Culture — 01/07/2016 at 15:25

Il Premio Lo straniero 2016 a Inequilibrio

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CASTIGLIONCELLO (Livorno) – Il Premio “Lo straniero” ideato dalla Rivista omonima, edizione 2016 e assegnato  ad artisti, operatori, e studiosi attivi nei settori della cultura e dell’impegno sociale, viene ospitato anche quest’anno al Festival Inequilibrio di Castiglioncello. La giuria ha scelto talenti che si sono distinti per competenza,  rigore nella scelta dei linguaggi e dei mezzi, e  un entusiasmo fervido,  nonostante agiscano all’interno di una società che attraversa una fase di grande confusione e di massima incertezza. Le persone e i gruppi segnalati portano avanti un loro discorso specifico, aperto alle inquietudini che sono di tutti. Così facendo agiscono di conseguenza, autori di opere di letteratura, cinema, teatro, e azioni sociali mirate nel contesto del territorio e delle città. E’ su queste proposte che si è concentrata l’attenzione dei giurati che ha saputo selezionare un elenco di personaggi a cui vanno riconosciute doti di intelligenza per qualità  dei loro progetti presentati.  La giuria è composta da Fausta Orecchio (presidente), Maurizio Braucci, Anna Branchi, Elisabetta Cosci, Stefano De Matteis, Filippo Figone, Goffredo Fofi, Angela Fumarola, Vittorio Giacopini, Sara Honegger, Alessandro Leogrande, Roberto Magnani, Pietro Marcello, Fabio Masi, Alessandra Mauro, Roberta Mazzanti, Paolo Mereghetti, Luigi Monti, Emiliano Morreale, Giordana Piccinini, Alice Rohrwacher, Rodolfo Sacchettini, Paola Splendore, Emilio Varrà, Nicola Villa, Gabriele Vitello, Dario Zonta, Giovanni Zoppoli. 

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I premiati e le motivazioni

Albori. Nato nel 1993 per iniziativa di Giacomo Borella, Emanuele Almagioni e Francesca Pies,  gruppo di giovani architetti che si è caratterizzato per un lavoro su piccola scala e per l’attenzione ai legami tra un’idea di case e quartieri vivibili e armonici pensati in stretto rapporto ai grandi temi dell’energia e dell’ambiente. Una risposta attiva e sapiente, che ha dei corrispettivi in altre nazioni assai più che in Italia, e che risponde alle necessità di un’epoca di mutazioni radicali e di invadente e spesso mostruosa aggressione nei confronti dei bisogni primari dell’uomo e della vivibilità delle nostre città.

Alessandro Borghi. Tra televisione e cinema, Sandro Borghi si è affermato in particolare in “Non essere cattivo” e, in un ruolo completamente diverso in “Suburra” come uno dei migliori attori. Sa dare ai suoi ruoli una fisicità e una espressività del tutto insoliti rispetto la mediocre tradizione italiana dell’attore cinematografico.  Attento al lavoro di gruppo e ricettivo rispetto alle tensioni dell’epoca, intelligente e generoso, è una presenza attiva e rassicurante in un contesto di superficiale e insipido mestiere.

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