Festival(s) — 24/11/2014 at 22:49

Festival Natura Dèi Teatri #19 è di scena a Parma

di
Share

PARMA – Il Festival Natura Dèi Teatri #19  in programma dal 5 al 14 dicembre 2014 che si svolge a Parma presenta un programma di dieci spettacoli. Creazioni contemporanee di teatro, musica, danza, video e performance, prime assolute e appuntamenti  internazionali con Scanner, Lenz Rifrazioni, Maguy Marin, Pieter Ampe, Paul Wirkus, Alessandro Berti, Via Negativa, Tim Spooner, Enrico Pitozzi e Andrea Azzali. La diciannovesima edizione di Natura Dèi Teatri  ospitata negli spazi post-industriali di Lenz Teatro a Parma, prevede anche due azioni performativi in una importante chiesa storica nel centro della città, dieci creazioni internazionali ispirate a I due piani, tema concettuale che, dopo Ovulo nel 2012 e Glorioso l’anno seguente, conclude il progetto triennale alimentato dalle suggestioni filosofiche di Gilles Deleuze. «Dieci declinazioni scenico-performative dell’identità duplice, stratificata, multipla del linguaggio», come spiegano i due direttori artistici Maria Federica Maestri e Francesco Pititto.

Il Festival si apre con la prima assoluta di Verdi Re Lear – L’Opera che non c’è_Premessa dal Re Lear di Giuseppe Verdi, di cui esiste solo il libretto scritto da Somma con le correzioni dello stesso Verdi. Il progetto traccia un percorso di indagine e ricostruzione di tutti gli elementi disseminati del desiderio verdiano frammentato e incompiuto per procedere, poi, ad una “invenzione”  –  investigazione – di un simulacro d’opera d’arte performativa e musicale che tragga dal Lear di Shakespeare e dal Lear di Verdi, gli elementi fondamentali alla sua rappresentazione. Il progetto di Lenz Rifrazioni combina due presenze all’apparenza decisamente dissimili: il compositore elettronico inglese Robin Rimbaud aka Scanner e il Conservatorio Arrigo Boito di Parma. È un audace accostamento voluto da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto «per sperimentare nuove forme di intreccio creativo tra melodramma, nuova composizione, scenografia reale e virtuale, stile di recitazione e di canto, musica unplugged ed elettronica: tutti elementi che, nel caso unico della realizzazione di un’opera che non esiste, possono contribuire a dare forma e corpo ad un progetto incompiuto ma potente».

Lenz Rifrazioni, Adelchi - © Francesco Pititto
Lenz Rifrazioni, Adelchi – © Francesco Pititto

In prima nazionale, lo spettacolo Adelchi: dopo il macroallestimento de I promessi sposi nel 2013, il progetto biennale dedicato all’opera di Alessandro Manzoni prosegue con «una riflessione profonda sulla potenza poetica della tragedia» che vede in scena tre attori sensibili formati nel laboratorio permanente realizzato da Lenz Rifrazioni in collaborazione con l’Ausl di Parma – Dipartimento Assistenziale integrato di Salute Mentale: «In questo progetto scenico» spiegano Maria Federica Maestri e Francesco Pititto «si sostanzia la ricerca pluriennale di un “verbo” pedagogico che renda le persone affette da disturbi dello spettro autistico in grado di esprimere le emozioni silenziate attraverso le stimolazioni drammaturgico-sensoriali dell’esperienza teatrale. Attraverso questo processo si ribalta la prospettiva dalla quale guardare alla sensibilità: gli apparenti limiti cognitivi e comportamentali delle persone sensibili non sono più sintomi di un deficit patologico ma divengono elementi da elaborare e tradurre in linguaggio estetico contemporaneo, attraverso il confronto e l’agone – anche fisico e vocale – con i classici».

«In questo lavoro abbiamo voluto dare spazio e attenzione a volti, anonimi o riconoscibili, che apparendo captano il nostro sguardo con la singolarità di una percezione, non immediatamente intelligibile»: Maguy Marin, la più importante esponente della nouvelle danse francese (conosciuta dai più per il grottesco e memorabile May B del 1981), presenta  il suo nuovo spettacolo Singspiele, creato in collaborazione con David Mambouch e Benjamin Lebreton. «Singspiele» racconta la coreografa «è un lavoro di ascolto di ciò che questi volti ci dicono, precisamente o confusamente, dei loro corpi assenti: la storia particolare che portano con sé e che ci sfuggirà sempre».

So you can feel, Pieter Ampe, Campo - © Phile Deprez
So you can feel, Pieter Ampe, Campo – © Phile Deprez

Torna al Festival Pieter Ampe, performer nato in Burundi e formatosi come danzatore tra Austria e Belgio, con il suo primo solo, So you can feel, in prima nazionale. Le prismatiche stratificazioni evocate dal nucleo concettuale I due piani si incarnano anche in Maestro Eckhart di Alessandro Berti, regista, attore e drammaturgo dal percorso eccentrico: dopo aver fondato nel 1995 con Michela Lucenti L’Impasto Comunità Teatrale e aver diretto progetti legati al disagio mentale, da qualche anno è approdato all’ascolto rigoroso, attraverso lo strumento-teatro, di voci della spiritualità cristiana. Hyperion | Diotima è l’ennesimo frutto inedito nato dalla collaborazione tra Lenz Rifrazioni e il musicista elettronico polacco Paul Wirkus: una creazione ispirata all’Hyperion di Friedrich Hölderlin, poeta, filosofo e drammaturgo romantico al quale Lenz Rifrazioni ha dedicato, ai suoi esordi, un lunghissimo percorso di ricerca, oggi rinnovato da questa perfomance ispirata a Diotima, figura tra le più complesse della mitografia hölderliniana.

Enrico Pitozzi
Enrico Pitozzi

La slovena «piattaforma di ricerca, sviluppo e produzione di arti performative contemporanee» Via Negativa, inquieta formazione propone On the right track, un surreale e sorprendente «cabaret dell’assurdità politica». Ibrida performance e arti visive The Telescope dell’inglese Tim Spooner, mentre fa interagire misure del materico e del trascendente il concerto Corpo sacro di Andrea Azzali_Monophon. Lo studioso Enrico Pitozzi propone il seminario Magnitudini: una radiografia della materia sonora e un dialogo sul complesso percorso di Lenz Rifrazioni attorno a Re Lear.

Festival Natura Dèi Teatri: 0521. 270141

natura@lenzrifrazioni.it

Share

Comments are closed.