto con spettacoli sempre sold out. E non per via della gratuità, come potrebbe sostenere il solito maligno, bensì perché i genovesi, dai più giovani alle persone anziane, hanno forse sentito l’esigenza di confrontarsi con Compagnie emergenti e testi contemporanei. Come hanno dimostrato i lunghi e calorosi applausi che sono stati riservati a tutti gli spettacoli. Un’esigenza di confronto che sembrerebbe in controtendenza con quanto affermato da molti operatori di settore, ovvero che solamente i nomi televisivi o il testo classico possano attirare l’attenzione del pubblico. La partecipazione degli spettatori è stata, al contrario, la vera protagonista delle due serate perché ha dimostrato, al di là del concorso e del vincitore, la bontà della proposta in sé. Merito quindi al Comune di Genova e ai promotori che hanno creduto, in primis, nel teatro come forma ludica tuttora partecipativa. Secondo, nella drammaturgia contemporanea come mezzo di rispecchiamento sociale. E, infine, nelle Compagnie emergenti come portatrici di nuovi temi e/o linguaggi. Da notare anche l’alto livello dei membri della giuria, composta dal critico Maria Dolores Pesce, dai registi Renato Cuocolo, Roberta Nicolai e Stefano Tè, e dal direttore del Teatro della Tosse, Amedeo Romeo.

Nelle due giornate si è notata una prevalenza di tematiche che, a primo acchito, sembrerebbero novecentesche. Il primo spettacolo Amami, baciami, amami, sposami, affronta l’argomento matrimonio. Visto come possibilità, tuttora socialmente valida, per superare l’egoismo individualistico, grazie a un’unione basata su precise esigenze di condivisione, supporto reciproco e rispetto, più che sull’onda dell’innamoramento. Il secondo, Ommioddio, può considerarsi quasi una riflessione sulla vecchiaia e la solitudine. Dove il confronto generazionale si allontana dalle sterili diatribe demagogiche, per offrire una visione in qualche modo, consolatoria e nostalgica, dei tempi in cui i nonni erano tranquilli pensionati, magari un po’ soli –  ma ben consci della loro età –  e di avere ormai derogato alla vita produttiva. Mentre Dayshift ritrae con gusto grottesco-surreale la vita di un operaio alla catena di montaggio. Dipingendo l’identificazione della tuta blu con il suo lavoro, in tempi in cui l’assunzione a tempo indeterminato sembrava quasi una catena, mentre oggi appare come l’isola che non c’è. Da notare, il testo di quest’ultimo lavoro, firmato da Darren Donohue. Suggestivo, ben scritto e ricco di momenti profondi. Una drammaturgia solida, ben espressa a livello teatrale dalla giovane Compagnia Lumen, che forse dovrebbe ripensare ad alcune situazioni (come l’incontro di Day con la vicina di casa) che appesantiscono il discorso, peraltro molto interessante.

Il gruppo Nanirossi vincitori di Intransito 2015
Il gruppo Nanirossi vincitori di Intransito 2015

A livello di stilemi, pare altrettanto curioso – ma forse inevitabile – che i meccanismi drammaturgici e i modelli di riferimento stilistico risentano del  – o rispecchino –   il mezzo televisivo.  I tempi, il montaggio delle scene, il linguaggio e la recitazione (nei primi due spettacoli e in The Quirinal) sono di chiara derivazione cabarettistica o da parodia televisiva. Il GF e il reality, in special modo, sembrano aver catturato l’attenzione dei giovani artisti, che utilizzano questo format come mezzo per denunciare le storture del mondo che ci circonda. E per criticare lo stesso mezzo televisivo come fonte di verità preconfezionate, omologanti e vuote di senso. Ben riuscitala parodia dell’elezione del Presidente di The Quirinal e la prova attorale del Gruppo di Teatro Campestre (che si è aggiudicato la menzione speciale). Dai testi presentati (in gran parte originali), si nota altresì come l’ironia sia il registro preferito, sebbene declinata in modi diversi. Attraverso gag e rimandi cinematografici (Ommioddio), la parodia del reality, o il surrealismo grottesco più propriamente teatrale (Dayshift e L’ultimo Kaligola).

