azioni performative — 09/06/2016 at 23:21

Piero della Francesca incontra Marcel Duchamp

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FORLI’ – Debutta  il 19 giugno  al Teatro Félix Guattari  (ore 18 e 21) in occasione della mostra dedicata a Piero della Francesca, l’evento Archè – Meccanica Anima  di Masque Teatro, nell’ambito di “Indagini sul mito” (sezione eventi collaterali riferiti alla Mostra), un progetto in collaborazione con Cinemovel Foundation, che mette in relazione due tra le opere più emblematiche della storia dell’arte: La Resurrezione di Piero della Francesca e Il Grande Vetro di Marcel Duchamp. Archè fa dialogare due opere all’apparenza del tutto distanti: l’opera pittorica eseguita tra il 1450 e il 1463 e conservata nel Museo Civico di Sansepolcro e il quadro dell’artista francese iniziato nel 1915 e otto anni dopo lasciato «definitivamente incompiuto». «Il sepolcro sul quale si erge la figura del Cristo Risorto divide in due parti lo spazio della composizione pittorica, dove la linea della pietra funge da separazione dei due mondi, quello terrestre e quello celeste. Parimenti nel Grande Vetro, quadro costituito da due grandi lastre di cristallo all’interno delle quali i segni sono variamente tracciati con fili di piombo, lamine di metallo e polvere, la linea dell’orizzonte separa il mondo “alto” della Vergine dal mondo dabbasso degli scapoli»: Lorenzo Bazzocchi, fondatore e regista di Masque Teatro, suggerisce l’origine del singolare accostamento alla base della nuova proposizione dell’ensemble.

Archè, Masque teatro (2)

Archè consta di due eventi distinti, in stretto collegamento tra loro: Meccanica Anima, installazione performativa ed interattiva della compagnia Masque Teatro e Anémic Cinéma, (ore 22.15 Piazza Saffi) proiezione su schermo di un collage filmico realizzato da Cinemovel Foundation a partire dalle stimolazioni visive dell’omonimo film simbolo della cinematografia surrealista, creato nel 1926 dallo stesso Duchamp con la collaborazione dell’amico Man Ray.

Archè, Masque teatro

 

Masque Teatro nasce a Forlì nel 1992. La forza visionaria del loro teatro si esprime nel complesso dialogo che la compagnia sviluppa tra il discorso filosofico, la creazione di prodigiose architetture sceniche e il fondamentale ruolo della Figura. Alcuni spettacoli hanno aperto una possibilità che identifica non solo una cifra stilistica ma una nuova modalità produttiva ed una innovata relazione con il pubblico. Prigione detto Atlante (Myfest-Glasgow, 1994), Coefficiente di Fragilità (Triennale di Milano, 1998), Omaggio a Nikola Tesla (Bitef Festival, Belgrado 2003), Materia cani randagi (Nobodaddy-Ravenna 2009) e Just Intonation (Festival di Santarcangelo 2011) rappresentano le punte di una ricerca che trova la sua ragion d’essere nella produzione di simulacri, eventi dove materiale e virtuale si fondono per dar vita a originali creazioni. Nel 1997 ricevono il Premio Gabbiano d’argento al Festival Anteprima Cinema Indipendente Bellaria e il Premio Produzione al Festival Riccione TTV. Nel 2000 ricevono l’Ubu premio speciale della giuria per il progetto Prototipo e nel 2002 il Premio Francesca Alinovi all’attività artistica. Dal 1994 sono ideatori e organizzatori del Festival Crisalide.

Archè, Masque teatro (3)

 

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