Teatro, Teatrorecensione — 12/10/2015 at 21:31

Con Quelli di Grock il naufragar m’è dolce

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PORCARI (Lucca) – Bullismo e Leopardi, poesia e precarietà. Possibile conciliare argomenti tanto disparati in uno spettacolo armonico, coeso, strutturalmente valido e perfino divertente? La risposta è sì, se a tentare un simile chiasmo sono Quelli di Grock.  In una domenica pomeriggio assolata e sonnolenta, SPAM! presenta, nell’Auditorium Vincenzo da Massa Carrara, uno spettacolo adatto a ogni pubblico (anche se ideato per i ragazzi dagli 11 anni in su). Fuori Misura ha infatti il pregio di avvalersi di una serie di stratificazioni linguistiche e semiche che lo rendono fruibile e godibile a qualsiasi età.
Nel primo atto,  un bravissimo Andrea Robbiano regala uno spaccato della vita di un giovane laureato della periferia milanese. Utilizzando una gamma di toni e una varietà di gesti, tutti caratterizzanti ma senza scivolare nella macchietta, impersona innanzi tutto se stesso. Laureato fresco di lode che, per sbarcare il lunario, deve lavorare in un call center – del quale dipinge un quadretto tanto autentico quanto esilarante. Ma Andrea ha un sogno nel cassetto: insegnare italiano. Smessi i propri panni, Robbiano entra in quelli del custode del caseggiato. Un algerino poeta, tanto feroce con i piccioni che imbrattano il cortile quanto delicato nello srotolare autentiche perle di saggezza. Lo schizzo è veloce ma il personaggio che ne emerge è a tutto tondo. E poi, indossata una giacca attillata e un paio di occhiali, si trasforma – con l’abilità di un attore di kabuki – in un pomposo preside, con tanto di tic, che gli offre la sua prima chance di insegnamento.

Fuori Misura 2
Nel secondo atto, ecco cadere la quarta parete. La platea diventa un’aula scolastica e Robbiano è il professore. Impersonando con ironia, ma anche grande umanità, i dubbi e le incertezze di trovarsi di fronte a una ventina di adolescenti, Andrea pian piano conquista la classe, interagendo con gli spettatori/alunni. Tra gag intelligenti e momenti di pathos, che dimostrano la forza di una drammaturgia scritta a più mani per non scadere mai nell’ovvio o nel pedagogico, il professore comincia a raccontare la vita di Leopardi. Un genio della letteratura che farebbe tremare i polsi a qualunque studioso e che, non a caso, è inviso a qualsiasi studente di lettere. Ma la bravura di Quelli di Grock e del suo efficace interprete sta nel rendere il Leopardi, semplicemente Giacomo. Un uomo minuto (neanche un metro e quaranta d’altezza), gravemente malato, solo, oppresso dai genitori e dalle regole di una società che avrebbe scavalcato a passi da giganti con le sue opere. Giacomo aspira a quella virilità che attira ammirazione e desiderio, ma gli è negata. Ecco il perché di quei versi che, nel ritratto del giovane che agogna la vita, assumono finalmente tratti comprensibili: “E dove all’ombra/Degl’inchinati salici dispiega/Candido rivo il puro seno, al mio/Lubrico piè le flessuose linfe/Disdegnando sottragge,/E preme in fuga l’odorate spiagge”.

Fuori Misura 4

Per chi è “fuori misura” non v’è speranza. Ai tempi di Leopardi, come ai nostri. Ma Giacomo cresce e l’amore lo coglie di sorpresa, quando pensava di non avere più ragioni per continuare a vivere. Il Ciclo di Aspasia si dispiega. Ma la “cagion diletta d’infiniti affanni” è così simile a ognuno di noi: ascolta con gli occhi e non vede la grandezza d’animo, bensì la gobba. L’epoca di Leopardi non è lontana come potrebbe sembrare. A Recanati, come a Firenze o a Napoli, non c’erano il wifi e il GF, eppure la vanità, il narcisismo, il branco e l’incapacità di accettare il diverso da sé dominavano il pensiero. Molto più dell’amore, della comprensione e del rispetto. Ma Giacomo è anche viaggio, avventura, scoperta, ateismo, libertà intellettuale, coraggio. E soprattutto presa di coscienza del baratro che si apre di fronte all’umanità e che chiamiamo progresso: “Dipinte in queste rive/Son dell’umana gente/Le magnifiche sorti e progressive”. Nelle sue pagine possiamo specchiarci, come esseri umani, ancora oggi. Tutti i temi e le aspirazioni, i sogni e le battaglie di intere generazioni sono racchiusi in quelle poesie che trasudano vita. E per questo, non possono soffocare nelle asfittiche aule scolastiche.
Quando il sipario cala sulle note dell’Infinito e sul commiato del professore, non resta che applaudire perché il mondo ha un disperato bisogno di poesia.

Visto all’interno del progetto SPAM! Rete per le arti contemporanee, nell’Auditorium Vincenzo Da Massa Carrara, Porcari (Lucca), domenica 11 ottobre 2015
Quelli di Grock 
Fuori Misura
Il Leopardi come non ve lo ha mai raccontato nessuno
di Valeria Cavalli in collaborazione con Claudio Intropido e Andrea Robbiano
regia Valeria Cavalli e Claudio Intropido
con Andrea Robbiano
assistente alla regia Pietro De Pascalis
collaborazione alle musiche Gipo Gurrado

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