Il gruppo Nanirossi vincitori di Intransito 2015
Il gruppo Nanirossi vincitori di Intransito 2015

Discorso a parte per il vincitore (che si è aggiudicato un premio di 1500 euro come contributo per la produzione di un uovo spettacolo). Sogni in scatola è un ottimo esempio di clownerie e nouveau cirque. Forme teatrali, queste, che hanno ampio consenso all’estero e che stentano ancora ad affermarsi nel nostro Paese, sebbene in grado di rivitalizzare il teatro con nuovi linguaggi espressivi. Spettacolo per ragazzi (l’unico in concorso di questo genere), indubbiamente ricco di fascino, con momenti di poesia e un uso creativo dei materiali poveri (scatole di cartone e scotch da pacco). Se resta un dubbio è sul suo contenuto narrativo. La cintura esplosiva e l’immagine dell’“omino” che lega la “donnina”, le tappa la bocca e le porta un orsacchiotto di scotch per farsi perdonare, solo quando lei si mette a piangere, possono non apparire pedagogicamente appropriate in uno spettacolo per bambini.
Last but not least, qualche riga per L’ultimo Kaligola della Compagnia degli Scarti, spettacolo visto precedentemente e che, in queste settimane, ci sembra abbia subito modifiche nella giusta direzione. Sebbene risenta ancora di alcuni momenti comici e di trovate (lo zoppicare eccessivo, la pistola a raggi, la distorsione della voce) non del tutto convincenti, L’ultimo Kaligola sta diventando un eccellente j’accuse che pone lo spettatore di fronte a riflessioni importanti. La matrice grottesca, propria degli Scarti, si sta rinsaldando in una prova attorale e drammaturgica sempre più compatta e lancinante. La loro poetica, tra Buñuel e Jarry, si sta raggrumando intorno a uno spettacolo che ha le potenzialità per bissare Ubu Rex.
La conclusione la riserviamo alla direzione del  Teatro Akropolis,  precisa e puntuale più di un  orologio svizzero, riuscendo a presentare tre spettacoli a serata, con brevissimi intervalli per la predisposizione delle scene. E  una lode sincera a tutti i membri delle Compagnie che hanno osservato con sportività i propri “avversari”, riservando calorosi applausi ai vincitori. Dimostrando – una volta di più – quanto il teatro possa essere momento di aggregazione e confronto costruttivi.

La motivazione del Premio

La commissione, composta dalla studiosa e critica, presidente di giuria, Maria Dolores Pesce, vice direttore di Dramma.it, dal regista Stefano Tè, direttore artistico del festival Trasparenze di Modena, dalla regista Roberta Nicolai, direttrice artistica del festival Teatri di Vetro di Roma, da Amedeo Romeo, direttore artistico del Teatro della Tosse di Genova, e dal regista Renato Cuocolo, autore della compagnia Cuocolo / Bosetti IRAA Theatre di Melbourne ha assegnato allo spettacolo “Sogni in scatola” della compagnia Nanirossi di Massa Carrara con la seguente motivazione: “La Giuria del Premio INTRANSITO 2015 dopo aver valutato con attenzione i 6 finalisti apprezzandone la volontà di mettersi in gioco al di là dei margini di miglioramento e crescita certamente ancora presenti, decide all’unanimità di assegnare il primo premio allo spettacolo “Sogni in scatola” della compagnia Nanirossi di Massa Carrara interpretato da Elena Fresch e Matteo Mazzei per la coerenza estetica nell’uso delle diverse sintassi drammaturgiche, nella convinzione che nel Teatro non debbano esistere confini tra le diverse forme della rappresentazione.”

Menzione speciale al Gruppo di Teatro Campestre, con il loro “Amami, baciami, amami, sposami” con la  motivazione: “La Giuria delibera inoltre, sempre all’unanimità, di attribuire una menzione speciale a “AMAMI, BACIAMI, AMAMI, SPOSAMI” del Gruppo di Teatro Campestre di Genova interpretato da Elisabetta Granara e Sara Allevi, per la profondità della proposta drammaturgica che vuole indagare, attraverso l’analisi dei linguaggi televisivi, la condizione di fragilità identitaria che sembra caratterizzare la generazione giovanile.”

La rassegna Intransito ha avuto luogo al Teatro Akropolis, di Genova Sestri Ponente, venerdì 20 e sabato 21 novembre

Gruppo di Teatro Campestre 
Amami, baciami, amami, sposami

Francesca Franzé
Ommioddio

Compagnia Lumen
Dayshift
Nanirossi
Sogni in scatola

Onda Larsen 
The Quirinal

La Compagnia degli Scarti
L’ultimo Kaligola

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