Recensioni — 02/03/2016 at 18:08

La morte di Danton: il brivido della rivoluzione e il talento degli attori

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MILANO – Spettacolo di grandi mezzi come ci si può attendere e sperare da uno Teatro Stabile nazionale come quello di Torino, e in più dotato di grande ritmo dalla regia di Mario Martone. E’ proprio questo ritmo, veloce fino a comprimere talvolta le parole (un vezzo: i personaggi popolari parlano con accento napoletano), che stringe specie nella prima parte di ampio respiro le complesse architetture de “La morte di Danton” di Büchner, in scena fino al 13 marzo al Piccolo Teatro Strehler di Milano. La regia costruisce la vicenda e le scene attorno (non come prevedibile), alle facili figure psicologiche dei due ex amici e sodali, Danton e Robespierre – bon vivant il primo quanto ascetico e frigido il secondo – ma al loro stile, al loro modo di rivolgersi agli altri: dialogico o oratorio, democratico o aristocratico, in contraddizione piena con la Storia. E a loro volta, attorno a dialogo e orazione, si organizza la recitazione e presenza fisica dei due interpreti, attori di notevole bravura come sono rispettivamente, Giuseppe Battiston e Paolo Pierobon, con storie diverse alle spalle ma confluiti nella compagnia che lavora con Martone, assieme a Iaia Forte  (la forte Julie moglie di George Danton), e di un Alfonso Santagata ambiguo Lacroix.  Un ottimo lavoro corale.  Giuseppe Battiston, il nostro Depardieu ma più delicato, è giocoso quanto cinico, trascinante nella difesa del suo amore per la Rivoluzione di settembre quanto della sua sfida alla morte, come un seguace di Lucrezio; Paolo Pierobon è un tribuno scespiriano, capace di dare risonanze senza tempo alla stupefacente poesia politica di Büchner. Il resto è spettacolo: pesanti e plurimi sipari rossi (attenzione, anche al Teatro alla Scala di Milano, Alvis Hermanis moltiplica i velari e sipari, che sia una nuova tendenza a prova di tecnici?) che sembrano penetrare nelle viscere della rivoluzione come nel grembo di una donna di piacere prezzolata; attori che accerchiano e sovrastano il pubblico come non esistesse nella sua anonimia, sfumato nell’eco registrato della folla parigina che oscilla tra la disperazione e il delirio omicida.  Il brivido della rivoluzione e un’ottima compagnia: che si vuole di più dal teatro tradizionale?

Morte di Danton Paolo Pierobon - Giuseppe Battiston
Morte di Danton Paolo Pierobon – Giuseppe Battiston

 

 

Visto al Piccolo Teatro Strehler di Milano il 1 marzo 2016

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