Chi fa teatro, Teatro — 02/07/2015 at 15:05

Festival Orizzonti Verticali al via a San Gimignano

di
Share

SAN GIMIGNANO (Siena)San Gimignano è una perla di Toscana. Arroccata sui colli senesi, si fa contemplare adagiata e senza tempo. Qui il volto dell’antico, intatto, originario, tramuta in espressioni contemporanee. La pietra a vista, di manifattura cinquecentesca, sembra connotare genti oltre che spazi. Caparbietà e risolutezza appartengono a queste latitudini, scandiscono azioni e interazioni. La schiettezza si fa contesto e collante di socialità. Rifrazioni di una comunità che si specchia in continuazione, che sviluppa la sua rete di relazioni caratterizzandole per un dinamismo squisitamente collettivo, rituale perfino.

sangimi2

In questa dimensione il teatro assume una valenza perfettamente sovrapposta all’interagire sociale, diviene mediano dello strato connettivo. Si fa incontro e evasione, rappresentazione e aderenza, cuore culturale di polis ma anche svago. Incarna la convivenza di antico e contemporaneo che la città esprime. Tematica (dialettica tra antico e contemporaneo) su cui il festival Orizzonti Verticali indaga, rende figura, senso, materia. Un cantiere di arti sceniche, ideato e organizzato da compagnia Giardino Chiuso (il nome fa pensare a un significante per ‘dire’ della città), realizzato grazie al sostegno di Regione Toscana, Comune di San Gimignano, Comune di Poggibonsi. Ventuno spettacoli per cinque giorni. Danza, musica, affermati e outsider, tradizione e contemporaneo.

sangimi
foto Francesco Spagnuolo

La sorpresa del primo giorno di Festival, scoprire il Tetro dei Leggieri, gioiellino di struttura all’italiana stilizzato al rinascimentale – location d’elezione del festival – ubicato al di sotto di una delle torri che svettano sul centro storico del borgo senese. Nel cinquecento segnavano il prestigio, il peso politico e sociale dei potentati familiari e, a seconda della decadenza o di un rinnovato accrescimento di potere, venivano materialmente inferiorizzate o innalzate in altezza. Antico e contemporaneo… Il cantiere scenico prende il via nella chiesa di San Agostino nel tardo pomeriggio. Luca Scarlini, scrittore, di Sesto Fiorentino, da voce a un racconto site specific per il luogo: L’arte della fuga. Narrando su leggende, dicerie, storia e credenza popolare. Spiegando affreschi, signorie, conservazione e dispersione di poteri, politiche, costumi, pettegolezzi. A mo’ dell’osservatore flaneur (termine coniato da Baudelaire per i contemplativi di strada) e del saggista vagamente dandy . Oralità e diffusione patrimoniale (culturale) territoriale.

Luca Scarlini - foto Francesco Spagnuolo
Luca Scarlini – foto Francesco Spagnuolo

Proiezione de La città ideale, lungometraggio dell’attore, autore e regista (di teatro e cinema) Luigi Lo Cascio, in prima serata. Scene intrise da una evidente struttura teatrale, occhieggianti all’assurdo Beckettiano, a situazioni squisitamente drammaturgiche, innestate su un rigoroso imprinting di codice cinematografico. Atmosfere da noir introspettivo (non troppo addentrandosi in psicologie ma mostrando, piuttosto, con l’azione), sottili escamotage a sparigliare le carte spazio/temporali e narrative, l’intensa interpretazione di Luigi Lo Cascio: ingredienti a (de)costruire meccanicamente, visivamente, la percezione serpeggiante nello spettatore di inquietudine (per le intenzioni del proposto) e sorpresa, coinvolgimento e rifiuto, tensione e acquietarsi dolce sulle poetiche evasive.

Un film che ha dello spettacolo, della sospensione dell’assistere all’interpretazione dal vivo, al rimando per metafora e erotismo del non immediatamente svelato. Contrasti tra personaggi, perfettamente aderenti e credibili, e individui non massificati, attori (agenti) in scenari riconoscibili, sotterranei, attuali. In tendenza con tonalità del nuovo cinema italiano – l’occhio che penetra in storie e dimensioni comuni zoomate per accentuarne nei e degenerazioni, portare in luce sommersi e apparenze, condendo con il nostrano sentimentalismo dai contorni estetizzati – ma al contempo distante, onesto, vero.Conclude la prima giornata di un festival che merita il meritato decollo, per atmosfere, organizzazione, bontà di scelte artistiche e commistione di variegati linguaggi d’espressione, un incontro aperto tra Luigi Lo Cascio, Tuccio Guicciardini, direttore artistico del Festival, e il pubblico. Il teatro e l’arte ad incidere profondamente sul territorio.

locascio1
Luigi Lo Cascio – foto Francesco Spagnuolo

Cronache dal Festival Orizzonti Verticali San Gimignano/Poggibonsi – 1 luglio 2015

Share

Comments are closed.