azioni performative, Teatro — 18/11/2013 at 21:12

Se sali sulla moto di Rearview Mirror parti verso una destinazione sconosciuta…

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Un imprevisto può cambiare il punto di vista sulle cose e sul mondo?” Certo che si! basta affrontare un particolare viaggio in moto, tra paesaggi usciti dai dipinti di un pittore del Rinascimento fino a quelli creati dalla tavolozza di impressionista, gli artisti “en pleni air”. Parole e musica sottofondo ascoltate da un auricolare sotto il casco, capaci di raccontare una storia altrui fino a farla diventare tua, sentirla come un’esperienza estemporanea che accade in quel preciso istante. Sono alcuni degli ingredienti di Rearview mirror, una straordinaria e quasi metafisica avventura in compagnia di un centauro e del suo estro creativo in grado di compiere tutti in giorni (nell’arco del periodo in cui si svolgeva il Festival internazionale della creazione contemporanea di Terni), lunghi tragitti in sella alla sua moto dove trovava posto anche un passeggero o meglio un compagno di viaggio.

Veniva richiesto solo di affidarsi a Marco Austeri, per lasciarsi trasportare da sensazioni fisiche ed emotive veicolate da tutti i sensi, compresi quelli non strettamente legati alla vista e udito. Così facendo la mente si liberava di ogni condizionamento e il viaggio iniziava quasi fosse un’esperienza iniziatica e liberatoria. Il tema è caro agli artisti – come spiega lo stesso Austeri -, una volta sceso dalle due ruote: “Noi ragioniamo sul viaggio e cerchiamo le contaminazioni per farci trasportare attraverso frontiere che ci aprono a mondi lontani” Un racconto di due uomini (o due donne, il testo si modifica a seconda del sesso dello spettatore) che attraversano una terra selvaggia a confronto con quella così tenue e delicata dell’Umbria, dove gli occhi si riempivano di stupore, diventando qualcosa di estremamente poetico e forse surreale. “È un rincontro tra il passeggero e l’uomo che si sente parlare in cuffia (seduti a cavallo della motocicletta venivamo forniti di un auricolare per l’ascolto), intento a raccontare una storia dove la trama finiva per mescolarsi all’altra narrazione. Quella vissuta in prima persona raccolta sulla strada il cui rimando allo specchietto retrovisore creava una sorta di complicità”.

L’intesa tra motociclista e il passeggero spettatore (il cui ruolo mutava da testimone a partecipante) sta alla base del successo di questa particolare forma di azione performativa, dove possono interagire più registri sensoriali. Concepito e diretto da Marco Austeri che firma i testi insieme a Stefano Martoni. “Uno sconosciuto, un viaggio, un’avventura”, spiegano gli autori nella scheda di presentazione che da il senso di come predisporsi prima di partire: “La possibilità di partire per un viaggio di cui non conosce la direzione, di vivere un’avventura in coppia senza sapere chi sia il proprio compagno di viaggio”. Con il sottofondo di Radio Nowhere, le prime parole udite (la voce è di Simone Mazzilli) spiegano come Eddie Vedder sia convinto che Bruce Springsteen sia il più grande scrittore di musica da viaggio. La prima parte del progetto di Marco è dedicato al «lungo viaggio dove viene a crearsi la fiducia e l’accettazione del rischio quando uno sconosciuto si ferma per far salire un altro sulla moto. Lo spazio è stretto e largo e l’intento è quello di portare dentro il testo la persona. Il proseguo è far si che la moto diventi un veicolo culturale . Il progetto che ho ideato è quello di fare un percorso a tappe che parta dalla superstrada E 45 di Terni per arrivare a Karesuando in Svezia. Un viaggio sud – nord attraversando paesi e culture diverse, andare incontro a realtà sociali profondamente diverse tra di loro. Un modo per incontrarsi tra il sud dell’Europa e il nord. Visitare i centri culturali e incontrare gli artisti locali fino a creare una mappa creativa culturale.»

Marco Austeri nel frattempo ha percorso le strade dell’Umbria, quattro viaggi per nove giorni di seguito. Incontri suggestivi come quando ci fa scendere dalla sua motocicletta e ci fa un gesto con la mano per indicare un viottolo di campagna. La musica che ci congeda è Stealer Wheel- Stuck in the middle with you. Sul fondo del sentiero c’è una ragazza seduta di spalle che si guarda allo specchio e si lava. Sta in silenzio e si gira per guardarti con circospezione (Valentina Jalali), il silenzio rotto solo dal stormire delle foglie mosse dal vento. Un campo di girasoli fanno da contorno ad una scena in cui ti sembra di essere entrato attraverso un libro di illustrazioni per bambini. Un incontro muto come può essere quello dove accade qualcosa di imprevisto, senza parole, “sottilmente erotico e misterioso”. La giovane donna racconta una storia che hai già ascoltato dalla voce narrante durante il viaggio in moto. E ti sembra che stia parlando a te la voce narrante quando ti senti dire: “Lui non se la cava male dietro, non è rigido, respira e si lascia trasportare/per carità la strada è dritta e io per rispetto vado al passo, comunque ci sa fare, almeno mi sembra in ogni caso io non vado mai veloce”.

Sei rapito dalle parole, dalle immagini che scorrono ai tuoi lati, quasi fossero pellicole di un film in sei sia il protagonista che lo spettatore. Un’umanità fatta di persone comuni, castelli e boschi di querce e lecci. Viaggi dentro un universo di sogno e di realtà così vicine a te da non accorgerti delle loro esistenze. Sono gli occhi lasciati liberi di farsi rapire. La mente si apre e viaggia verso orizzonti lontani. Finisce il viaggio e scendi dal mezzo a due ruote, solo su una strada dove c’è un libro in cui depositare la tua firma. Segno inequivocabile di un’esperienza vissuta e incapace di farsi dimenticare. Il viaggio prosegue. Una delle performance artistiche più originali ed interessanti viste nei vari festival del 2013.

crediti fotografici di Martha Bagetta e  Fabrizio Pucci

Concept e Regia: Marco Austeri
Testi: Marco Austeri e Stefano Martoni
Con: Marco Austeri, Valentina Jalali, Marta Lucci, Luisa Contessa
Voce: Simone Mazzilli
Traduzioni: Erika Levenson e Tamara Petriachi
Musiche originali: Giacomo Agnifili
Supporto alla produzione: Associazione Culturale Ultimo Punto / Festival Artisti in Piazza Pennabilli – Indisciplinarte

 

Visto al Festival della creazione contemporanea di Terni il 21 settembre 2013

 

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