Editoriale — 27/03/2012 at 11:17

Giulio Baffi è il nuovo presidente dell’Associazione nazionale critici di teatro

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Ospiti dell’AMAT e del Teatro Stabile delle Marche, l’Associazione Nazionale Critici di Teatro si è riunita a Pesaro   accolti nel Teatro Rossini, dove sabato 24 e domenica 25 si sono svolti i lavori dell’assemblea nazionale per eleggere il nuovo Consiglio Direttivo (in carica per quattro anni) e il presidente Giulio Baffi, critico teatrale del quotidiano La Repubblica di Napoli che succede a Giuseppe Liotta (docente di metodologia della critica teatrale all’università di Bologna) dopo un mandato di dieci anni, al quale tutti i soci hanno tributato un ringraziamento particolare per l’opera svolta. Le votazioni che si sono svolte dopo la relazione del presidente uscente e la conseguente discussione in seduta plenaria, hanno eletto anche i due vicepresidenti Caterina Barone (giornalista del Corriere della Sera Veneto) ed Enrico Marcotti (quotidiano Libertà di Piacenza). Nel direttivo figurano anche Valeria Ottolenghi della Gazzetta di Parma (con delega delle relazioni esterne), Claudia Provvedini del Corriere della Sera,Vito Minoia della rivista Teatri e Diversità e Paolo Randazzo della rivista on line Dramma.it.

Un desiderio di rilanciare attraverso azioni mirate per far conoscere gli intenti dell’associazione su tutto il territorio nazionale, è stato espresso dai partecipanti giunti da tutta Italia. Le prime parole del nuovo presidente sono poi state rivolte al ricordo di Franco Quadri, scomparso un anno fa ( il 26 marzo del 2011) e ha rivolto un messaggio di auguri e di solidarietà al Teatro Valle Occupato per sensibilizzare quanto fatto da parte degli artisti e operatori culturali al fine di difendere non solo un teatro prestigioso della città di Roma ma anche la cultura stessa in Italia, minacciata da politiche economiche poco inclini a promuoverla e sostenerla. Gli intenti dell’associazione – come ha voluto sottolineare Giulio Baffi – sono quelli di monitorare attentamente tutte le iniziative che si creano nello spettacolo in generale, coordinare interventi e dibattiti confrontandosi con operatori teatrali, in occasione dei festival che si susseguono durante tutto l’arco dell’anno. Un’associazione aperta a tutte le diverse opinioni e soprattutto alle nuove generazioni di critici per un lavoro in comune che dia sempre più spazio alla critica sul web. L’entusiasmo nel darsi un profilo pubblico ha fatto si che a breve l’associazione si doterà di un sito internet dove pubblicare le iniziative decise e segnalare l’esistenza stessa dell’Anct, al fine di avvicinare quanti operano nel settore della critica a più sconosciuti. Giulio Baffi, al contrario, è una figura di spicco della critica teatrale. La sua carriera è iniziata negli anni ’70 collaborando con quotidiano L’Unità, docente di Storia della Regia all’Accademia di Belle Arti di Napoli, organizzatore teatrale, tra cui il Festival dell’Unità. Eduardo De Filippo lo nominò direttore del Teatro San Ferdinando di Napoli. Da due anni è il direttore artistico di “Benevento Città Spettacolo”, festival di risonanza internazionale.

 

 

L’occasione dell’assemblea ha permesso anche di assistere su invito dell’Amat, allo spettacolo Lonesome Cowboy, unica rappresentazione in Italia, andato in scena al Teatro Rossini. Una coproduzione della Compagnia Philippe Saire , La Bâtie-Festival di Ginevra. Le coreografie di Philippe Saire hanno realizzato una performance di teatro danza energica e suggestiva. In scena Jean Bahrel, Jens Biedermann, Pablo Esbert, Lilienfeld, Richard Kaboré, Benjamin Kahn, Mike Winter.

Domenica 25 marzo  i critici presenti a Pesaro sono stati testimoni di un’interessante ‘iniziativa organizzata da Vito Minoia all’interno della Casa circondariale di Villa Fastiggi di Pesaro, dove Fabio Cavalli, regista e direttore insieme a Laura Andreini Salerno del Centro Studi Enrico Maria Salerno, ha raccontato la sua esperienza di regista teatrale nel reparto di alta sicurezza G12 di Rebibbia, dove è stato girato anche il film Cesare deve morire diretto dai fratelli Paolo e Vittorio Taviani, di cui Cavalli è anche il co-sceneggiatore. Il film ha vinto il Premio L’Orso d’oro a Berlino. Vito Minoia ha poi presentato l’esito del laboratorio La Comunicazione teatrale che si è svolto con i detenuti del carcere di Pesaro, insieme al Teatro Aenigma.

 

 

 

 

 

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