Teatro, Teatro recensione — 15/10/2016 at 09:03

“David è morto”: storie di vita e di morte

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MODENA – David è morto, l’ultimo lavoro di Babilonia Teatri, una delle più interessanti compagnie contemporanee, arriva sulle scene nell’inconfondibile stile pop rock punk a cui la compagnia ci ha abituati. Lo spettacolo firmato da Valeria Raimondi ed Enrico Castellani, è un racconto di vite a metà e di morti precoci e volontarie, di rinunce rabbiose e malinconiche. E’ il racconto della morte di una generazione rimasta senza ossigeno, carica di parole inascoltate e di lettere scritte e mai spedite. In scena s’innalza un grande cuore rosso appeso al vuoto che pare non appartenga più agli umani. La scelta degli attori per David è morto, si è costruita attraverso candidature video alla ricerca di cinque talenti adatti ad interpretare i defunti parlanti, alla maniera di una moderna Spoon River. Alla chiamata pubblica hanno risposto in 285 con brevi spot di presentazione, e i cinque “morti vincitori” sono come conviene, di una forza indiscutibile (ultraterrena?). Filippo Quezel è David, il primo ad arrendersi e a togliersi la vita. Si mostra mentre gioca a pallacanestro e ascolta i Blur. Il ritmo della palla e della musica, eccitante trascinante, è quello della vita, quando la vita va per il verso giusto. David ama i gatti e quando il primo muore è solo il primo che muore, perché poi alla morte bisogna pur abituarsi. E’ come se si soffrisse di meno, per abitudine triste. Suo padre non lo ama, lo considera un involucro da riempire. Suo padre odia il colore rosso e lui tutto rosso si fa trovare. “Se vuoi farla finita le vene te le tagli per il lungo”.

foto di Gianluca Sacco
foto di Eleonora Cavallo

Chiara Bersani è la sorella Iris che lo segue nella stessa sorte. Lei è disabile e bravissima, dalla voce penetrante, si trascina e tocca la terra, accarezza la pelle della terra. Alessio Piazza e Emanuela Villagrossi sono padre e madre di David, incorniciati nel grande cuore che, per come si dipana la storia, si mostra per quello che è, un disegno di neon da rivista nazional popolare e infine sogno irraggiungibile di un bene da dividere tra tutti. Anche il cuore muore tra le croci di un cimitero di orizzonti possibili divenuti impossibili. Infine Emiliano Brioschi è Alex, cantante pop senza troppo talento, alla ricerca di un battito poetico nelle alte sfere dello spirito. La troverà la sua vena, che assomiglia disgraziatamente alla vena recisa di chi decide di farla finita. Chissà che non ci sia un successo postumo, un epitaffio cantato dalle nuvole, un musical che qualcuno interpreterà dopo di noi, una gloria post mortem. Chissà. Una qualche forma di rivincita.

foto di Gianluca Sacco
foto di Eleonora Cavallo

David è morto 

Produzione di Teatro Stabile del Veneto e Emilia Romagna Teatri Fondazione. La Compagnia Babilonia Teatri è stata insignita del Leone d’Argento 2016  alla Biennale Teatro di Venezia

Lo spettacolo sarà in scena a Vie Festival il 22  (ore 23)  e il 23 ottobre (ore 16)  al Teatro delle Passioni di Modena.

Visto al Teatro delle Passioni di Modena il 9 ottobre 2016

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