Teatro, Teatrorecensione — 05/05/2015 at 22:31

Stonature ed armonie: concesse al King size di Christoph Marthaler

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PRATO – La enarmonia è un concetto usato per riferire al principio della concordanza tonale, in base al quale due note sono equivalenti, ossia producono lo stesso suono. Questa procedura musicale è uno dei giochi con cui Christoph Marthaler costruisce la trama di King Size. Variazioni enarmoniche, messa in scena al Fabbricone di Prato dal 24 al 26 di aprile.
La equivalenza delle voci, mascoline e femminili, intervengono assieme su un repertorio molto diverso di melodie; dall’opera, al pop ai classici del rock, i personaggi saltano freneticamente di un sentimento all’altro in cui il gesto corporale –a volte grottesco a volte minimo – fa di contrappunto alle voci.
In tutto questo via vai di suoni, gesti e movimenti, il letto, un king size, è impalato in scena e si costituisce in uno degli elementi nevralgici della narrazione, un luogo d’incontro, spazio delle enarmonie piuttosto intime che i personaggi provano a dissimulare o far lottare. Tutto converge in questo luogo intimo; è nella camera da letto, apparentemente di un albergo, che si concretizza l’indagine sulle diffidenze, i rancori, l’amore, la solitudine, il desiderio, l’orgoglio…. Umore nero, sarcasmo e ironia impregnano la scena, ma sopratutto qualcosa di profondamente melodrammatico. Un melodramma per la nota di esagerazione che predomina nell’uso delle forme e i gesti iperbolizzati accompagnati dalla musica – e qui subentra una questione estetica tralasciando la componente etica – in cui tutto l’apparato visivo deve essere ben percepito dallo spettatore.

king size (1)

È consueta la ricerca di Christoph Marthaler (svizzero, nato a Zurigo nel 1951) di un linguaggio che abbini la musica al racconto fisico del corpo. I suoi primi passi sono nella musica –studia flauto ed oboe – e poi scopre il teatro nella scuola di Lecoq. Alla sua amplia traiettoria come regista e produttore teatrale, nonchè compositore di musica per teatro, gli è stato attribuito quest’anno il Leone alla carriera in teatro della Biennale di Venezia.
La musica al vivo sulla scena è una forma di scrittura tutta al presente e ci conferma la necessità del ritorno del teatro alla contingenza del momento attuale. I percorsi musicali che vanno disegnando diversi stati umani e narrando il rapporto tra gli individui, fa passare il testo delle canzoni ad un secondo piano. La storia s’inserisce nei personaggi minuziosa, senza vuoti, luccicante come un musical, ma in fondo qualcosa di molto intimo e secreto, svelata come una timida disarmonia, si propone senza trovare suo avvio nelle voci perfette degli attori.
Tutto avviene senza un climax, quindi, senza che si preveda un finale: 75 minuti terminati con applausi e sensazioni molto dispari –alcuni di essi concessi più che altro alla sua fama, a chi lo ha trovato geniale, a chi è semplicemente piaciuto, oppure chi è rimasto con la sensazione che doveva assimilare qualcosa… Un’impressione dall’esperienza come spettatrice? Lontananza. Un lavoro altamente intellettuale e non facile da digerire nonostante l’agevolazione dell’esperienza sensoriale ed emotiva della musica. Magari le aspettative del ‘degustare’ ovvero della fruizione lo spettacolo, sono diventate una pretesa alta. Certamente, vedere in scena un Leone d’oro non è cosa di tutti i giorni, in più si trattava della chiusura della stagione del Fabbricone. Lontananza perché dietro persiste il desiderio di ‘assaporare’ le emozioni nel teatro, gustarle nel senso più fisico, intimo e molesto con cui possa rimuoverti un essere umano sul palcoscenico, e che ci ricorda come il teatro sia qualcosa che semplicemente succede. Ma è mancato il trasporto, il momento in cui come  spettatore, uno si concede.
Aspettiamo Marthaler alla Biennale, sperando che l’Italia apra definitivamente i suoi palcoscenici per assaporare in scena qualcosa in più della sua prolifica carriera. Certamente siamo pronti ad essere sorpresi, toccati o travolti da un desiderio –che speriamo- possa concedere.

Visto al Fabbricone di Prato il 24 di aprilel 2015

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