Teatro, Teatro recensione — 05/12/2015 at 23:04

Laughter in The Dark: spazio scenico e personaggi in continuo divenire

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ROMA – Il Romaeuropa Festival 2015 ospita presso il teatro Vascello la performance del gruppo danese Hotel Pro Forma, “Laughter in the Dark”, tratta dal romanzo del 1932 di Vladimir Nabokov Камера обскура (Risata nel buio), autore del più famoso Lolita del 1955. Laughter in the Dark racconta di un triangolo amoroso torbido; la storia di un critico d’arte di mezza età, Albinus, di una giovane ragazza, Margot e del pittore Axel Rex. L’amore quando sopraggiunge non lascia scampo e Albinus, uomo rispettato e con una vita apparentemente perfetta, cade preda di una passione folle e a tratti insensata. Causa di questo sconvolgimento è la diciassettenne Margot, che il critico conosce nel cinema dove la giovane lavora e per la quale lascia la moglie e la figlia, ricevendo però solo amarezza. La giovane, infatti, intrattiene una relazione parallela con Axel Rex, amico di Albinus, con il quale aveva avuto già in passato una storia, senza che il critico ne fosse a conoscenza. Tra Margot e Rex si instaura un rapporto turbolento e criminoso che punta a truffare l’ormai instabile Albinus, per privarlo dei suoi beni. Dopo varie vicende, in seguito a un incidente stradale, Albinus rimane cieco. Per Margot e Rex è la giusta occasione per portare avanti liberamente non solo la loro relazione, ma anche i propri piani ai danni del povero infermo. Quest’ultimo però intuisce tutto e decide di liberarsi in modo efferato della ragazza. La sua cecità non gli gioca a favore e nel tentativo di sparare alla giovane, viene ucciso da quest’ultima.

Laughter in The Dark - Albinus, Margot, il cinema
Laughter in The Dark – Albinus, Margot, il cinema

Vladir Nabokov nel romanzo gioca sui rapporti tra fabula e intreccio, infatti, la linearità della storia viene meno per l’inserimento del flashforward iniziale, della prolessi con cui parte il romanzo e che narra dell’incidente e della cecità di Albinus, per poi tornare all’inizio. Nell’adattamento teatrale, la regista del gruppo Hotel Pro Forma, Kirsten Dehlholm, mantiene l’alterazione del livello temporale della storia e ne fa un espediente scenico con cui costruire la performance. Nel buio totale della sala gli spettatori sono invitati a indossare delle cuffie binaurali dalle quali ascoltano le voci dei personaggi che si sovrappongono e i rumori delle azioni che avvengono sulla scena ma che non vedono. Anche loro come Albinus sono ciechi, anche loro sono invitati a scoprire e a esplorare lo spazio in modo diverso dal solito, subendo lo stesso shock che vive il personaggio invalido e dovendosi anch’essi fidare delle finte parole e attenzioni di Margot. A un tratto la luce, o meglio la penombra. La storia come nel romanzo parte dall’inizio.

Laughter in The Dark - La musica e Rex
Laughter in The Dark – La musica e Rex

La scena è disarmante, straniante; un chiaroscuro ottenuto tra singolari strutture scenotecniche come un grande specchio circolare sospeso che riflette le luci, altri due cerchi sospesi che negano o rivelano alternativamente lo spazio e i personaggi, delle strutture di ferro che tracciano un percorso obbligato sul palcoscenico, dei meccanismi movibili che permettono di trasformare completamente l’ambiente. Una scena dunque non fissa, spiazzante che come la storia nasconde e rivela, inganna e abbaglia. Una scena in cui oggetti e personaggi (che vagano su delle strane calzature che li rendono quasi dei manichini, dei robot) sembrano intercambiabili, meccanismi di una grande macchina destinata a esplodere. Questi contrasti, queste ambivalenze tra scena e personaggi affondano nella trama narrativa ambigua e disturbante, che si rivela per dettagli e che lo spettatore deve ricostruire di volta in volta riagganciandola al preludio vissuto nell’oscurità.
Si arriva così alla conclusione, ciò che nella prima parte rimaneva ambiguo adesso è svelato: lo spettatore adesso, come un testimone muto e impassibile assiste alla cecità e alla distruzione di Albinus.

Laughter in The Dark - Margot e Rex
Laughter in The Dark – Margot e Rex

La vera conclusione però priva nuovamente lo spettatore della vista. Di nuovo non vede più nulla, ma sente con la consapevolezza acquisita. Crede di essere arrivato a una catarsi, ma la musica dissonante, che attraversa il suo corpo nell’ultima parte, gli rivela che non c’è stata una vera liberazione, nessuna purificazione come avveniva nelle tragedie greche, ma soltanto il ricordo di una vicenda che si ripete continuamente e che rimane indelebile, perché ha colpito inevitabilmente i suoi sensi. In linea con la poetica artista della compagnia danese, che costruisce le sue performance ridefinendo di volta in volta gli spazi e i temi della pratica teatrale e aprendo la creazione a una varietà di discipline che oltrepassano i confini teatrali, “Laughter in The Dark”, partendo da un testo letterario, lavora intensamente sulla drammaturgia ma si apre anche alle arti visive e alle installazioni, con una scena che ricorda molto il costruttivismo russo e sembra avvalersi delle esperienze della scultura cinetica, alla musica, che non è solo commento ma quarto protagonista della vicenda e infine a un sapiente lavoro coreografico, che definisce i movimenti degli attori nello spazio mai casuali ma costruiti in stretta correlazione con la trama.

Visto il 29 novembre presso il Teatro Vascello in occasione di Romaeuropa Festival 2015.

Regia Kirsten Dehlholm Testo Mogens Rukov
Coreografia Mette Ingvartsen Disegno luci Jesper Kongshaug Musiche Nils Frahm
Suono Kristian Hverring Scenografia Kirsten Dehlholm, Adalsteinn Stefansson Costumi Henrik Vibskov
Interpreti Klaus Tange (Albinus), Clara Fasting Prebensen (Margot), Johannes Lilleøre (Rex)
Foto © Claudi Thyrrestrup

Prodotto da Hotel Pro Forma, Republique Coprodotto da Republique, Sirenos Festival, Teart, Hotel Pro Forma 
Distribuito da Quaternaire (Paris) Con il supporto di Bikubenfonden, Toyotafonden, Oticonfonden, Beckettfonden, Goethe Institute Partner MAC Cosmetics, Teater & Lysteknik Hotel Pro Forma è supportato da Danish Arts Council’s Committee for the Performing Arts

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